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Come sempre accade in questi casi, è necessario muoversi con cautela. Il deposito di un brevetto o di un marchio non è una promessa di produzione, ma spesso una mossa di protezione intellettuale.
L'ipotesi "Scudo": Yamaha potrebbe aver registrato il nome semplicemente per evitare che altri produttori utilizzino la sigla "R2", blindando così la coerenza della propria gamma.
L'ipotesi "Mercato": Esiste però una possibilità concreta. In mercati asiatici ed emergenti (come l'India), la cilindrata 200-250 cc è il vero cuore del segmento sportivo. Una YZF-R2 potrebbe essere la risposta perfetta per chi cerca qualcosa di più di una 125, ma trova la R3 troppo impegnativa o costosa.
Se dovesse vedere la luce, la R2 andrebbe a colmare quel piccolo ma strategico spazio tra la piccola R125 e la bicilindrica R3. Sarebbe la moto ideale per i giovani piloti dei mercati in via di sviluppo, offrendo l'estetica aggressiva della serie M1 (la MotoGP di Quartararo e Rins) in un pacchetto accessibile e leggero.
Per ora, la YZF-R2 rimane un fantasma burocratico: un nome su un documento che potrebbe trasformarsi in una realtà da pista o restare per sempre confinato in un archivio polveroso.