Rossocorsa Experience: quando la giornata in pista diventa premium

Angelo Acosta
Quante volte avete desiderato trascorrere una giornata in pista godendo di un vero e proprio servizio premium, con tanto di assistenza e possibilità di chiedere consiglio a un pilota di caratura internazionale? Rossocorsa ha ideato una formula che sembra rispondere proprio a questa esigenza e ci ha invitati al Mugello a raccontarla. Ecco in cosa consiste e come si svolge una “Rossocorsa Experience”
11 ottobre 2022

La location è uno dei luoghi più emozionanti e desiderati per gli amanti della velocità e dell’adrenalina: il Mugello Circuit. Ci troviamo qui perché la società di organizzazione eventi in pista, Rossocorsa, ci ha invitati a vivere un’esperienza unica nel suo genere sul panorama italiano: il “Rossocorsa Experience”.

Cos’è la Rossocorsa Experience

Rossocorsa Experience è un’idea fantastica, nata dall’attuale esigenza di riduzione dell’inquinamento acustico negli autodromi. Un’imposizione subita da molti circuiti italiani che ricade anche su di noi utilizzatori, visto che molti piloti amatoriali utilizzano una moto da pista con scarico racing (“aperto” senza db killer) che supera i 105 dB previsti dal regolamento FMI, ma che colpisce soprattutto gli organizzatori i quali, per rimanere dentro ai parametri previsti, si trovano costretti a ridurre il numero di moto in pista.

Questo regolamento ha modificato quindi la tipologia di organizzazione di queste giornate, che “storicamente” prevedevano la suddivisione in quattro categorie in base alle capacità degli utenti e 5 turni complessivi da 20 minuti/cad.

Quindi? Cosa si sono inventati i ragazzi di Rossocorsa?

Oltre alle 4 categorie indicate in precedenza con numero ridotto di moto in pista (amatori-esperti-veloci-piloti, ognuna con una forbice di crono dichiarato inizialmente dal pilota e poi confermata dai tempi fatti registrare) è stata introdotta una quinta categoria, EXPERIENCE, che vede la partecipazione di un numero inferiore di moto (circa la metà di un turno “normale”), con un trattamento “VIP” a fronte di una quota di partecipazione maggiore.

In questo modo il rumore emanato dalla pista si riduce, mantenendo comunque un numero di moto identico a quello registrato nelle giornate degli anni precedenti.

Ma… cosa prevede questo “trattamento VIP”?

Come detto prima, viene data la possibilità di sfruttare la pista senza il rischio di affollamenti, inoltre box in esclusiva, hospitality dedicata, spogliatoio e bagno privato, area ristoro a beneficio dei soli partecipanti, assistenza tecnica in box e, vera chicca, la presenza di piloti professionisti a disposizione dei partecipanti, in grado di trasmettere la loro esperienza e la loro competenza, sia con riguardo ai consigli di guida che in merito alla configurazione generale della moto. Un aiuto prezioso per accompagnare i partecipanti in pista durante ciascuna sessione, mostrando le traiettorie utili al miglioramento delle performance, osservando lo stile di guida di chi ricorre ai loro consigli e correggendo gli errori grossolani tipici di ogni amatore.

Chi sono questi piloti? Ora ve lo raccontiamo!

Un giornalista-amatore scaraventato in una nuova Experience

La mia giornata inizia la mattina presto, partito da Milano alle ore 5:00 direzione Scarperia, con la moto sul furgone e la solita adrenalina (mista ansietta) che caratterizza ogni giornata in pista, da sempre.

Un messaggio dell’organizzatore mi comunica tutto ciò che c'è da sapere sull’evento: orari, modo d’iscrizione, numero del box a me dedicato, orario briefing tecnico, orari turni, informazioni generali della pista e un video con tutte le informazioni e le raccomandazioni da studiare e ricordare per la giornata.

Una volta arrivati alla discesa delle “Arrabbiate” (le due curve più arrabbiate del mondiale di moto preambolo dell’ingresso in pista) entriamo nel paddock, accolti da un sole splendido, tante moto, gazebi e altri amatori pronti a scatenare i propri cavalli in pista e divertirsi più che mai.

