Tre concessionarie romane accusate di frode. Fatture false per 45 milioni

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False fatture per circa 45 milioni di euro, con un'evasione all'IVA per dieci milioni di euro. Questa la frode messa in atto da tre concessionarie moto della Capitale
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8 maggio 2012

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Tre note concessionarie romane avrebbero venduto motoveicoli a prezzi notevolmente inferiori rispetto a quelli di mercato. Tali ribassi erano possibili grazie all'evasione di una parte dell'IVA. A scoprire la frode sono stati i finanzieri del Comando Provinciale di Roma, che hanno denunciato, a piede libero, dieci imprenditori per aver emesso ed utilizzato false fatture per circa 45 milioni di euro, con un'evasione all'IVA per dieci milioni di euro.


Come era strutturata la frode


Da quasi due anni le Fiamme Gialle conducevano l'operazione "Double Wheel" e dopo numerosi accertamenti è emerso un collaudato sistema fraudolento ideato e realizzato interponendo negli scambi commerciali tra i concessionari-grossisti ed i rivenditori otto imprese dette "cartiere" intestate a "prestanome".
 

Con false dichiarazioni di vendita all'estero si riusciva ad aggirare il pagamento delle imposte anche se moto e scooter in realtà non lasciavano mai l'Italia. Questo consentiva poi di vendere i motoveicoli a prezzi inferiori rispetto a quelli della concorrenza.

Attraverso l'esame accurato dei flussi finanziari e grazie alle perquisizioni disposte dall'Autorità Giudiziaria, è stato ricostruito il mosaico dell'imponente frode fiscale, che ha visto coinvolti complessivamente diciotto soggetti economici - sia ditte individuali che società - operanti nella Capitale ed in vari Comuni della provincia di Napoli.


Case produttrici al fianco della giustizia


Lo sviluppo delle indagini è stato agevolato dalla collaborazione delle Case madri che hanno fornito agli investigatori elementi utili sulle pratiche commerciali e sulle specifiche tecniche dei mezzi concorrendo ad eliminare alla radice una situazione distorsiva del mercato a scapito degli altri operatori regolari.

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