MotoGP: Suzuki, Yamaha e Ducati faranno gioco di squadra?

MotoGP: Suzuki, Yamaha e Ducati faranno gioco di squadra?
Giovanni Zamagni
A quattro gare dal termine, ci sono tre Case in lotta per il titolo piloti: i team manager daranno ordini al pilota più indietro in campionato? Nel motociclismo è difficilissimo farlo, ma la possibilità c’è. Vediamo qual è la situazione in ogni box
23 ottobre 2020

Suzuki: Joan Mir, 1° in classifica, 121 punti; Alex Rins, 7°, 85 punti. Yamaha (satellite): Fabio Quartararò, 2°, 115 punti; Franco Morbidelli, 6°, 87 punti. Yamaha (ufficiale): Maverick Viñales, 3°, 109 punti; Valentino Rossi, 14°, 58 punti. Ducati: Andrea Dovizioso, 4°, 106 punti; Danilo Petrucci, 13°, 65 punti. Quattro piloti, tre Case, quattro gare al termine, 100 punti da assegnare: è giusto iniziare a pensare a giochi di squadra? Io credo di sì, ma sono anche convinto che non sarebbe facile gestire questa situazione. Vediamo caso per caso, dando un giudizio sulla difficoltà nel dare, eventualmente, l’ordine al pilota più staccato in classifica di rallentare.

Suzuki: molto complicato

Joan Mir lo ha detto chiaramente ieri, alla vigilia di Aragon2: “Finché Rins è matematicamente in lotta per il titolo, non credo che la Suzuki possa chiedergli nulla. Poi sono sicuro che Davide Brivio gestirà al meglio la situazione”. Rins è reduce da una grande vittoria, è finalmente in forma fisicamente, dopo mesi difficili: come si fa a fermarlo? Molto difficile. Il box Suzuki è sicuramente uno di quelli gestiti meglio di tutto il motomondiale, ma è anche la prima volta che si trova in una situazione del genere: è vero che Brivio era team manager nel box Yamaha ai tempi di Rossi e Lorenzo, ma la situazione è un po’ differente. Mir e Rins non sono amici, ognuno si sente superiore all’altro, ma è anche vero che Alex, caratterialmente, potrebbe essere disposto ad accettare eventuali consegne da parte di Brivio. Sicuramente, però, non da questo GP.

Yamaha satellite: non troppo difficile

Qui la situazione anomala è che il pilota che può vincere il mondiale, nel 2021 sarà in un’altra squadra, mentre chi è più indietro in classifica sarà ancora in questo team nella prossima stagione. Ma il team è pronto ad appoggiare in tutto e per tutto Fabio Quartararò e non dimentichiamo che questa è una squadra che ha radici nella F.1, dove il gioco di squadra è all’ordine del giorno. Il vantaggio, in questo caso, è anche che Franco Morbidelli è una persona molto intelligente, pronto anche a “piegarsi” alle volontà della squadra. Magari anche per ottenere la moto ufficiale 2021…

Yamaha ufficiale: non gestibile

Al momento, in questo caso, il problema non si pone: Valentino Rossi non è in pista. Inoltre, Rossi è molto staccato in classifica, con nessuna possibilità di conquistare il titolo: teoricamente, quindi, dovrebbe essere piuttosto semplice gestire questa situazione. Altro aspetto: fino a oggi, Valentino è stato complessivamente meno veloce di Maverick, quindi il problema potrebbe non porsi del tutto. Ma se Rossi dovesse essere davanti a Viñales, magari sulla pioggia, come si comporteranno il direttore sportivo Maio Meregalli e il responsabile corse Lin Jarvis? Io credo che nessuno darà ordini a Valentino, che nella sua carriera non si è mai trovato nella situazione di dover, eventualmente, aiutare il compagno di squadra. Se accadrà, sarà per una decisione dello stesso Rossi. Perlomeno questa è la mia opinione.

Ducati: (teoricamente) facilissimo

Apparentemente, la gestione più facile è quella del box Ducati, perché la differenza in classifica tra Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci è grande e, soprattutto, per il rapporto che c’è tra i due compagni di squadra. Ma dopo quanto accaduto sabato scorso e dopo le dichiarazioni di ieri - Petrucci: “Eravamo troppo stanchi per parlarne”; Dovizioso: “Non devo chiarire nulla, ognuno si comporta come meglio crede” - la situazione sembra molto differente.

Ma al di là delle parole non dette tra di loro, io sono fermamente convinto che Petrucci, se si presentasse l’occasione, non esiterebbe ad “aiutare” Dovizioso. Non solo: la Ducati, a differenza delle altre Case, ha la possibilità teorica di gestire altri piloti, perché Jack Miller, Pecco Bagnaia e Johan Zarco sono sotto contratto e gli uomini di Borgo Panigale hanno la possibilità di fare delle richieste. E in passato, diciamo la verità, si è provato a fare gioco di squadra: Jorge Lorenzo fece finta di niente, ma questo è un altro discorso. Non solo, sappiamo anche quanto sia tesa l’atmosfera dentro al box. Insomma, anche in questo caso non sarà così semplice, anche se sul piano teorico lo dovrebbe essere.