MotoGP. Il Software della discordia

MotoGP. Il Software della discordia
Giovanni Zamagni
A Sepang scoppia la polemica sulla nuova centralina Magneti Marelli, che favorirebbe la Ducati. E Carmelo Ezpeleta si frega le mani… | G. Zamagni, Sepang
28 febbraio 2014

Punti chiave

SEPANG - Polemiche, malumori, accuse più o meno dirette: siamo solo ai test invernali, ma la MotoGP 2014 è già bella “calda”. L’ultima controversia (per il momento) riguarda la centralina unica delle “Open”, identica per tutti anche nel software. A fornire il sistema – hardware compreso alle “Factory” – è la Magneti Marelli, a un prezzo di 16.000 euro per centralina, cruscotto, piattaforma inerziale e pulsantiera. Per quanto riguarda il software, la centralina può registrare fino a 1000 parametri, ma se ne utilizzano circa 600: rispetto alle strategie messe a punto dai costruttori, la centralina unica non può essere programmata curva per curva, ma il tracciato viene diviso in settori, per un massimo di 25. Mediamente saranno 14 in ogni GP. C’è naturalmente il “Traction Control” (5 differenti strategie) e il “Freno Motore” (3).


SOFTWARE DUCATI


Fin qui tutto bene, nulla da eccepire. E fino al precedente test, nessuno si era lamentato, con cambiamenti “ragionati” passo dopo passo e concordati con i vari team. Ma nel test di Sepang è scoppiata la polemica: le moto “Open” hanno ricevuto appena prima di scendere in pista – c’è chi sostiene la settimana prima, chi addirittura il giorno prima – un nuovo software, molto più complicato, sviluppato dalla Ducati. Dalla Ducati? Così pare («la Magneti Marelli ha inviato un file con le specifiche, dimenticandosi di cancellare la scritta “Ducati Motorholding”» si mormora nel paddock), possibilità, peraltro, prevista dal regolamento: ogni team può mettere a punto il software che vuole, a patto che poi venga “deliberato” dalla Dorna e messo a disposizione di tutti gli altri.
«Ma non è giusto che lo faccia un costruttore, ha troppo vantaggio» si lamentano all’unisono (questa volta sono d’accordo…) Honda e Yamaha, aggiungendo anche che «così la gestione per i team satelliti diventa troppo complicata, perché ci vogliono tanti ingegneri per riuscire a settarla nella maniera corretta».


TUTTO A FAVORE DI EZPELETA

La buona competitività delle Open – in particolare della Yamaha di Aleix Espargaro, ma anche della Ducati GP14 – ha naturalmente acuito i malumori: Carmelo Ezpeleta, numero uno della Dorna, si starà fregando le mani! La categoria Open è stata fortemente voluta da Ezpeleta, che vorrebbe che la MotoGP si corresse solo con questa tipologia di moto – teoricamente meno costose, come dimostra la Honda RCV1000R, l’unica “vera” “Open” a tutti gli effetti, in vendita a 1 milione e 200.000 euro – in un futuro molto prossimo, ben prima del 2017 (fino al 2016, teoricamente, il regolamento deve rimanere così com’è). Il sogno di Carmelo è che durante la stagione la Ducati vada tanto bene che gli altri costruttori si lamentino dicendo: «Hanno troppo vantaggio». La risposta sarebbe scontata: «Nessuno vi impediva di correre con la “Open”, nessuno vi impedirà di utilizzarla nel 2015».

Insomma la sensazione è che la situazione stia evolvendo molto più velocemente di quanto ci si aspettasse ed Ezpeleta ha sicuramente centrato un obiettivo: le Case sembrano avere meno potere. Speriamo che tutto questo vada a favore della spettacolarità del campionato: se la Ducati e la Yamaha “Open” riescono a stare più vicine a Honda e Yamaha “Factory” è solo un bene. E chissenefrega chi ha fatto il sofwtare…