In viaggio con Camilla. Il giro dei sei Passi. 1° giorno

Camilla Colombo
Una moto. Due giorni. E 587 km. Il giro dei sei passi svizzeri - San Gottardo, Furka, Grimsel, Sustenpass, Oberalppass, Lucomagno - è veramente una delle esperienze più belle che abbia mai fatto sulle due ruote
29 settembre 2016

Una moto. Due giorni. E 587 km. Il giro dei sei passi svizzeri - San Gottardo, Furka, Grimsel, Sustenpass, Oberalppass, Lucomagno - è veramente una delle esperienze più belle che abbia mai fatto sulle due ruote. A poche ore da Milano, lungo l'asse di collegamento che dall'Italia porta oltre confine, ecco snodarsi la strada delle meraviglie. Altro nome non può avere questo percorso che dal bacino lacustre di Como sale verso Lugano e il suo lago omonimo, si impenna sul San Gottardo per poi discendere nelle terre del Cantone di Uri e ripartire con le curve lunghe del Furka e quelle sinuose del Grimsel. E quindi inoltrarsi nella verdissima valle dell’Aar e nell’incantevole Oberland Bernese, che culmina sulla cima del Sustenpass per poi ricadere nel Cantone di Uri, risalire sul delizioso Oberalppass ed addentrarsi infine nel bellissimo Canton Ticino. Nelle guide italiane e straniere questo tour, da gustarsi anche in più giorni, viene definito “mitico”, “fantastico”, “imperdibile” e le ragioni ci sono tutte. Questi 587 km mettono insieme laghi che vanno dal blu intenso all’azzurro cristallino, vallate di un verde più acceso di un dipinto espressionista, paesini sperduti e lingue d’asfalto dove lasciarsi andare senza pensieri. Attenzione però agli autovelox. In Svizzera non c’è l’obbligo di segnalarli come in Italia, ma l’accordo tra i due Stati prevede che le multe prese in territorio svizzero - salatissime per di più - devono essere pagate sempre e comunque. A meno che non si voglia rischiare di passare qualche giorno nelle carceri d'oltre confine.
 


PRIMO GIORNO

La nostra prima sosta è Lugano, la più grande città in cui si parla la lingua italiana fuori dal territorio nazionale. Affacciato sul lago omonimo e abbracciato dai monti circostanti, il principale centro urbano del Canton Ticino è anche un importante polo bancario e una nota meta turistica. Il suo lungolago merita certamente un’ora di passeggio. Il tratto che da Lugano porta a Bellinzona, la Strada numero 2, è forse quello meno interessante di tutto il tour, dato che lascia addosso una sensazione di delusione dopo il ponte che collega Bissone a Melide e dopo l’incantevole discesa da Paradiso verso Lugano. Lo spettacolo naturale ricomincia superata la capitale del Canton Ticino, Bellinzona, in direzione Biasca. Qui l’ambiente preannuncia la bellezza del passo del San Gottardo: verde, tranquillità e montagne accompagnano il valico più caratteristico d'Europa. Si chiama Tremola, ed è il più lungo monumento viario della Svizzera conosciuto in tutto il mondo. Vale ogni istante sulle due ruote, ogni attimo di gelo che si infila nei pantaloni nonostante il clima estivo, ogni scossone determinato dai sampietrini che compongono la strada.

 

La discesa verso Andermatt è breve e rapida e concede giusto il tempo di una sosta per mangiare carne e patate. La Svizzera è bellissima a livello paesaggistico, ma per quanto riguarda la cucina è ancora troppo lontana dagli ottimi standard italiani. Pagato il conto, montiamo in sella per aggredire il secondo passo della giornata: il Furka, a mio avviso stupendo nella parte che discende verso Ulrichen. Curve lunghe, da assaporare con calma, mentre lo sguardo spazia su una distesa di verde e roccia incantevole. Si respira a pieni polmoni la montagna selvaggia, la si sente quasi nelle vene. Con la nostra Bmw rosso fuoco attraversiamo la zona spartiacque del bacino del Reno, che è il punto di collegamento tra il Cantone di Uri e quello Vallese. Sotto di esso passa il famoso Glacier Express, che mette in comunicazione due località esclusive della Svizzera sciistica, Zermatt e Sankt Moritz.
 


Ulrichen è il posto che scegliamo per fermarci la notte e riprenderci dalle fatiche dei primi 261 chilometri del tour. Rispetto ai paesi che si trovano oltre il Grimsel Pass è un pochino meno caro, o almeno lo è l’hotel - Walser - nel quale ci godiamo il sonno e la prima colazione. Per la cena invece optiamo per il locale più frequentato della zona, il Baschi Furkastrasse. Praticamente tutti gli ospiti del ristorante a bordo strada prendono un solo piatto: il filetto alla griglia con patate e pomodoro, effettivamente un'ottima portata da gustare sotto il portico con una coperta sulle gambe.