Sei Giorni 2013 Sardegna. I commenti dei protagonisti della quarta giornata

Sei Giorni 2013 Sardegna. I commenti dei protagonisti della quarta giornata
Piero Batini
  • di Piero Batini
I commenti di alcuni dei protagonisti della quarta giornata della Sei Giorni Internazionale di Enduro – Sardegna 2013 – della svolta! | P.Batini, Olbia
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
4 ottobre 2013

Punti chiave


Simone Albergoni.


«Bella giornatina, sì! Oggi ero proprio cotto, lo si è visto dai tempi. Abbastanza bene con le prove vergini, poi sono andato in calando. Mi rendevo conto che ero poco lucido, come i primi due giorni. Ho tenuto bene ieri, soprattutto fisicamente, e oggi sono caduto nel baratro un’altra volta. Che disastro! Sono preoccupato, devo capire cosa c’è che non va. Quando salgo sulla moto sembra quella di un altro, e questo mi fa pensare. Feeling meno 1. Terreno vergine, ma tosto, molti sassi, sembrava di essere in Val Seriana. Ti teneva sotto pressione per cinque ore. E domani, scavato, il percorso sarà ancora più tosto. Bella garetta! Meno polvere».


Deny Philippaerts


«Beh, diciamo che andiamo male. Ieri avevamo recuperato abbastanza, oggi sembra che le speciali le abbiamo fatte per gli altri. O sono loro che van forte, o noi che andiamo piano. Oggi ci hanno massacrato. Speciali molto veloci, e solo Alex è andato forte. Lui è in un momento magico. Invece noi altri siamo tutti abbastanza vicini, ma lontani dai primi, e questo ha compromesso il risultato di oggi. Sono contento dei primi due giorni, ieri ho sentito un po’ la fatica, e il terzo giorno ci sta, ma oggi mi sentivo bene però non ho trovato il feeling con le speciali. Domani? Attaccare! Sono sceso al 18° nell’assoluta e vorrei almeno il 15°».


Alessandro Botturi


«Bene, il percorso è cambiato e la gara è stata bella e impegnativa. Ci son tante pietre e un controllo abbastanza al limite. Io sto bene, giorno dopo giorno miglioro. Va bene. Più passano i giorni e più miglioro. Speriamo che sia così anche a Gennaio!»


Paola Pelizzeni


«Le ragazze si stanno comportando molto bene. Sono molto soddisfatta, sia per come affrontano il percorso e le speciali, sia per le loro doti di meccaniche, che ci hanno stupito. Soprattutto Paola. È riuscita a cambiare il pistone della sua moto, alla barba dei meccanici maschi che non hanno nascosto il loro scetticismo. Tre giorni alla fine, la seconda parte della Sei Giorni doveva essere molto dura, invece non è poi una cosa impossibile. Purtroppo le ragazze hanno preso qualche penalità al controllo per il quale peraltro Gio’ Sala le aveva allertate, però sono state bravissime a superare i punti più brutti del percorso. Assolutamente contenta!»


Alex Salvini


«Direi che adesso sto bene. Mi manca un po’ di forza, forse, a causa dell’ematoma muscolare, ma non sento dolore. La gara di oggi. Ci ho provato, in tutti i modi. Però Meo era più veloce, e io ho sbagliato la prima Speciale dove ho preso subito 11 secondi. Se pensi che alla fine ho perso per 13… mi sembrava di averla fatta bene, la prima PS, ma evidentemente non ero abbastanza aggressivo sul terreno. Ho poi rimontato fino ad arrivare a 4 secondi da Meo, ma spingendo così qualche errorino ci sta. Questa seconda parte della Sei Giorni mi sembra molto meglio, più divertente. Il giro è bello, le Speciali anche. Sicuramente il quarto è per ora il giorno più bello della gara. C’è un controllo tirato, abbastanza. Si arrivava con una paio di minuti appena, e domani immagino sarà verosimilmente anche peggio. Milner? Lo conoscevo già, non è una novità per me. Abbiamo corso insieme la 4 Giorni di Enduro australiana, lui ha vinto e io ho fatto secondo. Sapevo quindi che va molto forte. Magari non pensavo che calasse, come ha fatto oggi. Forse è un po’ stanco. Ma è comunque uno molto in gamba».


Oscar Balletti


«Mi sembra che siamo andati abbastanza bene. Il problema è che stamattina siamo scivolati un po’ tutti, e abbiamo fatto un po’ di disastri. Stiamo dando il massimo tutti, e quando vai al massimo ti prendi anche molti più rischi. Nessuno per fortuna è saltato per aria, solo qualche scivolatina, ma siamo tutti davvero al limite. La gara non è lunghissima, ma c’è un controllo tirato, che bisogna affrontare allegramente. Mi sento bene, ma domani è dura. Le speciali cominciano già ad essere “bucate”, e quei cinquanta minuti di “tirato”…»


Antoine Meo


«È andata molto bene, mi son divertito un sacco. Il percorso è molto bello, anche se impegnativo. È un peccato che il controllo fosse un po’ strettino, perché c’era poco tempo per guardare quanto è bello qui attorno. La seconda parte di questa Sei Giorni è certamente più bella della prima. Ormai con la moto ho preso la necessaria confidenza. Me la sono presa un po’ con Mathias Bellino, perché si è agitato, aveva un problema con la mousse. È giovane, ma deve imparare a stare calmo, per se stesso e per la Squadra, e a lavorare più tranquillo».


Manuel Monni


«Veramente molto meglio. Pensavo di stancarmi molto, così mi avevano detto che mi sarebbe successo, e invece mi sono sentito molto bene, anche nel controllo “tirato”. Sono andato abbastanza bene, ma Alex è andato fortissimo. Cercheremo fino all’ultimo di portare a casa questo podio».


Johnny Aubert


«È difficile. Non so perché, ma guido così, non male ma non bene. Non arrivo a prendere il ritmo giusto, anche se lo sento vicino, a trovare subito le traiettorie giuste. Il risultato è buono, ma il fatto è che non riesco a divertirmi ad andare in moto. Forse sono un po’ teso. Molti errori, che non so spiegare bene. Mi applico ma non capisco. Non è male, intendiamoci, ma non è straordinario. Sono comunque sempre all’attacco, per me e per la Squadra. Il percorso della seconda parte di questa Sei Giorni? Ah, molto meglio! Molto, molto piacere a guidare in un contesto così. Non c’è più polvere, pietre, sì, ma non quelle infide, nascoste sotto la polvere. Di difficile, solo il controllo “tirato”».


Daniel Milner


«Giornata strana. Non bellissima per me. Una bella prima prova speciale, anche se non l’ho vinta, ma poi ho dovuto lottare duramente e con fatica, e nella prova successiva non riuscivo ad avere trazione. Forse l’erba, forse la moto troppo potente, non so, forse Antoine Meo davvero troppo forte. Ma Alex Salvini è sicuramente fortissimo!»