In viaggio con Camilla: Mantova-Monte Baldo-Lago di Garda

In viaggio con Camilla: Mantova-Monte Baldo-Lago di Garda
Camilla Colombo
Un bell'itinerario fra Veneto e Lombardia, con tanto gusto per motociclisti, passeggeri e amanti del paesaggio
4 marzo 2016

Dalla culla dei Gonzaga alla montagna simbolo dei veronesi fino al lago che ha fatto innamorare milioni di tedeschi. I 228 chilometri che costituiscono l’anello Mantova-Monte Baldo-Lago di Garda sono entusiasmanti, divertenti e forse anche un po’ inaspettati per chi non è della zona. In un pomeriggio sono tanti da fare, ma assicuro che ne vale la pena, dalla prima all’ultima staccata, sia per chi guida sia per chi sta seduto dietro e a fine giornata non sente più le gambe. Le colline che portano dalla città rinascimentale al lago più esteso d’Italia sono una località di villeggiatura e benessere famosa in tutta Europa. Vigneti, piantagioni di kiwi e meloni, borghi medievali rendono la danza in moto un’occasione di svago accattivante dopo un’intera settimana di lavoro.

Mantova
Mantova

Valeggio sul Mincio, Volta Mantovana, Castellaro Lagusello e soprattutto Borghetto sono perle storiche e culinarie dove trascorrere un pomeriggio fuori dal caos cittadino - fermatevi al Ristorante Muliner dell’Agriturismo Moscatello a Pozzolengo per scoprire la vera cucina del territorio affacciati su un dolce pendio collinare. Ci sono tante alternative per raggiungere la strada che porta verso Spiazzi, paesino al confine tra Caprino Veronese e Ferrara di Monte Baldo. Prendetevi il tempo di perdervi e di lasciare che la moto gusti la bellezza dell’asfalto e del panorama. Attenzione agli autovelox, segnalati ma facilmente dimenticati quando si curva con piacere tra gli alberi.

La salita verso il Monte Baldo è un rincorrersi di velocità e tornanti, di prati verdi e case in pietra. Di moto ce ne sono poche, forse il cielo nuvoloso non invita a fare un giro e questo rende la mia esperienza di spettatrice su due ruote ancora più appassionante. Da Ferrara di Monte Baldo in poi la strada si fa stretta, non sembra neppure adatta alle macchine, mentre pare perfetta per fare le prove su pista delle nuove moto messe in commercio. Gli alberi si incurvano e formano un tunnel in cui sfrecciare con il sorriso sulle labbra, le curve diventano interessanti e stimolanti, il percorso sempre più sinuoso. Guardare verso destra significa perdersi nell’alternanza dei verdi che compongono la vallata del Monte Baldo. Il silenzio è il regalo aggiunto di questo percorso: la maggior parte dei motociclisti si ferma a Novezzina, lasciando ai pochi che proseguono la possibilità di vivere con entusiasmo una strada molto poco battuta. Quando la tacca della benzina segna la riserva, sale un po’ il panico e arrivare a Brentonico in fretta diventa un imperativo. L’asfalto non è dei migliori, quindi guidate con prudenza.

Il tratto che conduce sino a Mori scorre velocemente, lo sguardo spazia verso il Trentino che si presenta come una grande regione tutta da scoprire sulle due ruote. Deviare verso il Garda e non proseguire verso Rovereto significa affiancare per qualche centinaio di metri un lago piccolo e grazioso, il lago di Loppio, dagli intensi color verde-blu. La discesa verso Torbole è trafficata e impedisce di godere a pieno della bellezza della strada, ma per chi non deve costantemente scalare marcia è un bel momento di pausa prima di affrontare la seconda sfida di questo lungo pomeriggio: la Gardesana Occidentale. Il cielo si è schiarito. Il lungolago ci aspetta.

L’unico problema della Strada Regionale 249 è la quantità di auto che la percorrono praticamente ogni giorno dell’anno. Tra turisti e abitanti della zona districarsi con la moto e apprezzare le curve che si snodano sulle insenature del lago è difficile. Il panorama però è da togliere il fiato. Dai pendii rocciosi che si affacciano su uno dei bacini lacustri più belli e frequentati d’Italia e che rendono Riva del Garda la perla inaspettata del territorio gardesano si scivola verso un ambiente ricco di verde, di fiori e di cittadine arroccate sulla costa. Malcesine, Val di sogno, Garda, Bardolino, Lazise sono i comuni più conosciuti della sponda occidentale. Qui il turismo tedesco e nordeuropeo è presente ovunque.

Le spiagge che ricordano l’Adriatico con sprazzi di Sardegna dall’acqua cristallina si alternano a campeggi enormi e pieni di ogni comfort. Nei giorni d’estate i giovani attraversano la strada in costume, mandando in confusione il motociclista. Sono al mare o a soli 40 chilometri da Trento? Se avete tempo e riuscite a convincere il motociclista a fare due passi sul lago, scegliete Bardolino o Lazise. Anche se certamente affollate, sono località dove rilassarsi è facile e nei giorni di cielo terso ammirare la costa orientale è una gioia per gli occhi. Peschiera del Garda è la fine di questo tour lombardo-veneto, prima di riprendere la strada verso Mantova.

La passeggiata sul lungolago, lontano dal centro cittadino, è la migliore via di fuga dal caos che caratterizza il comune di Gardaland and Co. Per gli amanti dell’hiking da qui inizia un percorso che costeggia il Garda fino a oltre Bardolino: chilometri e chilometri da fare a piedi a bordo del lago in uno scenario naturalistico degno di un servizio di National Geographic. Se volete provare quest’esperienza senza le due ruote, prendetevi una giornata intera per poter assaporare tutto quanto. Oppure fate come noi: tornate quanto più spesso potete in questa zona di confine tra Lombardia e Veneto.

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