Sceso dal furgone, mi dirigo presso il box dedicato all’accoglienza, dove trovo Veronica, la quale mi accoglie con un grande sorriso e mi spiega cosa devo fare, mi fa firmare le scartoffie (scarichi di responsabilità, documenti d’identità etc) e mi consegna i vari adesivi identificativi da applicare sulla moto (utili ai Commissari della giornata per farmi varcare l’ingresso in pista in sicurezza), una clip da applicare alla tuta (utile a confermare che abbia preso visione e firmato tutti i documenti obbligatori) e, previa consegna di  un mio documento di identità, la consegna del famigerato Transponder, ovvero: l’aggeggio che contabilizzerà i tempi di percorrenza dei miei “hot laps” al Mugello, senza sconti, senza fraintendimenti... il puro e preciso esito della mia prestazione (ho detto Transponder, non clessidra: questa volta quelli di Rossocorsa sono stati clementi).

Una volta ritirati tutti i documenti, scarico la mia moto dal furgone e tutto il necessario per la pista (termocoperte, cavalletti, prolunghe elettriche, etc), mi posiziono nel posto a me assegnato all’interno del box (con altri 28 partecipanti), inizio ad ambientarmi e a conoscere gli aspiranti piloti che, come me, attendono elettrizzati di poter entrare in pista.

La presenza della telecamera e della maglietta targata Moto.it che indosso crea curiosità e vedo che molti vogliono raccontare la propria esperienza.

Notevole è la presenza, tra i mezzi dei partecipanti, di una enorme quantità di Ducati Panigale V4, al pari di valanghe di pneumatici slick, litri di benzina speciale (meno di 100 ottani non se ne vedono), tute e materiale tecnico personalizzato, Nel nostro box ci sono anche meccanici e tecnici che si aggirano "armati" di pc e utensili per preparare le moto. I piloti presenti sono di ogni età: dal ventenne, a un signore di 72 anni che entrerà in pista su una moto da 217 cavalli, con un personale da 2:08 (ehi tu: hai tutto il mio rispetto!!, nda). Io mi guardo intorno e mi chiedo: “ma dove sono finito oggi? Wow!”.

La risposta alla presenza di tutte queste Ducati è facile da comprendere: l’experience è organizzata in partnership con il Garage51 di Misano Adriatico, un punto di riferimento per tutti gli appassionati di motori, in grado di offrire tutto ciò che serve a un appassionato, partendo dall'abbigliamento tecnico, per giungere fino all’officina racing specializzata in moto da corsa. Garage51 organizza, inoltre, eventi e si occupa della gestione e della cura di moto specialistiche (come quelle brandizzate Ducati), offrendosi di accompagnare i propri clienti all’interno di esperienza come questa, con un servizio esclusivo, nei migliori circuiti italiani.

Un pensiero si insinua nel mio cervello: “queste Ducati vanno fortissimo e la mia BMW S1000RR del 2017 dovrà sudare sette camice per stare in scia a questi manici assatanati”.

Non mi perdo d’animo e incrocio lo sguardo di uno dei piloti più vincenti del nostro Paese: Michele Pirro (socio e ambassador di Garage51), oltre che - naturalmente - pilota ufficiale Ducati per il CIV, collaudatore Ducati Corse e pilota MotoGP.

Nel box era presente anche Samuele Cavalieri, pilota Kawasaki (CIV) amico di Michele, venuto a divertirsi e ad allenarsi con noi, fornendoci preziosi consigli.

La giornata come detto si svolge con 5 turni complessivi, da 20 minuti ciascuno. Uno di questi turni consisterà nel cosiddetto “pareggiamento”: un turno completo nel quale si percorreranno 5 giri lanciati e in cui a “vincere” sarà colui che si dimostrerà più costante nei crono, concludendo i giri nel minor tempo possibile.

Durante il briefing tecnico, fatto prima della vestizione, Michele ci spiega come dovremo comportarci in pista: le regole base (bandiere, comportamenti d’ingresso e uscita dalla pista etc), suggerimenti tecnici di sicurezza e un primo consiglio utilissimo: “in questa pista, soprattutto durante il primo turno, non bisogna essere rigidi, non bisogna stringere troppo i semi manubri, vi suggerisco di guidare sciolti e prendere questi primi minuti come riscaldamento, mentale e fisico”.

Bene, resetto le informazioni che ho in testa e cerco di fare lo studente modello, girando subito abbastanza forte per i miei standard. Molto bene!

Nel corso del secondo turno strappo il mio best lap di sempre tra le colline toscane: 2:02.6 (per voi curiosi). Un tempo che non pensavo di raggiungere, figlio di traiettorie delineate davanti a me da Samuele Cavalieri, che mi hanno spinto ad arrivare con frenate e accelerazioni dove non credevo sarei mai riuscito a fare.

