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La questione autovelox, tra multe e ricorsi di ogni tipo, sta diventando un ginepraio.
Con la sentenza n. 346/25, il Tribunale di Frosinone ha annullato una sanzione per eccesso di velocità, sottolineando un principio fondamentale: la taratura di un autovelox non equivale alla verifica del suo corretto funzionamento. La decisione ha ribaltato quanto stabilito in precedenza dal Giudice di Pace, che aveva respinto il ricorso dell’automobilista.
Il caso riguarda una multa rilevata dalla Polizia Municipale di Veroli lungo la superstrada Sora–Frosinone, all’altezza del Km 17+800 in direzione Ferentino. La sanzione si basava su una fotografia scattata dall’autovelox installato in quel tratto. Il conducente multato aveva impugnato il verbale, ma in primo grado il Giudice di Pace aveva dato ragione all’amministrazione.
Il Tribunale, invece, ha accolto il ricorso, evidenziando che non basta dimostrare la sola taratura dell’apparecchio: è necessario anche fornire prova della sua verifica periodica di funzionamento, elemento imprescindibile per la legittimità dell’accertamento. Poiché tale controllo non era stato documentato, il verbale è stato annullato.
Inoltre, la Prefettura è stata condannata al pagamento delle spese processuali.