Test caschi. Shark Race-R Pro

Test caschi. Shark Race-R Pro
Thomas Bressani
Abbiamo provato in pista il top di gamma della Casa francese. Il Race-R Pro ha messo in luce ottime prestazioni, a partire dalla sicurezza offerta dalla speciale visiera antiperforazione. Costa caro, ma vale la spesa
27 maggio 2011


L’azienda francese Shark ha oltre vent’anni di esperienza nella produzione di caschi motociclistici e, soprattutto negli ultimi anni, ha lavorato sodo per rinnovare la propria gamma, arrivando a proporre sul mercato una serie di modelli innovativi, destinati a soddisfare il palato dei motociclisti più esigenti. Compresi, ovviamente, i fruitori della pista. Sono loro i clienti più esigenti, quelli che chiedono al proprio casco prestazioni superiori: comfort, leggerezza e aerazione non devono prestare il fianco alla minima critica.
Shark è stato uno dei primi produttori di caschi a utilizzare materiali come la fibra di carbonio, sul modello XRC Carbon, e a introdurre un concetto tutto nuovo di doppia omologazione, jet e integrale, per un casco modulare, l’Evoline.

Race-R Pro

Shark propone per il 2011 il Race-R Pro, come suo modello top di gamma della linea racing, seguito dal Race-R, un casco sportivo che vuole porsi quale riferimento per tecnologia e innovazione, garantendo ottime prestazioni a livello di comfort e sicurezza, grazie soprattutto all’ausilio di tecnologie e materiali esclusivi.
Il Race-R Pro nasce da un lavoro di progettazione al computer, per poi passare ai test in galleria del vento e per finire alla pista, in collaborazione con i piloti Shark della MotoGP e della Superbike. Il contributo dei piloti è essenziale, grazie anche ai loro consigli si è trovata un’ottima stabilità aerodinamica alle alte velocità e un sistema di ventilazione ottimale.
Nato per soddisfare le aspettative dei piloti di ogni livello (dall’amatore su su fino a chi corre nei vari campionati), il Race-R Pro è l’unico casco realizzato in fibra di carbonio e aramide ed è adatto sicuramente a un pubblico più sportivo rispetto al Race-R, che utilizza le più recenti tecnologie in fibre composite e abbraccia anche le necessità e i gusti del motociclista da gran turismo.
Il prezzo del Race-R Pro varia tra i 629 euro e i 669 euro, mentre il Race-R va dai 429 euro ai 459 euro, a seconda della grafica scelta.

La progettazione parte dall’uomo

Per la progettazione del Race-R Pro è stato pensato un nuovo metodo di realizzazione del casco; l’azienda francese ha utilizzato il processo inverso rispetto a come viene concepito un casco tradizionale, cioè studiando prima la fisionomia del capo per poi creare attorno a esso il casco. Così facendo si è pensato prima di tutto ai limiti umani prima ancora di quelli legati allo sviluppo del prodotto.

Si ha l’impressione quasi di non percepire assolutamente la presenza della visiera, è veramente piacevole


Particolare attenzione è stata prestata alla visiera: sul Race-R Pro troviamo la lente VZ 100, di Classe ottica 1 con uno spessore della parte centrale di 4,25 mm e ai lati di 2,9 mm. È uno spessore importante, che offre così al pilota una maggiore protezione dal rischio di perforazione della visiera. È pensata per eliminare qualsiasi effetto di distorsione ottica e per affaticare meno la vista durante lunghe percorrenze.
Nuovo è anche il sistema di montaggio a quattro punti della lente che evita, in caso di caduta, che la visiera si stacchi, come lo è anche la sostituzione manuale della visiera, tramite due semplici levette posizionate alle estremità: basterà sollevarle e alzare di ¾ la visiera per poter sfilare tranquillamente il tutto.
L’aerodinamica del Race-R Pro è stata sviluppata in collaborazione con laboratori specializzati nella ricerca sulla meccanica dei fluidi. Inoltre lo spoiler presente sulla parte posteriore del casco, denominato CFI ( Computetional Fluid Dynamics), oltre a dare un aspetto ancor più racing, elimina le turbolenze che si possono formare dietro alla testa a velocità sostenute.
Il settore ricerca e sviluppo di Shark si è concentrato anche sulle prese d’aria, ottenendo così quattro fori di areazione, uno sulla mentoniera comprensivo di filtro antinquinamento, uno frontale e due superiori, tutti richiudibili, e sette estrattori d’aria.

