Muore un quattordicenne a Jerez

Muore un quattordicenne a Jerez
In una gara della classe 300, Marcos Garrido è caduto e purtroppo è stato travolto. Quando capitano tragedie come questa (e come quella del tredicenne Peter Lenz a Indianapolis anni fa) occorre riflettere sull’opportunità di mettere in pista ragazzi così giovani
25 marzo 2019

Un giovanissimo pilota di quattordici anni, lo spagnolo Marcos Garrido Beltran, nativo di Rota, ha perso la vita domenica sul circuito di Jerez. Marcos partecipava a una corsa regionale della Supersport 300: pare sia caduto in un tratto veloce e purtroppo sia stato investito da un altro pilota riportando ferite gravissime.

Tempestivamente soccorso del personale di servizio, trasferito e ricoverato all’ospedale di Jerez, dopo un’ora Marcos è deceduto lasciando la famiglia nell’angoscia più profonda. Una tragedia, molto simile a quella che aveva coinvolto nell’agosto del 2010 il tredicenne americano Peter Lenz a Indianapolis, quella volta in una gara del Trofeo Moriwaki 250.

Perché purtroppo lo sappiamo bene: per quanto si lavori sul tema della sicurezza –e le piste e le attrezzature sono sempre progredite negli anni- non c’è difesa rispetto a certe dinamiche come l’investimento accidentale del pilota rimasto in pista da parte di un altro concorrente.

C’è però da chiedersi se sia corretto ed opportuno far correre dei ragazzi così giovani su moto magari modeste nei valori di potenza e velocità, ma comunque capaci di alte prestazioni quando sono lanciate sulle piste “vere”. Oggi dappertutto ci si compiace per la crescita precoce dei giovani talenti, ma una riflessione è obbligatoria. Crediamo che le federazioni debbano dedicare un serio riesame alla materia.