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Scatta il conto alla rovescia per i Comuni italiani: entro il 30 novembre dovranno registrare nella piattaforma digitale del Ministero delle Infrastrutture e trasporti (Mit) tutti i dati relativi agli autovelox installati sul territorio, inclusi marca, modello, posizione e dati tecnici. Senza questa formalità, scatterà il divieto di utilizzo dei dispositivi, con conseguente nullità delle sanzioni elevate a partire dal primo dicembre.
Il Mit ha pubblicato il decreto ministeriale che istituisce il censimento, dando due mesi alle amministrazioni per mettersi in regola. Una misura che emerge in un contesto segnato da situazioni irregolari, come sulla statale Telesina o in varie zone del Salento, dove diversi Comuni hanno installato autovelox senza un controllo univoco. Solo nel 2024, secondo Assoutenti, le multe generate da questi apparecchi hanno fruttato oltre 7 milioni di euro, cifra contestata dalla trasparenza e dalla regolarità della procedura.
La piattaforma telematica, attiva da subito, è il cuore dell’operazione messa in campo dal Mit in ottemperanza al Decreto del 18 agosto. Gli enti e le amministrazioni incaricate della gestione della polizia stradale potranno caricare online i dati relativi ai dispositivi di rilevazione, con accesso garantito attraverso credenziali fornite dal Centro Elaborazione Dati del Mit. Il mancato adempimento implicherà lo spegnimento degli strumenti a partire dal 30 novembre e farà decadere eventuali multe emesse senza una corretta comunicazione al Mit. A oggi, circa il 60% degli autovelox fissi e più del 67% di quelli mobili non sarebbero omologati correttamente e molti sono stati approvati prima del 2017, anno cruciale per le normative di validità. Questa mancanza è stata alla base di numerose sentenze di annullamento delle multe negli ultimi 18 mesi, da quando la Cassazione ha chiarito i limiti all’uso degli apparecchi approvati ma non omologati.
Il 30 novembre rappresenta dunque la scadenza definitiva per mettere ordine (si spera) in questa situazione di mala gestione. Il sottosegretario al Mit Tullio Ferrante ha commentato: “Con questa piattaforma parte un’importante operazione trasparenza che il Paese attendeva da tempo. Entro due mesi, avremo una mappatura completa degli autovelox, con dati liberamente consultabili. L’obbligo di inserimento è una tutela fondamentale per i cittadini, spesso vittime di un uso distorto di questi sistemi di controllo della velocità.”