La calotta si deve deformare per assorbire l’urto

La filosofia di Shark sul fattore sicurezza si basa sul principio di deformazione della calotta, permettendo così l’assorbimento dell’urto. In base a questo principio sono state realizzate due forme diverse per l’interno del casco e la parte esterna. Nella parte interna, sotto l’imbottitura, sono presenti dei canali la cui funzione è quella di dissipare l’energia prodotta dall’urto, in caso di incidente, sulla calotta interna.
La fibra di carbonio, con cui è realizzato il casco, ha il compito anch’essa di migliorare l’assorbimento degli urti e mantiene il peso contenuto in soli 1.250 grammi. Un ottimo valore.
Tutti gli interni (i guanciali, il sottogola e l’imbottitura) sono completamente rimovibili tramite delle semplicissime clip, in modo semplice e veloce.

Il nostro test sulla pista di Franciacorta

Il test del Race-R Pro si è svolto sulla pista di Franciacorta, dove abbiamo guidato diverse moto, tra supersportive e naked, in modo da poter vedere e sentire il differente comportamento del casco in base alle diverse impostazioni di guida.
Guardandolo con attenzione, prima di indossarlo e di entrare in pista, possiamo notare un design molto ricercato e ben riuscito che appaga lo sguardo. 
La calzata è molto comoda, il Race-R Pro si adatta perfettamente alla nostra testa ed è facile da indossare; i guanciali e gli interni del casco aderiscono perfettamente a tutto il capo, senza comprimerlo esageratamente
La calzata è molto comoda, il Race-R Pro si adatta perfettamente alla nostra testa ed è facile da indossare; i guanciali e gli interni del casco aderiscono perfettamente a tutto il capo, senza comprimerlo esageratamente


Il nuovo Shark è sicuramente un bel casco, contraddistinto da particolari molto rifiniti come il sottogola che permette di essere estratto o richiuso senza bisogno di asportarlo ma semplicemente tirando una comoda cordicella che verrà poi risistemata all’interno senza creare alcun fastidio.
La calzata è molto comoda, il Race-R Pro si adatta perfettamente alla nostra testa ed è facile da indossare; i guanciali e gli interni del casco aderiscono perfettamente a tutto il capo, senza comprimerlo esageratamente. È questa una qualità non da poco, visto e considerato che un casco racing deve seguire il profilo del nostro viso, senza per questo risultare fastidioso.
Il Race-R Pro è dedicato al motociclista sportivo che usa la moto anche su strada, quindi la ricerca della comodità, per Shark, era basilare. Volendo il casco è predisposto per alloggiare il sistema di comunicazione senza fili, lo Sharktooth.
Come tutti i caschi sportivi, o quasi, il sistema di chiusura è a doppio anello, l’unica differenza è che il bottone di ancoraggio del cinturino è stato sostituito con un magnete, che garantisce una tenuta sicura, anche se inizialmente ci si mette un po’ per trovare il punto giusto dove farlo agganciare.

Visuale ottima, zero turbolenze

Entrati in pista la prima cosa che notiamo e apprezziamo è l’ottima visuale che la visiera VZ 100 ci offre, in qualsiasi direzione noi guardiamo, risultando uniforme e priva di deformazioni ottiche. Si ha l’impressione quasi di non percepire assolutamente la presenza della visiera, è veramente piacevole. Alle alte velocità il Race-R Pro si dimostra molto stabile e non notiamo nessun tipo di turbolenza dovuta all’impatto con l’aria, che ci faccia scuotere la testa, dopo la staccata del rettilineo quando la si solleva per entrare in curva, soprattutto con moto naked prive di qualsiasi cupolino.
La bella giornata di sole che ci accompagna durante tutta la nostra prova in pista ci fa apprezzare l’efficacia delle prese d’aria, sia quella presente sulla mentoniera sia quella frontale che incanala l’aria direttamente sul viso, regalandoci un piacevole freschino senza farci sudare eccessivamente. Abbiamo provato anche a chiuderle del tutto e la chiusura risulta quasi ermetica. I fruscii dovuti al passaggio dell’aria non sono fastidiosi, tanto che la silenziosità all’interno del casco è sempre molto apprezzabile. Con indosso i guanti non è sempre immediato trovare il punto esatto, posto sul lato sinistro, che ci permette di aprire la visiera, ma probabilmente è solo questione di abitudine.
Durante la prova tra i cordoli non ci siamo fatti mancare nemmeno la classica (e stramaledetta…) scivolata in ingresso di curva. Risultato? Lo Shark Race-R Pro ha fatto il suo dovere anche lì.