Polizia Locale di Milano, moto ferme. "Colpa della politica"

Polizia Locale di Milano, moto ferme. "Colpa della politica"
Marco Berti Quattrini
Circa un quarto delle moto a disposizione della Polizia Locale di Milano è fermo. Manca l'accordo per revisioni e riparazioni. Flotta vecchia di 10 anni
13 aprile 2022

L'utilizzo delle due ruote per le forze di polizia è assolutamente strategico, soprattutto in città. Muoversi in moto permette di spostarsi con più agilità, di raggiungere in minor tempo il luogo d'intervento e di condurre più efficacemente gli inseguimenti. Insomma, sono un'"arma" utilissima nell'arsenale della Polizia. 

A Milano però circa un quarto delle moto a disposizione della Polizia Locale è ferma. A denunciarlo è il sindacato (SULPL) che spiega come ci siano moto ferme presso i comandi in attesa di riparazioni o moto ferme presso le officine che le riparazioni le hanno effettuate ma che sono ancora in attesa di pagamento. "Ci sono stati periodi in cui avevamo abbondanza di fondi e altri in cui dovevamo cannibalizzare i veicoli per poter garantire l'operatività dei mezzi - ci spiega Daniele Vincini, segretario regionale SULPL Lombardia -. Adesso, da dicembre, invece siamo a pezzi visto che non avendo dato continuità alla convenzione con le officine, queste si rifiutano di fare i lavori. E' un problema di gestione e programmazione che però alla fine va a penalizzare gli operatori di Polizia. Si sono dimenticati o non c'erano i fondi, questo non lo sappiamo. Noi ci troviamo con moto ferme". 

I mezzi non utilizzabili sono circa un quarto di quelli a disposizione. Ad esempio 15 moto su 60 del reparto Radio mobile sono ferme e anche 5 delle 12 della zona 8. Questi sono numeri che sono più o meno riscontrabili in tutti i comandi della città.

La responsabilità, secondo il sindacato ricade sull'amministrazione comunale. "E' l'amministrazione che, su richiesta del comando se ne occupa. Io non so dove si sia interrotta la catena di comando. Per me è sempre una questione politica, perché la politica deve controllare che tutto funzioni. Noi abbiamo sollevato questo ed altri problemi e siamo arrivati anche allo stato di agitazione. Per noi è fondamentale avere personale motivato e attrezzato per poter svolgere al meglio il proprio servizio". 

"Fortunatamente si riesce comunque a garantire il servizio - continua Vincini-, ma solo grazie al fatto che le moto sono in numero abbondante dato che è diminuito il numero di poliziotti motociclisti. Però è una situazione insostenibile". Gli agenti motociclisti a Milano sono infatti diminuiti nel tempo e ad oggi sono un centinaio contro i circa 150 di qualche anno fa. "Il Reparto Radio mobile aveva 80 motociclisti adesso sono poco più della metà. Questo (dell'agente motociclista, NDR) è ruolo che per noi è fondamentale. Per muoversi sulla città la moto è l'elemento di punta, in qualunque tipo d'intervento la moto è più agile, arriva prima ed è un mezzo efficace per fare il nostro lavoro. E' una funzione che deve essere implementata per favorire una crescita degli agenti motociclisti con dei mezzi adeguati e più nuovi". Gli anni di servizio delle moto è un altro tasto dolente, perché i mezzi in dotazione agli agenti hanno più di 10 anni. Dieci anni passati ogni giorno in strada, in tutte le condizioni. 

Mentre a Roma arriveranno 100 nuove Moto Guzzi cosa succederà a Milano?  "Dovrebbe essere alla firma una convenzione tampone - ci risponde il sindacato - anche se sembra persistere questa disattenzione generale e in particolare in questo caso nei riguardi del parco motocicli". 

 

Foto: dal Web