Queens’ Cavalcade 2017. La Colazione dei Campioni

Queens’ Cavalcade 2017. La Colazione dei Campioni
Piero Batini
  • di Piero Batini
Toscana, Umbria, Lazio, tra la Via Emilia e il West il tour da capogiro moderatamente… alcolico. Stefano Sala, il Detentore, si prepara con Paolo Guercini a difendere il Trofeo conquistato alle Canarie. Ma la minaccia è ovunque!
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
25 luglio 2017

Gran Ducato di Toscana, Luglio 2017. Parafrasando selvaggiamente Vonnegut, Corsa e Vita, Avventura e Storia si intrecciano nella difesa del Titolo di Queens Cavalcade. La Original di Regolarità Motociclistica, già una Classica, ha conquistato il ristretto paradiso del Motociclismo d’Epoca e oltre. È una sorta di sontuosa, felice “Colazione” dei Campioni, solo che dopo l’Avventura di esordio vissuta alle Canarie, l’Edizione 2017 è l’occasione del pranzo con gli dei per avventori buongustai. Non è difficile, infatti, aver conosciuto le impareggiabili meraviglie della Toscana, il sobrio fascino dell’Umbria o l'imperiale imprinting della Storia di Roma, ma non è mai successo di poter legare le gemme di un‘esperienza così affascinante al filo di un collier motociclistico. Queens Cavalcade diventa questo tipo di variegato menù culturale e di Viaggio, dei sapori e del bel vivere fortemente influenzato dalla bellezza dei luoghi e dei riti di passaggio, condito con un non so ché di Sport che bisogna vivere per capire.

Il Viaggio, la Gara, l’Antologia Italiana e le Moto d’Epoca, le nostre Regine. È chiaro che si tratta di un meraviglioso pretesto, talmente ben configurato ed espresso da sconfinare nella riunione di più convenienze, tutte collegate con raffinata maestria ed estro di esperienza. Possibilmente inedita, possibilmente irripetibile. Semmai implementabile, migliorabile, “arricchibile”.

Stefano Sala è il Vincitore dei Queens Cavalcade Islas Canarias. Mette in palio il Titolo conquistato nel 2016. Si tratta del Trofeo e opera d’arte dello scultore Alfredo Sassi, e dunque la domanda è logica: si sente “costretto” a farlo?

Stefano Sala. «Non lo nascondo, ho pensato di scappare con il trofeo, cambiare nome e vita, e godermi il successo e l’arte di Sassi. In seconda istanza di mettere le cose in mano a un buon avvocato e rivendicare il possesso definitivo del Trofeo. Poi, in effetti, pur impugnabile il regolamento è piuttosto chiaro: devo mettere in palio la Scultura. La sua assegnazione è transitoria come tante cose belle della vita. La verità è che, a parte l’inopportunità di lasciare il contesto meraviglioso nel quale vivo, c’è nella Cavalcade uno Spirito speciale. Allora è sacrosanto che il Trofeo resti tra di noi, tra i protagonisti, nuovi e vecchi amici, vincitori e vinti. Il Trofeo diventa emblema di una storia più vasta, passaggio di testimone di una staffetta che rincorre un’esperienza della vita. Riviva, dunque, lo spirito della Coppa Rimet! E poi la competizione, nel caso di Queens Cavalcade, lo sappiamo, è un fatto marginale, un bel pretesto, la scintilla che ha acceso la consapevolezza del Gruppo».

Per questo il “Tiranno” ha deciso di introdurre “di legge” la gara a Squadre, sopprimendo anche l’ultimo aggancio ad un concetto schifosamente individualista di partecipazione? È una buona idea, secondo te?

SS. «Certamente lo è, anche perché è l’evoluzione naturale della formula. Papi l’aveva già tracciata nell’edizione originale, l’Evento “zero” andato in scena lo scorso anno alle Canarie. Già allora molti si sono riuniti in piccole task forze. Io e Paolo Guercini, per esempio, abbiamo corso sempre insieme basandoci sulla nostra vecchia, secolare amicizia e condividendo ogni aspetto dell’esperienza. E anche tu, Masetti e Panzeri, ricordo bene, siete diventati all’improvviso una Squadra particolarmente temibile, micidiale. Se aveste iniziato prima forse saremmo certamente qui, ad “allenarci” insieme, ma con ruoli invertiti!».

Guercini, da avversario-amico a co-rider nella stessa Squadra, dunque?

Paolo Guercini. «Mi sembra quasi un’accoppiata naturale. Inevitabile. Bisogna capire che si parte per un’avventura straordinaria, e bisogna farlo bene. Le cave di marmo, la Versilia, Pisa, Roma, Firenze, il Mugello, Perugia e la campagna umbra. Stiamo scherzando? Qui c’è una fusione esemplare di contesti d’arte e di paesaggio, di cultura e di turismo, di strepitosa storia dell’Umanità. E di Motocicletta. Le Canarie sono bellissime, d’accordo, offrono una scenografia naturale fantastica. Ma volete mettere tutto quello che può offrire l’Italia, la nostra Italia centrale? Quest’anno faremo il pienone. Chi c’è stato ritornerà e chiunque abbia solo sentito dire sarà dei nostri! Immaginate cosa vuol dire andare in giro per queste meraviglie con la nostra Moto, la nostra Regina? Immaginate di avvicinarvi alle mura di Lucca o alla Piazza dei Miracoli un Moto. Non è un sogno? No, a settembre non lo sarà più!».

Una parte del percorso, seppure tutt’ora segreto, contempla il passaggio dalle vostre terre, attraverso la Montagna Pistoiese. È lì che vi allenate tutti i giorni per fare la differenza?

