Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Valencia - Nicolò Bulega è 24° e ultimo alla fine del venerdì di Valencia. Chi si aspettava un'ulteriore crescita dopo Portimao al momento è stato smentito. Ma credo che leggendo l'intervista si capisca perché la pista di Valencia non sia l'ideale per qualcuno che non ha familiarità con la MotoGP: tante curve ravvicinate e poco tempo, di conseguenza, per fare tutte le cose che vanno fatte su un prototipo molto più complesso della SBK.
Ecco le parole di Bulega ai giornalisti.
"Adesso ho qualche giorno di esperienza sulla MotoGP, però la pista è molto diversa e l'ultima volta qui ero con la Moto2, quindi mi sono dovuto un po' riadattare. Poi sinceramente non avevo un gran feeling oggi, facevo un po' fatica in alcuni punti, però sicuramente ho abbastanza margine di miglioramento sia per la pista che per la moto che per tante cose"
È più difficile qui che in Portogallo?
"Il discorso è che questa pista è molto tecnica, molto. Le curve sono molto ravvicinate, perché è una pista un po' piccola, soprattutto con la MotoGP, quindi diciamo che se non hai la confidenza, una curva arriva dietro l'altra, hai poco tempo per capire e quindi devo essere un po' più a posto domani per fare uno step"
Qui come a Portimao hai detto nella tua testa, 'non frenare come con le Pirelli' o no?
"La frenata oggi un po' meglio, però peggio altre cose, quindi dobbiamo capire come fare per mettere tutte insieme"
Domani cosa è ragionevole aspettarsi, come saresti contento?
"Non lo so, non ho aspettative di risultati, perché per me adesso l'unica cosa che conta è provare a migliorare, a capire di più la moto, le gomme, l'elettronica, tante cose che sono diverse rispetto a quello a cui sono abituato io. Spero che col passare del tempo mi vengano un po' più facilmente perché adesso ancora mi sento che è la moto che porta me: quindi l'obiettivo per me, in questi giorni, è migliorare tutti questi automatismi che ancora non ho"
Con l'abbassatore come va?
"No, dai, quello abbastanza bene. Poi qua sono fortunato perché si usa una volta sola"
L'elettronica in MotoGP è una sola, in SBK ogni Casa ha la propria. Senti la differenza?
"Sì, sicuramente è diversa, però fortunatamente è sempre una Ducati, almeno il metodo di lavoro è più o meno simile per quanto riguarda l'elettronica. Però chiaramente non è uguale"
Si possono fare più cose con l'elettronica in Superbike?
"Sì, sì, l'elettronica Superbike è più aperta, puoi fare qualsiasi cosa più o meno, invece questa è chiusa, quindi non tutto si può fare. Diciamo che ancora io non sono arrivato a fare degli esperimenti sull'elettronica, mi baso più che altro su quello che mi danno loro e cerco di girare"
Da qualche giorno ormai guidi la MotoGP. C'è qualcosa per cui dici 'oh, non me l'aspettavo così!', che ne so la frenata, l'accelerazione...
"No, in realtà non c'è una cosa, in questo momento faccio leggermente fatica in ogni punto, ma perché mi mancano i chilometri alla fine. Ho fatto tre giorni sulla MotoGP, oggi era il quarto, che poi la Sprint non l'ho neanche fatta perché mi sono steso al secondo giro. Quindi quello che mi manca adesso è soltanto stare sulla moto, prendere confidenza, capire il limite di ogni curva, di ogni punto, di ogni frenata delle gomme. Ancora, per esempio, quando metto le gomme nuove vado uguale a quando ho le gomme usate, perché non riesco a sfruttare ancora la gomma nuova. Non capisco quanto margine ho"