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Alghero-Olbia, 30 Maggio 2025. Neanche un mese fa il Sardegna Rally Raid. Ora il Rally Italia Sardegna. Un bellissimo Rally-Avventura (è la definizione originale), e il Rally WRC, che è bello dalla nascita, 22 anni fa, e non vedo perché non debba essere stupendo tra pochi giorni. Il WRC, quest’anno, con epicentro a Olbia, il Rally-Raid andato in scena con il lungomare di Alghero al centro. Per Moto e Auto, come le avventure delle origini, il primo, per le super Auto regine del Rally il secondo.
Ancora. Il Rally-Raid è basato su un road book attraverso il quale scoprire attimo per attimo dove andare, rotta segreta, il Rally-WRC sul road book che, tuttavia, è specchio di una verificata memoria di performance e tattica. Centinaia di partenti da un lato, centinaia di migliaia di spettatori dall’altro. Ma. Campioni e specialisti straordinari da una parte e dall’altra. Autentici eroi del fuoristrada. Concorrenti, Campioni, Appassionati, tutti attratti da una forza “naturale” non comune. E non è l’unica cosa che i due eventi Made in Sardinia hanno… in comune.
Vediamo. In comune i due eventi hanno degli organizzatori fuoriclasse che non si fermano all’idea, la trasformano in progetti e opere. Tiziano Siviero, bi-campione del Mondo WRC e creativo d’eccezione, visionario autore di Rally in Argentina e di Dakar in Sud America. È l’”oriundo” dei dream team, ha ideato e progettato il Sardegna Rally Raid, è il responsabile del percorso e della sicurezza del Rally Italia Sardegna. Poi. Non basta. Servono menti organizzative d’eccezione, indispensabili come generali illuminati per guidare armate oceaniche e debordanti di entusiasmo.
Come l’eclettico Antonio Turitto, General Manager del “RIS”, o Giulio Pes di San Vittorio, co-autore del “S2R”, responsabile per il “RIS” delle relazioni con la Regione Sardegna e presidente di ACI Sport. Ancora. Entrambe le manifestazioni hanno una forza lavoro eccezionalmente solida e affiatata, con molti elementi in comune, che è un esercito che cresce di numero e di valore. Arricchiscono e si arricchiscono nell’esperienza incrociata di eventi impareggiabili nell’amore per l’Isola. Già, l’”Isola”, stai a vedere che stiamo per dimenticarcene. Heyla!
La Sardegna. Ejah. Ecco la matrice comune principale e fondamentale, di opere di Sport e del fuoristrada che non hanno eguali. Scenari, natura, atmosfere. Per il piacere puro, per la scoperta di qualcosa che si prosciuga altrove e resta dominante qui. Per aria e luce che riempiono i cieli, gli occhi e il respiro. La Sardegna è l’affresco naturale e incontaminato, ma direi incontaminabile per la forza che ha, su cui si stendono i veli del Rally-Raid e del WRC. Su una larghezza di circa 150 chilometri per un’altezza di circa 80, meno di un quarto del potenziale di territorio dell’Isola. È la fascia a Nord della Sardegna. Al centro del mare offre accessi aero e portuali a mezza Europa. E scenari, dell’azione e di contorno, da capogiro, nei quali ambientare o da usare come sfondo.
È natura selvaggia, si dice con una certa facilità. Ma il selvaggio non esiste più, è un retaggio. È e resta un valore, d’orgoglio e protetto. È sapore, profumo, un bicchiere di rosso forte e un pezzo di formaggio, l’aroma dell’elicriso, della foresta intricata e umida o del salmastro che viene dalle Bocche. È selvaggio nel senso di spontaneo e rigoglioso, di roccia, terra, labirintico e impenetrabile intrico dove disegnare centinaia di chilometri di Corsa e spettacolo. Quel che si vive oggi in Sardegna è una realtà ospitale potente e semplice come il vento e il sole, da stordimento emotivo, difesa dalla volontà degli uomini e dalla forza di sé stessa.
Va da sé. Ci sono ragioni politiche e di opportunità per cui ogni anno avanzano “candidature” diverse, per valorizzare luoghi diversi o per soddisfare aspirazioni legittime. È comprensibile, anche ammirevole in determinate circostanze quando è una buona lena di passione che spinge. Ma come diciamo noi in Toscana (che pure abbiamo offerto ambientazioni magiche al WRC) è qui che mi casca il ciuo (ciuco, asino).
La ragione è che si confondono le direzioni di pensiero invece di rispettare quelle che dovrebbero essere inconfutabili, guida. Se l’ambientazione è eccezionale, l’atmosfera magica, la Squadra vincente e collaudata, il luogo deve guidare gli uomini nelle scelte, e non viceversa. Non ce ne vogliano gli aspiranti alternativi, ma dite: dove è possibile riprodurre variazioni di evento con due località di storia vivente, Alghero e Olbia, in riva ad uno dei più bei mari del Mondo, nell’esplosione stagionale della natura favolosa che regna sovrana, e nel gradimento di milioni di persone? Dove mandare in scena una passione talmente contagiosa da dimostrarsi dilagante e non curabile ogni anno che passa, se non in la Saldigna?
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