Marquez: "Ad Andorra non per le tasse, ma per allenarmi in quota"

Marquez: "Ad Andorra non per le tasse, ma per allenarmi in quota"
"Se le tasse fossero al 30% gli sportivi non andrebbero all'estero". Commenta in merito alle polemiche di chi lo accusa di prendere la residenza ad Andorra per pagare meno tasse
19 dicembre 2014

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Marc Marquez ha inaugurato la sede della suo Fan Club a Cervera. Sarà un po' museo, un po' negozio, e un po' centro sociale. Tanti modi di vivere insieme la passione dei tifosi. Certamente un posto interesasnte, ma quello che lo è stato ancora di più è stata la ghiotta occasione - per i giornalisti spagnoli - di torchiare il campione della HRC. Stagione finita, ma tra pettegolezzi e malelingue le cose da chiarire non mancano.

In una intervista a Motoquatro, testata sportiva spagnola,  Marquez non si tira indietro e parla apertamente anche dell'argomento che negli ultimi giorni è stato per lui una spina nel fianco: il suo trasferimento (almeno finanziario) ad Andorra. Dopo giorni di pesanti critiche Marquez ha fatto chiarezza: «Non mi trasferirò ad Andorra, e non prenderò la residenza per pagare meno imposte. Farò quello che ho sempre fatto, mi trasferirò lì per un periodo per allenarmi a una quota più alta, la differenza è che al posto di alloggiare in un hotel starò in una mia casa. Per poter comprare una casa lì ho dovuto seguire un iter specifico, come la residenza civile». Quindi continuerai a pagare le tasse in Spagna? lo ha incalzato il giornalista spagnolo. «Non so cosa succederà in futuro, ma per il momento le sto pagando e le pagherò in spagna. Sono molti gli sportivi che hanno la residenza all'estero, personalmente credo che se ci facessero pagare il 25-30% di tasse nessuno se ne andrebbe. Però pagare la metà o di più di quello che guadagno lo considero eccessivo. Siamo sportivi, la nostra carriera è corta e non sappiamo cosa può succedere domani».


Esaurito l'argomento dell'incerto piano pensionistico degli sportivi multimilionari, si torna a parlare di moto e in particolare della RC213V 2015. «Della moto 2015 non mi è piaciuto il carattere del motore e so che già ci stanno lavorando. E' molto potente, ma ci sono momenti in cui maggior potenza non vuol dire migliore. Per quanto riguarda il telaio la parte posteriore non mi convince. Ci sono però anche aspetti positivi come la parte anteriore. Per i test in programma in Malesia dobbiamo fare un mix della moto 2014 e 2015 per trovare un equilibrio e ottenere la miglior moto possibile con la quale lottare per il titolo».

Immancabile la domanda sul rivale che ritiene più pericoloso per il 2015. «Il mio rivale principale è Valentino perché è quello che quest'anno è arrivato secondo, ed è molto forte. Ha molta esperienza e zitto zitto ha conquistato il secondo posto in campionato. Nei momenti chiave, nel finale di stagione, ha fatto un passo avanti per essere il vicecampione. E Lorenzo credo che si presenterà più preparato che mai, perché con l'esperienza maturata quest'anno si scherarà al via della prima gara come ci ha sempre abituato: a un livello altissimo».