SS. «Abbiamo fatto dei “sopralluoghi” nella nostra zona, e organizziamo regolarmente delle “ricognizioni” in Versilia e verso l’Umbria. Ma se devo essere sincero, la mia R100 ha ancora le gomme dello scorso anno, e la R90S di Paolo il contachilometri rotto. Ma questo è un viaggio speciale che ti trasporta da solo, quest’anno addirittura cullati dal GPS e Road Book elettronico, ho sentito dire. Saremo ancora più liberi di affondare l’anima nella cultura della nostra Terra, nella sua Storia, nel suo gusto, nei suoi sapori. Non ci faremo cogliere impreparati. Per questo ci “alleniamo!"».

PG. «Parliamoci chiaro: se si vince è meglio, quindi state sicuri che faremo tutto il possibile e non rinunceremo all’impossibile per riuscirci. Ma il bello della Queens Cavalcade non è nell’agonismo. È nella “crema” di spirito che si spalma sui partecipanti. Vince uno, ma il piacere è di tutti. Lo scorso anno sono partito lasciando un po’ di cose a metà. È sempre così, il lavoro, gli impegni. E Sala lo stesso. Eravamo un po’ nervosi, insomma. La trasformazione è stata straordinaria. Dimenticato tutto, rimandato, tagliato, riconsiderato. Cinque giorni senza pensare a niente. È un genere di sensazione che si prova solo quando si sta facendo qualcosa di speciale, capace di scavalcare tutto il resto».

Ma avere degli avversari non è stimolante? Quali sono, in definitiva, i più temibili?

SS. «Tutta la vita è un confronto con degli avversari. Siamo continuamente stimolati. Alla “Queens” più sono avversari più si cementa uno spirito che sedimenta amicizia di calcestruzzo. Ci sono “avversari” con i quali ci alleniamo non appena possiamo. Siamo “preoccupati”, certamente, perché arriveranno ancora più agguerriti, ancora più propositivi. Ma non vediamo l’ora di patirne le “conseguenze”!».

PG. «Avversari. Marco Marchi sta preparando una Moto apposta, la “sinistra” Goliath di cui si parla in Versilia quasi quanto delle Harley di Matraia o di Samaya. Più a Nord è epidemia d’inquietudine da quando si è sparsa la voce che il “Cuoco della Notte”, il Gaio Giannelli dell'exploit del Furicone, sta “affilando” un paio di “Special”, tra cui una Lambretta “Rocket”. Saprai della Kawasaki GPZ1100 del tuo “socio” Panzeri l’Orologiaio, detto anche “Killer”, che ci indora la pillola con il cronografo ufficiale della Queens Cavalcade, ma intanto scorre a fuoco i lungomare della Versilia, tutte le notti!».

SS. «Ogni giorno attendiamo nuovi “avversari” e ritroviamo vecchi amici. Si dice che torneranno a correre alla "Queens" Piloti che sono nella nostra Storia, come il mitico “Brunetto”, se la Giovanna ce lo manda, o l'inafferrabile Dami».

Arriveranno anche i “Canari”, i “nemici” spagnoli. Nessun timore?

PG. «Stanno preparando un container di Regine straordinarie scoperte, conservate o restaurate nell’Arcipelago, il loro sarà uno show viaggiante, ma gli spagnoli li abbiamo battuti alle Canarie e, onestamente, a Casa nostra non li temiamo. Forse Fernando, che è una roccia di regolarità, ma anche "El Piedra" avrà il suo bel da fare per stare concentrato sulle strade senza lasciarsi distrarre dalle meraviglie che gli passeranno davanti agli occhi!».

SS. «Non dobbiamo temere troppo nessun “straniero”. So che scenderanno in Italia a battaglioni, ma noi siamo abituati, ed è una parola grossa, alla bellezza italiana, loro no. Dovranno confrontarsi ogni giorno, ogni ora, con la “distrazione” della grande bellezza».

PG. «Sala ha ragione, siamo troppo abituati al bello, come le nostre donne con noi. In Moto certi scorci di paesaggio, gli squarci di mare e di cielo della Versilia, i colori e la luce di metà settembre sulle nostre campagne sono colpi da KO».

SS. «In Moto è un’altra cosa. Non c’è il parabrezza, non c’è barriera ai profumi, non ci sono ostacoli alla vista. In Moto sei nella scena, come diceva il nostro Zen…».

Chi, Daniele Papi?

PG. «No, Piersig. Si dice il Grande Tiranno in persona sarà dei nostri. Avete visto che Motocicletta gli ha preparato Alvaro? Tu, piuttosto, non sarà un caso che ci incontriamo così spesso durante gli “allenamenti”. Sei pronto?».

Io. «Ci sono capitato, sempre per puro “caso”, ma io sono sempre pronto. Anzi, vi dirò. Sto preparando anche mio Figlio, per una Squadra che sia all’altezza della vostra fama!».

PG. «Ecco, lo sapevo, se non si corre tutti e tre insieme è guerra!».

 

Gli “impianti” permanenti utilizzati per gli allenamenti e per gli shooting fotografici:

Circuito Galliano Joe Bar, Viareggio

Circuito Pozzo di Bugia, Querceta

Circuito La Viaccia, Pistoia

Circuito Foresteria Vannucci Nursery Campus, Pistoia

Circuito Benito, Orentano

Circuito La Petite, Pisa

Queens Cavalcade 2017 Italia. 19-24 Settembre.

http://www.queenscavalcade.com

info@queenscavalcade.com

daniele.papi@queenscavalcade.com

valerio.barsella@queenscavalcade.com

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