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Sembra un Alex Marquez quasi incredulo dopo la Sprint di Sepang, ma che, nonostante l'emozione, riesce a mantenere la sua lucidità. A coronare un anno perfetto, oltre alla seconda posizione dietro Pecco Bagnaia, per lui è arrivata oggi la certezza matematica diella seconda posizione nel campionato. Queste sono le sue parole ai microfoni Sky.
Sul "titolo" di vicecampione del mondo...
"Arrivato prima di quello che aspettavo. Se a inizio anno mi avessero detto che sarei stato vicecampione in Malesia avrei firmato tutto. La stagione è stata lunga, non è stata facile, ma alla fine abbiamo fatto un capolavoro. Qua in Gresini hanno girato nomi come Enea, Marc. Questo è stato il lavoro di tre anni lunghi, ma che alla fine è arrivato"
Sulla Sprint di oggi...
"Oggi non ho fatto una bella gara, non ho guidato come si doveva guidare. Ero rigido ed è una cosa che devo migliorare per domani. Non siamo a posto, non ho il feeling del test prima di febbraio e le cadute di ieri non aiutano. Non avere pressione e non pensare al campionato può essere più facile: punto a fare una gara libera, in relax"
Sull'anno prossimo, quando guiderà la Ducati Factory 2026...
"Comincerò già in queste ultime tre gare a preparami all'anno prossimo, farò un po' di prove, sarò più libero sulla moto: solo guidare. Domani abbiamo un'opportunità di vincere, poi abbiamo Portimao e Valencia che mi piacciono. L'anno prossimo ci sarà della pressione, ma è una cosa che accetto ed è normale"
Sui cambiamenti sulla moto e la giornata di ieri...
"Abbiamo cambiato un po' il dietro. Il grip rispetto a febbraio è diverso e devo ancora capire la pista. Ieri è stata tosta, dopo la caduta di ieri ho un problema alla cervicale, oggi è stata dura e ho dovuto assumere farmaci perché mi fa male. Ho la tranquillità nel box per partire e fare il mio lavoro"
Marc ti ha già chiamato?
"Marc ha chiamato mio padre quando eravamo al podio, era a casa ed era felicissimo"
Poi, con i giornalisti...
Sul "titolo" di vicecampione del mondo...
"Non si può chiedere di più. Sapevo che per i Marquez questo è stato un anno perfetto, ma se mi avessero detto che avrei chiuso il sottocampionato in Malesia a tre gare dalla fine avrei risposto: 'sei impazzito?'. Un anno da sogno, quasi perfetto in qualche modo nel mio caso: abbiamo avuto dei momenti in cui potevo essere più competitivo, ma ho imparato molto, ho sempre dato il mio meglio e poterlo chiudere, essere davanti alle Ducati ufficiali è un sogno. Abbiamo realizzato un grande anno"
Sulla Sprint di oggi...
"Non ho fatto una buona gara, non ho guidato bene, quando vai pista con il comando 'non sbagliare', non guidi bene. Sono sempre autocritico ed è stato così: essere secondo, poterlo chiudere è qualcosa che era molto importante per ora, per godersi queste tre gare"
Puoi dire a Marc di aver fatto una cosa che lui non è riuscito a fare: arrivare secondo con questa moto...
"L'ho già detto. In Giappone e lui mi ha detto: 'tutto il mondo ti sta mettendo pressione, ma ciò che stai facendo non è normale nella posizione in cui sei, quindi cerca di godertela, finisci terzo, quarto nel mondiale non come se fosse un disastro, ma al contrario, prendilo come un apprendimento'. Lui mi ha aiutato molto. Mi ha detto: 'Io sono finito terzo, quindi ora la gente ti obbliga a fare meglio di me'. Quindi sì, ho fatto meglio di Marc, di Enea (terzo anche lui nel 2022 con Gresini, ndr) che è un pilota super bravo, un super campione come Marc, ma, giustametne, erano situazioni molto diverse. Sono molto felice, perché ho fatto un lavoro di tre anni con il team Gresini che è culminato in questa seconda posizione, è qualcosa di molto importante"
E ora?
"Ora voglio godermela, ogni gara deve essere, in qualche modo, una celebrazione dentro la pista, posso guidare in una maniera molto più libera, con più con fiducia, senza la paura di sbagliare. Ora possiamo sbagliare, ma dobbiamo usare queste gare per iniziare a lavorare per l'anno che viene"
L'obiettivo non era diventare campione del mondo?
"No, non era questo. Questa è la realtà: non dobbiamo dimenticarci che siamo in un team indipendente con la moto dell'anno scorso. Dipende molto dal passato. L'anno scorso abbiamo avuto la sfortuna che Ducati abbia fatto un passo molto grande, quest'anno siamo stati fortunati e non è stato così e abbiamo avuto questa moto. La chiave di questo campionato è stata la costanza, essere autocritici e essere competitivi sempre, in qualche modo"
Su Pecco Bagnaia...
"Credo che Pecco abbia qualcosa di molto forte, non si può dubitare di lui in nessun momento perché è un grande campione, ma alla fine il MotoGP è un po' questo, quando non ti classifichi davanti con la moto le gare si moltiplicano per 10. Devi fare molto più lavoro, quando guidi con tanti movimenti sembra di non saper nemmeno guidare. Nelle gare in cui ha saputo andare davanti e non ha avuto molti movimenti è lì che la moto è come se fosse un'altra e dà molta più fiducia. Io quando si è messo davanti avevo chiaro che se non lo avessi passato subito sarebbe stato molto difficile"