RSF Motorpsycho: una Honda NX 650 fuori dagli schemi

RSF Motorpsycho: una Honda NX 650 fuori dagli schemi
Dall'estro del designer giapponese Keiichi Tanaami e dai tre giovani milanesi di Basic Garage, nasce RSF Motorpsycho. Una moto, su base Honda NX 650 del 1988, dalle grafiche stravaganti e con un particolare inusuale, una sella rivestita di pelle nera di zampe di gallina
7 agosto 2014

Qualcuno definisce le mie grafiche psichedeliche” commenta Keiichi Tanaami, leggendario designer giapponese che ha concepito la grafica della sorprendente RSF Motorpsycho, l’ultima motocicletta in ordine di tempo uscita dall’estro di Basic Garage, giovane gruppo creativo composto da tre appassionati milanesi. “Eppure non è così – continua Tanaami – io mi sento invece fortemente influenzato dall’esperienza provata durante la guerra, da quello che resta nella testa di un uomo dopo lo scoppio di una bomba. Sicuramente una sorta di esperienza psichedelica, ma certo molto diversa da quella che deriva dall’uso delle droghe che ha poi generato il filone artistico nato a suo tempo negli Stati Uniti”.

La certezza è che comunque Basic Garage e Tanaami hanno creato un mezzo che riesce a “colpire” anche lo spettatore più smaliziato. Esattamente lo scopo per cui è nato: un pezzo unico che l’azienda milanese Retrosuperfuture ha voluto per trasmettere al pubblico lo spirito della sua nuova collezione di occhiali Motorpsycho primavera/estate 2014, tributo ad uno spirito di vita alternativo, un mix insolito fatto di controcultura, viaggi “fuoristrada”, ribellione giovanile, ricerca senza fine di libertà individuale.

Seguendo questo spirito, Basic Garage ha voluto scegliere per la meccanica una sorta di “icona senza tempo”, una Honda NX 650 del 1988, tanto semplice quanto ancora adesso molto amata dagli appassionati. Ecco allora che la RSF Motorpsycho si rivela oggetto fuori dagli schemi, dove la natura evidente di motocicletta si snatura in parte per la presenza di insolite e futuristiche griglie in acciaio che evocano i robot manga degli anni ’70, samurai d'acciaio votati all'azione; oltre all’adozione di pannelli laterali in alluminio battuti a mano, che rimandano alle ampie carenature motociclistiche d'altri tempi. Il tutto, altro dettaglio assolutamente “inusuale”, abbinato ad una sella rivestita di pelle nera di zampe di gallina.

Infine, a definitivo completamento dell’opera, la decorazione di Tanaami su serbatoio e carenatura: disegni onirici, linee intricate, colori sempre accesissimi, che lui applica rigorosamente su materiali non convenzionali e oggetti che prevedono finiture “sartoriali” fatte a mano.