Pedrosa e Iannone. Ottimismo e timori

Pedrosa e Iannone. Ottimismo e timori
Giovanni Zamagni
Dani al rientro dopo quattro gare: “E’ stato un periodo lungo e difficile, mi ha aiutato il calore della gente. Intervento obbligatorio, ma non so se sarò al 100%”. Andrea reduce dalla sublussazione alla spalla sinistra. “Sicuramente provo, ma non so in che condizioni”
14 maggio 2015

LE MANS – Sorridente e felice: Dani Pedrosa appare in forma, decisamente molto diverso da quello sofferente e psicologicamente pronto al ritiro visto dopo il GP del Qatar. I dubbi sulle sue condizioni fisiche rimangono, ma è bello – e certamente positivo – vedere un Pedrosa così carico.


Dani, come stai?

«Adesso decisamente meglio, ma ho passato giorni difficili, con molte ore di fisioterapia ed esercizi per il braccio destro operato. Sinceramente mi aspettavo di recuperare più velocemente, ma adesso sono contento di essere qui».


Perché non sei rientrato a Jerez e cosa è cambiato da due settimane fa?

«Il lunedì prima del GP di Spagna ho provato una SuperMotard in un circuito molto tortuoso e avevo ancora dolore: ho ritenuto inutile affrettare i tempi. Adesso mi sento molto meglio, anche se solo la moto potrà dire qual è la mia reale situazione. Nel 2014 ho guidato tante volte in condizioni difficili, ma avevo deciso di non operarmi più, perché avevo già fatto tre interventi e mi era stato detto che non ne serviva un altro. Ma dopo la gara del Qatar non volevo più continuare così, ho dovuto fare una scelta: ho saputo che il dottor Angel Villamor di Madrid faceva certi interventi e ho deciso di provare. Adesso mi sento bene, ma non significa che sono al 100%: dobbiamo provare e capire nelle prossime gare come va».


Psicologicamente è stata dura?

«Temevo peggio. Devo dire che sono rimasto sorpreso dall’appoggio dei tifosi e della gente in generale: mi è stato di grande aiuto».


C'entra qualcosa la Honda 2015? Le Mans è una pista impegnativa per le braccia?

«La Honda è sempre stata una moto “fisica”, dura da guidare, perché si muove tanto: quest’anno è come gli altri anni, non è peggiorata. Per quanto riguarda Le Mans, non è tra le più facile, ma è accettabile, molto meglio di Losail o Jerez».
 


IANNONE: "TANTO DOLORE, MA LA SPALLA LA MUOVO"

Non al meglio delle condizioni fisiche anche Andrea Iannone, reduce dalla caduta di martedì al Mugello con conseguente sublussazione della spalla sinistra.

«Fino a quel momento – racconta Andrea – era stato un test molto positivo, con buone sensazioni. Ho montato la gomma dura anteriore (la 38, NDA): quando sono arrivato all’Arrabbiata2, in percorrenza, dopo aver lasciato i freni, sono scivolato e quando sono arrivato alla sabbia sono stato lanciato in aria, cadendo, purtroppo, sulla spalla fratturata nel 2013 al Sachsenring. Sono andato dal dottor Giuseppe Porcellini, che ha detto che la lussazione non è un problema, ma lo sono i frammenti mobili formatesi dopo il vecchio infortunio: andranno rimossi a fine anno. Oggi ho passato la visita medica, ma fino a domani non si possono sapere le mie reali condizioni: l’aspetto negativo è che sento dolore, quello positivo è che posso muovere abbastanza bene la spalla. Il dottor Zasa (Clinica Mobile, NDA) mi ha consigliato di fare una puntura di antidolorifico già per la notte, ma la mia idea è quella di provare senza alcun aiuto, per capire meglio come e dove intervenire».