Test caschi. Shark EvoLine series 3 e Shark Speed-R

Test caschi. Shark EvoLine series 3 e Shark Speed-R
Thomas Bressani
Abbiamo provato due novità della casa francese. Per il 2012 Shark ci propone l'EvoLine serie 3, un modulare caratterizzato dalla doppia omologazione, e lo Speed-R, un casco integrale studiato appositamente per le naked
24 maggio 2012

Scegliere il casco adatto non è sempre cosa semplice. Il mercato offre una vasta gamma di prodotti pronti a soddisfare i nostri gusti e... le nostre teste.  Infatti molti tra noi hanno scoperto che non tutti i caschi si adattano allo stesso modo alla conformazione del nostro capo.
Tra le marche costruttrici di caschi, la francese Shark cerca da sempre di distinguersi realizzando prodotti con alti contenuti tecnologici che per molti aspetti superano i parametri omologativi dettati dalla normativa vigente. Per il 2012 propone due novità: una è un nuovo concetto di modulare, l’EvoLine serie3, arrivato per l’appunto al suo terzo step evolutivo, e l’enfant terrible Speed-R, un casco studiato appositamente per i possessori di naked sportive che cerca di ridurre a zero tutte quelle turbolenze causate da una aerodinamica carente.

Fattore sicurezza


Shark punta molto sulla sicurezza dei propri caschi e alla divulgazione, tra i propri clienti, dell’affidabilità che li contraddistingue. Per dimostrare l’efficacia dei propri prodotti, Shark si basa su una serie di test effettuati con il programma SHARP ( Safety Helmet Assesment and Rating Programme), il programma di valutazione della sicurezza dei caschi del Governo Britannico. Il controllo SHARP ha potuto testare un grandissimo numero di caschi, valutando come tutti siano in grado di assorbire gli urti e di ridurre al minimo le ferite potenziali al cervello. Sulla base dei risultati ottenuti è stata stilata una classifica per ogni casco, attribuendo un valore da una a cinque stelle. Tutti i caschi Shark testati durante il programma SHARP hanno ottenuto ottimi risultati portando a casa una valutazione di quattro o cinque stelle.
Per la presentazione dei due nuovi modelli della gamma Shark, l’azienda francese ha organizzato una scampagnata, con partenza da Milano in direzione del Passo della Cisa, per poi proseguire verso il Passo Cento Croci e rientro dopo un tratto autostradale.


EvoLine serie 3 – L’apparenza inganna


L’inizio del nostro tour ci vede in sella a una Yamaha FZ8 ABS con  l'EvoLine serie 3, pronti per affrontare le curve del Passo della Cisa.
A prima vista, a un occhio inesperto, potrebbe tranquillamente rientrare tra le categorie dei caschi integrali, ma guardandolo con attenzione si può notare un particolare che rivela la sua doppia anima.
Grazie a un semplice tastino, posto nella parte frontale poco sotto l’altezza del mento, il nostro “falso integrale” con un semplice movimento, si trasforma in un istante in un praticissimo Jet grazie allo scorrimento della mentoniera che va a posizionarsi sulla parte posteriore del casco, proprio come se fosse una pinna di uno... shark.
Durante il tragitto abbiamo riscontrato qualche problema nel capire subito come funzionasse il meccanismo, ma una volta preso confidenza il gesto diventa quasi automatico. Il vantaggio principale di questo scorrimento è di non avere più nessun tipo di attrito dall’aria dovuto alla mentoniera che rimane posizionata verticalmente, ma che in questo caso si va a posizionare sulla nostra nuca, come succede su alcuni modelli concorrenti. La giornata è stata caratterizzata da un forte vento che ha fatto riscontrare una certa rumorosità all’altezza delle orecchie, proprio dove è presente il sistema che permette la rotazione della mentoniera, ma è un difetto che si riscontra in quasi tutti i modulari. Ricordiamo che l’EvoLine serie 3 gode della doppia omologazione, sia come casco integrale e sia come Jet.
 
Il nuovo modulare Shark
Il nuovo modulare Shark

Le innovazioni, per il 2012, sull’EvoLine serie 3 sono due: la facilità di poter passare da integrale a jet tramite un solo movimento, grazie all’integrazione del sistema “auto-up”, dove ora mentoniera e visiera si aprono contemporaneamente; solo quando si vuole passare da Jet a Integrale bisogna per forza lasciare la visiera aperta altrimenti il sistema di chiusura non ci permetterà di bloccare la mentoniera. L’altra innovazione, rispetto al modello precedente, è la sensibile perdita di peso, guasi 200 g in meno, che il casco ha ottenuto passando da 1,9 Kg a 1,7 Kg. Durante il tragitto in autostada e in montagna il nostro collo non ha risentito minimamente del peso dovuto alla mentoniera posizionata posteriormente, anzi si aveva l’impressione di indossare un normalissimo casco Jet.

Gli interni dell’EvoLine serie 3 sono stati interamenti rivisti, la calzata risulta molto confortevole; i due guanciali, comodamente staccabili, presentano anche il praticissimo sistema Easy Fit che permette di indossare gli occhiali grazie a comode fessure presenti ai lati dell’imbottitura. Predisposto per il sistema bluetooth Sharktooth, il casco dispone anche di una doppia visierina parasole, comodamente azionabile tramite una levetta posta al centro del casco, e con solo quella abbassata la visuale risulta ottima e la sagomatura della stessa non va ad interferire con il viso.

