Nuovo Tom Tom Rider

Nuovo Tom Tom Rider
Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
Tutto nuovo il navigatore specifico per l’uso moto di Tom Tom. Grande attenzione per l’emozione del viaggio e per la condivisione dei percorsi
  • Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
18 marzo 2015

Il nome Tom Tom non ha bisogno di presentazioni per i grandi viaggiatori su due ruote. Da sempre particolarmente attenta alle esigenze dei motociclisti, la Casa olandese è stata la prima a proporre con il Rider una soluzione specificamente pensata per noi. Costantemente evoluto, il Rider torna oggi alla ribalta con un’ultima versione che costituisce un netto balzo in avanti, tanto da un punto di vista delle funzionalità che da quello della filosofia d’impiego del navigatore.

Un’evoluzione quasi necessaria, perché dopo una fase di grande entusiasmo sembra che i navigatori GPS per il mercato motociclistico stiano vivendo una fase di riflusso. Da un lato la voglia di tornare ad un motociclismo un po’ più genuino, improvvisato e senza troppi orpelli, dall’altro la convinzione che uno smartphone possa benissimo svolgere il mestiere di un’unità specifica sembrano aver portato qualcuno al disamoramento per un gadget ritenuto precedentemente irrinunciabile.

Con il nuovo Rider, Tom Tom offre una risposta ad entrambe le posizioni, perché da un lato la grande attenzione al lato emozionale e sociale dell’attività motociclistica aumenta il piacere del giro in moto, dall’altro le nuove funzionalità (e le caratteristiche tecniche) lo rendono incomparabilmente superiore a soluzioni “ibride” e in realtà poco adatte ad un impiego specifico. Si pensi solo alle temperature che raggiunge un telefono usato come navigatore, alla virtuale impossibilità di utilizzarlo con i guanti, alla scarsa visibilità di display nati per tutt’altre condizioni di utilizzo e a tutte le necessità protettive a cui si deve dare risposta per non rischiare di gettare via un sacco di quattrini per una banale caduta da fermo o un acquazzone improvviso.

Cosa chiede il motociclista?

Da un certo punto di vista è stato facile per Tom Tom definire il nuovo Rider. E’ bastato chiedere cosa volessero i motociclisti da un navigatore. Senza grandi sorprese, le risposte più comuni sono state la possibilità di trovare percorsi gratificanti dal punto di vista della guida, di viaggiare più sicuri (in senso lato, come poi vedremo) e di avere un’unità funzionale e robusta. Andiamo con ordine.

Il primo punto è l’oggetto di una vera rivoluzione dal punto di vista del prodotto. Il nuovo Rider, infatti, è in grado tanto di ricevere percorsi… pianificati a tavolino grazie al software TyrePro o allo specifico MyRide (compreso nel prezzo), quanto di creare la rotta in maniera più semplice ed intuitiva direttamente dal navigatore, cercando specificamente percorsi tortuosi o con forti variazioni altimetriche – le due caratteristiche che contraddistinguono le “strade da moto” più celebrate ed apprezzate. Il lato “social” poi consente di condividere sia prima che dopo – attraverso collegamento Bluetooth o con lo scambio di una SD – i percorsi con gli amici, sia quelli fatti che quelli ancora da percorrere.

Sicurezza in senso lato

L’aspetto sicurezza è altrettanto importante, ma come dicevamo in questo caso si apre tutto un mondo perché il concetto di sicurezza copre tantissime aree. Iniziamo da quella più semplice: la possibilità di concentrarsi su aspetti inerenti la guida lasciando l’incombenza di guidarci al navigatore. Scontata la possibilità di collegamento Bluetooth con caschi ed interfono, che limitano le distrazioni “visive” grazie alle indicazioni audio, meno l’attenzione all’interfaccia. Uno studio specifico ha infatti dato vita ad uno schermo più ampio (si tratta di un’unità capacitiva da 4,3” utilizzabile però anche senza togliersi i guanti) e visibile, ad una maggior facilità d’uso grazie alla ricerca semplificata e velocizzata e ad un’interfaccia utente con meno icone più facilmente attivabili perché più grandi.

Attenzione: non vi stiamo consigliando di lavorare sul navigatore mentre siete in movimento – pratica sempre poco sicura anche con un’interfaccia allo stato dell’arte – ma semplicemente considerando come un’azione più rapida mentre siete fermi a bordo strada, magari in mezzo al traffico, contribuisce ad un concetto di sicurezza a tutto tondo. Così come la possibilità di orientare lo schermo verticalmente oppure orizzontalmente – la visualizzazione cambia in tempo reale se girate il Rider sul supporto – vi permette sempre una visibilità ottimale della strada avanti a voi, capendo che tipo di curve vi aspettano e dandovi modo di arrivarci preparati.

Il nuovo Tom Tom Rider è utilizzabile anche orientato verticalmente
Il nuovo Tom Tom Rider è utilizzabile anche orientato verticalmente

Ultima ma non meno importante va citata la funzionalità di segnalazione di limiti di velocità, autovelox (sia fissi che mobili, grazie ai server Tom Tom alimentati dalle segnalazioni degli utenti) e tutor. Prima che qualcuno si erga a fare la morale: se i limiti di velocità servono ad aumentare la sicurezza degli utenti della strada, e non a fare cassa a tradimento, uno strumento che spinga i motociclisti a rispettarli segnalando il rilevamento è sempre e comunque positivo dal punto di vista della prevenzione degli incidenti. Il sistema è dotato di aggiornamento a vita (tanto delle mappe quanto dei punti di rilevamento) e di informazioni sul traffico in tempo reale grazie al collegamento internet attraverso lo smartphone. A questo proposito vale la pena di sottolineare come il protocollo di interscambio Tom Tom sia studiato per la massima efficienza e limitare al minimo indispensabile il traffico dati consumato.

Funzionale e robusto

La funzionalità e la robustezza, ultime richieste, sono state affrontate creando un’unità più bella ed elegante, più sottile e dotata di ampia capacità di memorizzazione interna (16 gigabytes più eventuale scheda SD), autonomia importante (7 ore, utili quando per qualche motivo non disponiamo di alimentazione dalla moto) nonché utilizzabile anche in auto grazie alle casse integrate – in precedenza era necessario acquistare separatamente un kit.

Non sottovalutate quest’ultima potenzialità, perché la possibilità di disporre dei propri punti d’interesse tanto in auto quanto in moto può essere molto interessante. Robustezza, dite? La presentazione, svolta dal country manager Giuseppe Iemmolo, ha compreso un piccolo, estemporaneo test lasciando cadere il navigatore a terra e riprendendolo senza nemmeno un graffio. Alzi la mano chi lo farebbe con il suo smartphone.

I prezzi

Iniziamo con il dire che il nuovo Rider è disponibile in tre versioni: Rider 40, Rider 400 e Rider 400 Premium. Ci preme sottolineare come l’unità sia identica ma cambi la dotazione periferica. Nella fattispecie il Rider 400 (399 euro) è dotato delle mappe Europa (45 paesi) e di tutte le funzioni sopra citate; la versione 400 Premium (499 euro) aggiunge a quanto sopra il kit auto, la custodia da viaggio e il meccanismo antifurto. Per chi vuole risparmiare qualcosa e non ha ambizioni di turismo a larghissimo raggio c’è il Rider 40 (349 euro) con dotazione di mappe più limitate.

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