Addio alla ricarica elettrica notturna. Ecco perché

Addio alla ricarica elettrica notturna. Ecco perché
Marco Berti Quattrini
Uno studio di Stanford ha concluso che la ricarica notturna dei veicoli elettrici sarà presto insostenibile. Che fare allora?
29 settembre 2022

Fino ad oggi abbiamo detto (anche noi giornalisti) che il passaggio all'elettrico è più che altro una questione di cambio di mentalità. L'autonomia e in particolare la ricarica va ripensata e in qualche modo dissociata dall'idea di rifornimento che abbiamo oggi. Il paragone più usato è quello con gli smartphone: "li metti in carica ogni sera e il giorno dopo sono pronti all'utilizzo". Ma se non fosse così? Se adesso ricaricare di notte come uno smartphone sul comodino non andasse più bene?

Secondo uno studio dell'Università di Stanford è un modello destinato a non funzionare. Sempre più persone utilizzano veicoli elettrici e se non si cambiano i modelli di utilizzo la domanda di elettricità di picco potrebbe aumentare del 25% entro il 2035. Lo studio pubblicato sulla rivista Nature Energy il 22 settembre 2022, è stato condotto sulla base dalle abitudini di ricarica esistenti negli stati uniti nel 2019. 

Che fare allora? Lo studio ha preso in considerazione anche le necessità di vita e mobilità delle persone e non solo la situazione ideale della villetta unifamiliare con i pannelli fotovoltaici sul tetto. Ci sono tantissime persone che vivono in città, in palazzi e che magari non hanno neppure il box. 

Secondo lo studio di Stanford la soluzione sta nella costruzione di infrastrutture di ricarica più accessibili al pubblico per rendere più semplice distribuire i "rifornimenti" durante l'arco dell'intera giornata. Questo faciliterebbe anche l'approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili come solare ed eolico.

Proprio per questo motivo la ricerca suggerisce che le società energetiche offrono tariffe agevolate a metà giornata, quando la produzione di elettricità da fonti rinnovabili è al suo apice.