Parma. Maxi frode sulla benzina, evasi più di 90 milioni di euro in cinque anni

Parma. Maxi frode sulla benzina, evasi più di 90 milioni di euro in cinque anni
A Parma scoperta una truffa all'Erario per fare prezzi più bassi. Ecco come funzionava il complesso meccanismo
24 marzo 2023

Con un complicato meccanismo di società fittizie, un'azienda emiliana acquistava benzina e gasolio da raffinerie di Slovenia e Croazia evadendo l'Iva e vendendo successivamente sul mercato italiano a un prezzo molto inferiore rispetto al normale prezzo applicato. La Guardia di Finanza di Parma ha sequestrato in questi giorni ben 17 pompe bianche - i distributori senza loghi delle case petrolifere - sul territorio emiliano ma anche nelle province di Brescia, Lodi e Verona.

Il sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le indagini preliminari di Parma, su richiesta della procura europea, ha coinvolto due società attive nel commercio di carburanti e ben sette persone, fra le quali tre promotori e organizzatori di un un'associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale. 

L'indagine è partita cinque anni fa, nel 2019, quando la Guardia di Finanza ha intercettato diverse controversie nel prezzo di vendita dei carburanti in provincia di Parma. È stato così ricostruito il complicatissimo meccanismo che "tutelava" i criminali, con una triangolazione fra soggetti residenti a Dubai, Miami e Napoli che acquistavano appunto carburanti in Slovenia e Croazia, per poi rivendere il tutto a imprese del Regno Unito e della Romania e poi a 31 imprese 'cartiere' (ovvero esistenti solo sulla carta) e in alcuni casi a una società filtro della provincia di Potenza.

Si è scoperto che il carburante, in verità, arrivava direttamente nel deposito della provincia di Parma, per essere successivamente venduto nei 17 distributori che, grazie al complesso meccanismo, potevano praticare un prezzo molto più basso rispetto alla concorrenza. Per l'erario ci sarebbe un danno complessivo da capogiro: più di 90 milioni oltre al sequestro di beni per un valore di altri 150 milioni di euro.

In aggiunta ai distributori sono stati sequestrati diversi immobili e disponibilità finanziarie. I cash dog, ovvero i cani addestrati a fiutare l'odore dei contanti hanno scoperto, in una botola sotto il pavimento della sede di una società di Parma, diverse cassette piene di denaro contante, per alcuni milioni di euro. 

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