I partecipanti sono entusiasti: nessuno è coinvolto in particolari problemi (a parte un’escursione in ghiaia per qualcuno, senza conseguenze), tutti si rendono disponibili a raccontarmi la loro esperienza. Qualcuno arriva dall’estero, qualcuno, mentre fa benzina (rigorosamente 100 ottani), commenta il suo giro, le sue sensazioni, le sue emozioni. E in un attimo arriva il momento del pareggiamento.

Come funziona: all’orario previsto, ci si schiera in ordine in pit lane, uno dietro l’altro. Samuele Cavalieri, apripista del turno per un giro completo, rimane davanti a noi per farci stare vicini pronti per la “partenza lanciata”. All’uscita dall’ultima curva (la Bucine), Samuele stacca la gamba dalla pedana dandoci il segnale che… possiamo dare fuoco alle polveri. Apriamo le danze, full gas sul lungo rettilineo da 300 all’ora e si parte con il primo dei 5 giri da percorrere per lottare per un premio finale.

Io parto benino: il mio motore, al primo giro, riesce a tenere testa alle potenti Ducati, facendomi conservare una seconda posizione che perdo inesorabilmente prima di commettere un errore e perderne un'altra. La stanchezza inizia a farsi sentire. Tengo botta per qualche altro giro, prima di commettere qualche altro errore (non sono un pilota!), ma recuperare al contempo qualche posizione, grazie agli errori che anche i miei compagni di avventure non riescono ad evitare. Tutto si svolge sempre in grande sicurezza, grazie alla presenza in pista di moto che si muovono grosso modo sugli stessi tempi. Nel finale non riesco più a capire in che posizione mi trovi! È in questa occasione, però, che riesco ad avere la lucidità di mettere a fuoco le regole del pareggiamento: non conta in quale posizione assoluta taglierò il traguardo, ma la costanza dei giri. Ok, mi concentro e cerco di tenere il mio ritmo, al meglio delle mie capacità.

Dopo cinque giri, vedo la bandiera a scacchi e mi sento un pilota vero (esulto anche!): che belle sensazioni!

Mi dirigo verso il box, spengo la mia belva tedesca e vedo tutti attaccati ai monitor, super carichi, nel tentativo di capire i risultati. Ma... solo Pirro sa la vera classifica e ci tiene in trepidazione!

Veniamo, così, convocati nel box Rossocorsa per lo svelamento dei vincitori. Io, in veste di giornalista viziato, me la prendo con calma, certo di non aver vinto nulla. Mi tolgo la tuta, mi do una rinfrescata e corro al box designato per riprendere il momento.

Vedo Michele, con microfono alla mano e una mandria di piloti curiosi davanti, che aspettano il risultato. Alla fine arriva il verdetto: Acosta secondo della categoria “Piloti”, portando in redazione di Moto.it una coppetta che, non significa niente in valore assoluto, ma significa tanto per un amatore (e per gli amici del bar!).

Torniamo nel box e andiamo a pranzo, prima di goderci gli ultimi due turni, per cercare di migliorare ancora un po', seguendo i consigli di Michele e Samuele.

Che figata!

Quindi quindi, com’è?

La giornata termina nel migliore dei modi: tutti si sono divertiti, tutti hanno un sorriso e una parola di sano sbeffeggio per l’amico e compagno di avventure.

Michele e Samuele sono stati fantastici e li vedo soddisfatti: nonostante la loro grande esperienza, si percepisce benissimo che si sono divertiti molto con noi.

Il big boss di Rossocorsa, Giuseppe “Beppe” Amato ci racconta di essere molto soddisfatto di questo progetto, anche e soprattutto per il coinvolgimento di nuovi clienti di tutte le età, grazie alla partnership con Garage51.

Io sono super soddisfatto: non avevo mai partecipato a una giornata organizzata in questo modo e sono certo che, chi proverà questo tipo di “Experience”, non desidererà altro modo per andare in pista, in seguito.

Ora non mi resta che sistemare le mie cose, portare sul furgone la mia coppetta, salutare il Mugello e consigliare a tutti di provare, almeno una volta nella vita, l’esperienza di grattare saponette in pista... ancor meglio se quest’ultima è una delle più belle e veloci del mondo: il Mugello Circuit!

Alla prossima!

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