Caricabatterie Genius G7200, G3500 e G1100: il nostro test

Caricabatterie Genius G7200, G3500 e G1100: il nostro test
Francesco Paolillo
I caricabatteria sono la soluzione al lungo letargo invernale che può mettere in crisi le batterie delle nostre due e quattro ruote. Ma grazie a nuove funzioni si rivelano utili tutto l'anno, garantendone durata e resa ottimali degli accumulatori. Tre i modelli Genius testati
20 maggio 2013

Prova Genius G7200, G3500 e G1100


Il maltempo che ha caratterizzato questo inizio di 2013 è stato il modo migliore per saggiare le doti dei nuovi prodotti della linea Genius, costruiti dalla Noco, azienda americana con una storia lunga quasi un secolo e importati in Italia dalla Bergamaschi di Milano.
I caricabatteria che abbiamo preso in esame sono il Genius G7200, il G3500 e il G1100. Tutti e tre sono in grado di gestire e mantenere in maniera facile e intuitiva qualsiasi tipologia di batteria, con una corrente di ricarica, che come si intuisce dal nome dei prodotti, va dai 1,1 ampere del 1100 ai 7,2 del 7200.
Quest'ultimo modello è quindi adatto anche a batterie di grandi dimensioni, tipo quelle in dotazione a barche e camper, che vengono sottoposte a lunghi periodi di inutilizzo che ne minano la durata e le prestazioni.
Le confezioni e gli imballaggi si presentano ben realizzati e ordinati, con due cavi di collegamento in dotazione, uno con i terminali ad occhiello, che si possono fissare in maniera permanente alla batteria (il collegamento al cavo del caricabatterie è possibile attraverso un comodo connettore), l'altro con i classici morsetti. La scocca esterna di tutti e tre i caricabatteria è inoltre predisposta per il fissaggio a parete, nel caso in cui abbiate la possibilità di farlo.
Il G1100 è il più piccolo, anche nelle dimensioni (153/50/28 mm), è adatto a gestire batterie da 6 o 12 V, da 2,2 a 40 Ah, mentre il modello intermedio G3500 è studiato per accumulatori da 1,2 a 40 Ah e il G7500, top di gamma anche nelle misure esterne (misura 206, 78 e 52 mm), da 14 fino a 230 Ah, sia a 12 che a 24 V.

Quattro modalità per il G1100


L’entry level della gamma Genius dispone di 4 modalità di carica, due per batterie da 6V, 6V Normal e 6V Cold/AGM (da 2,2 a 40Ah), e due per batterie da 12V, anch’esse denominate Normal e Cold/AGM (sigla che contraddistingue le batterie con avvolgimento a spirale).
Come dice il nome, la modalità Cold è studiata per ricaricare la batteria in condizioni di bassa temperatura (sotto gli 0°).


Il versatile G3500


Questo dei tre caricabatterie presi in esame è certamente il più eclettico, disponendo di 8 modalità di carica, per batterie a 6 e 12V, che aggiunge a quelle disponibili per il modello inferiore, anche le modalità 6V-12V Small Norm e 6V-12V Small/Cold/AGM, per batterie da 1,2 a 14 Ah.

Il completo G7200


Il top di gamma perde nei confronti del G1100 le modalità 6V, e guadagna, anche nei confronti del G3500, quelle a 24V (Normal e Cold/AGM), con un arco di utilizzo da 14 a 230 Ah per le 12V, e 14-120 Ah per le 24V.
Inoltre si aggiungono le funzioni 13.6 Supply e 16V Boost, per batterie da 14 a 230 Ah. La prima è specifica per le cariche di mantenimento delle batterie a bassa tensione (5 A o 5000 mA), mentre la funzione Boost serve per il recupero di batterie stratificate, o meglio, solfatate.

Funzionamento in Fasi


Il funzionamento dei caricabatterie Genius è suddiviso in 7, 8 e 12 fasi a seconda del modello. Le fasi in comune sono quella Diagnostica, che prima di avviare il processo di ricarica controlla che i collegamenti ai morsetti siano corretti e che la batteria sia in condizioni stabili, poi si passa alla fase Recupero, che qualora fosse necessario, per batterie quasi esaurite o solfatate, pulsa piccole quantità di corrente. Avvio Dolce è, come dice il nome, la fase di ricarica soft a corrente costante.
Le prime differenze fra i tre diversi modelli emergono alla fase 4, che è per tutti quella del processo di ricarica a Corrente Costante, da cui il nome, alla quale il G3500 aggiunge la fase 5 con carica ad intensità alta e media, e il G7200 la 6 e la 7, che corrispondono alle ricariche con intensità massima e bassa.
I tempi di ricarica sono stati brevi, specie sulla moto (carica da 25 a 100% in 3 ore)
I tempi di ricarica sono stati brevi, specie sulla moto (carica da 25 a 100% in 3 ore)


Comuni a tutti e tre i modelli la fase di Assorbimento, che porta il livello di carica fino al 90% fornendo piccole quantità di corrente (per limitare eventuali gassificazioni della batteria), e quella di Compensazione, che porta la carica al 100% e la mantiene costante fornendo un quantitativo minimo di corrente.
Se la richiesta di corrente aumenta, indice che la carica è scesa, si passa alla modalità Mantenimento, che riporta i valori di carica al 100%.
Come è facile dedurre le fasi di “Compensazione” e “Mantenimento” si alternano in maniera continuativa.



La prova pratica


Abbiamo messo alla prova i tre caricabatterie Genius utilizzandoli per la carica di tre batterie diverse, montate rispettivamente su una moto e un’auto, e tanto per non farci mancare nulla, anche per il recupero di una batteria morta e defunta. 
Il test sull'auto
Il test sull'auto

I tempi di ricarica sono stati abbastanza brevi, tre ore per quella della moto, che era a riposo da diversi mesi, e che il caricabatterie ci dava al 25% di carica residua, 7 ore per quella dell’auto, anch’essa al 25% di carica residua e da 100 Ah, un pomeriggio intero per riportare in vita quella defunta che sembra tenere la carica completa a distanza di una decina di giorni.


I prezzi dei tre apparecchi sono rispettivamente di 68 euro per il G1100, 89,90 euro per G3500, forse il più versatile dei tre, e di 149 euro per il G7200.

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