ABS e policarbonato sono i materiali con cui l'EvoLine serie 3 di Shark è realizzato. Il prezzo? Si va dai 379 euro ai 399 euro a seconda della colorazione.


Speed-R – L’enfant terrible


La seconda tappa del nostro tour ci porta sul Passo Cento Croci e questa volta oltre al cambio di moto (siamo passati alla guida di una Yamaha Fazer 8 ABS), ci troviamo a provare la grande novità di Shark, lo Speed-R un’integrale realizzato in fibre composite adatto per essere utilizzato con moto naked.
L’enfant terrible di Shark eredita alcune delle caratteristiche sportive del fratello maggiore Race-R Pro, la somiglianza tra i due modelli è grande, le linee dello Speed-R sono state studiate per assicurare la massima aerodinamicità e lo spoiler posteriore permette di incanalare i flussi di aria turbolenta riducendo i vortici generati dall’aria frontale che vanno a formarsi attorno a una moto senza protezione dall’aria.
Le prese d’aria presenti sulla parte frontale della mentoniera e su quella centrale della calotta sono facilmente azionabili e garantiscono un sistema di ventilazione efficiente. La rumorosità interna, nonostante la presenza costante di raffiche di vento che hanno caratterizzato tutta la nostra giornata, è nel complesso molto buona e la calotta dello Speed-R svolge a pieno la sua funzione di assorbimento dei rumori e di disturbi provocati dall’aria. Percorrendo un lungo tratto autostradale abbiamo potuto apprezzare il lavoro svolto per cercare di assorbire le eccessive turbolenze, ovivamente alle alte velocità la pressione dell’aria si fa sentire su tutta la testa, ma non possiamo certo pretendere più di quanto offerto dal casco transalpino.
 
Lo Speed-R
Lo Speed-R


Lo Speed-R una volta indossato risulta confortevole, con una calzata che si adatta bene alla nostra testa anche dopo aver macinato un bel po’ di chilometri. Le caratteristiche sono le stesse dell’ EvoLine 3: sistema EasyFit per permettere di indossare il casco anche con gli occhiali, interni completamente staccabili e lavabili, predisposizione per il sistema bluetooth Sharktooth e doppia visiera scura azionabile comodamente tramite una levetta posta sul lato sinistro vicino alla presa d’aria frontale che va a coprire quasi interamente il volto.

Dal top di gamma di casa Shark, il Race-R Pro, lo Speed-R eredita la visiera VZ 100 con uno spessore di 4,2 mm nella parte centrale che decresce verso i lati fino a raggiungere i 2,9 mm. Questa soluzione garantisce una maggiore visibilità e evita che le immagini vengano distorte. Identico è il sistema di apertura della visiera, a nostro parere non del tutto pratico e facile da trovare quando si hanno indosso i guanti.

Il peso complessivo del casco varia dai 1,4 Kg ed 1,5 Kg a seconda della calotta (realizzata in fibre composite) e i prezzi vanno da 303 euro fino ai 383 euro per la versione Replica Redding.


Soazig Pinson, export manager SHARK-HELMETS SA risponde alle nostre domande


L’EvoLine serie 3 in cosa si differenza dalla concorrenza?
“La differenza rispetto alla concorrenza è questa mentoniera che grazie al suo movimento si va a collocare sulla parte posteriore della nuca. In questo modo rende possibile utilizzare il casco come se fosse un Jet normalissimo, dimenticandosi quasi di stare indossando un casco modulare, ed è l’unico della sua categoria ad avere questa possibilità”.

Quali pensate siano i maggiori concorrenti dell’EvoLine serie 3?
«Per il momento concorrenti diretti non ce ne sono che abbiano le stesse caratteristiche del nostro EvoLine serie 3. Ma nei negozi il cliente ha la possibilità di poterlo confrontare con i caschi modulari di Shoei, Schubert e Nolan».

Passiamo allo Speed-R. Il casco presenta un tipo di calotta inedito?
«Sì la calotta è completamente nuova, infatti è stato studiato con il nuovo metodo di Shark che non parte più dalla calotta verso la testa ma è stato utilizzato il processo inverso rispetto a come viene concepito un casco tradizionale, cioè studiando prima la fisionomia del capo per poi creare attorno a esso il casco. Sullo Speed-R abbiamo voluto lavorare fortemente sull’aerodinamicità del casco essendo studiato appositamente per moto naked prive da protezione dall’aria».

A prima vista lo Speed-R potrebbe sembrare uguale al vostro casco top di gamma Race-R Pro, quali sono le differenze?
«La differenza più importante è il materiale con cui è stata costruita la calotta, il Race-R Pro ha una calotta formata da carbonio aramide, mentre lo Speed-R è composto da una calotta di fibra composita».

Che attese avete circa le vendite di questi nuovi modelli in Italia?
«Stiamo andando già molto veloci con le vendite, abbiamo già venduto tutti e due i caschi a partire dal primo di febbraio. Siamo molto soddisfatti, l’EvoLine serie 3 è più una evoluzione del modello precedente ma lo Speed-R sta avendo già un grande successo».