Marquez: "Sono sempre io, devo sempre rifarmi il letto"

Marquez: "Sono sempre io, devo sempre rifarmi il letto"
Giovanni Zamagni
Il neo campione del mondo racconta le sue sensazioni il giorno dopo la grande impresa. “Adesso sarà più difficile fare una vita normale” | G. Zamagni, Valencia
12 novembre 2013

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VALENCIA – Sorridente, come al solito, ma con una consapevolezza nuova: il giorno dopo, Marc Marquez inizia a rendersi conto di aver fatto qualcosa di straordinario. «Mi ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma capisco meglio quello che è successo ieri», dice rilassato, ma anche un po’ frastornato. «Da ieri, da quando ho vinto il titolo, ho dovuto fare tante di quelle cose che forse oggi avrei fatto meglio a salire in moto e provare, incede di aspettare domani e dopo domani» commenta divertito quando gli si fa notare che conquistare il mondiale della MotoGP vuol dire anche una quantità di impegni inimmaginabile prima. «Me ne sono reso conto, ma in fondo è meglio così: significa che hai vinto qualcosa di importante, che hai fatto bene il tuo lavoro».


“SONO SEMPRE IO”

La sua vita sta cambiando velocemente, proprio con la stessa rapidità con la quale lui si è impadronito della MotoGP.
«Adesso sarà un po’ più difficile essere un ragazzo normale, ma questo era il mio sogno. E poi ci sono i miei genitori a tenermi con i piedi per terra - spiega ringraziando ancora una volta i suoi familiari, Emilio Alzamora e tutti quelli che gi sono più vicino -. Vivo ancora con i miei genitori e mi devo sempre fare il letto al mattino e sparecchiare il mio piatto da tavola: è così anche per mio fratello Alex», svela quasi imbarazzato.

Non lo è sicuramente in moto, anzi: per Pedrosa sembra sempre al limite, lì lì per cadere da un momento all’altro.
«E’ stato così all’inizio della stagione, poi, però, sono migliorato, ho più la situazione sotto controllo. Ed è chiaro che l’anno prossimo sarà difficile riconfermarsi, perché in MotoGP arriveranno nuovi piloti, perché Dani quando è in forma è praticamente imbattibile e perché Jorge è fortissimo. Anche la Honda può migliorare: a metà curva e in uscita la Yamaha è più competitiva. Secondo me, nelle ultime gare, le nostre moto erano equivalenti, con punti forti e deboli che si compensavano», sottolinea. In fondo, se non c’era lui, il titolo l’avrebbe vinto Lorenzo, con la Yamaha…


“HO BEVUTO… RED BULL”

Prima di fare mattina alla tradizionale festa di chiusura del motomondiale (“ho bevuto solo… Red Bull”, prova a essere credibile, senza riuscirci troppo) ha anche fatto in tempo a rivedere il GP di Valencia.

«A un certo punto, volevo forzare, stare con Lorenzo, ma poi mi sono imposto di stare tranquillo: mi è costato, ma è stata la scelta giusta», mentre stamattina è rimasto perfino stupito nel vedere tanti giornali, non solo spagnoli, con il suo nome in prima pagina. «Solitamente non li leggo, ma quando Emilio (Alzamora, NDA) me li ha fatti vedere, sono rimasto sorpreso: non mi aspettavo tanta attenzione».

Un’impresa così merita un regalo speciale, ma Marquez non la pensa così. «Ho già la BMW M6 (l’auto vinta grazie alle nove pole e ai risultati ottenuti in prova, NDA): direi che basta quella. Ed è pure gratis…».
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