MotoGP 2025. GP del Qatar. ESCLUSIVO - Johann Zarco: "Penso al team ufficiale HRC. Nel 2019 ho avuto paura di perdere la velocità"

MotoGP 2025. GP del Qatar. ESCLUSIVO - Johann Zarco: "Penso al team ufficiale HRC. Nel 2019 ho avuto paura di perdere la velocità"
Il pilota francese: "Honda quest'anno può fare dei podi, nel 2017 stavo per andare in Suzuki. Con Dall'Igna ottimo rapporto, spero di averlo anche con Albesiano. Marquez? Non gioca mai sporco con Alex"
18 aprile 2025

Lusail - Johann Zarco arriva nella sala stampa del circuito qatariota accompagnato da Irene Anes, giornalista e responsabile della comunicazione del team Honda di Lucio Cecchinello. Zarco ha sempre un'aria serafica, tranquilla, di chi fa le cose con passione e dedizione, ma pure con un certo distacco.

Visto che i minuti sono 15, meglio non perderci in convenevoli. A fine intervista, rivolgendosi ad Aneas, Zarco dirà: "Oh, non ho perso l'italiano eh?!". No, non l'ha perso, si esprime benissimo.

Una volta, in un'intervista che hai rilasciato a Redbull, hai spiegato che quando hai lasciato KTM hai pensato di farlo perchè avevi paura di perdere la velocità, la capacità di essere un pilota veloce. E dicevi "devi tenere la luce accesa per la vittoria, ma goderti tutto il resto per apprezzare il momento. Puoi farlo solo se sei maturo. Alcuni piloti possono essere maturi a 22 anni, altri verso i 30". Tu quand'è che ti sei ritenuto un pilota maturo, pronto?

"Io direi verso 26, 27 anni sì, un po' un po' tardi, ma ho potuto godere di più dei titoli e controllare un po' le le emozioni, ma è vero che al tempo della KTM avevo fatto solo due anni in MotoGP su una moto che andava benissimo. Sapevo che avevo ancora tante cose da imparare e avevo paura di perdere questo ritmo con la KTM, anche per quello che ho preferito darmi altre opportunità in quel momento. Alla fine sono stato fortunato perché è andata abbastanza bene con Ducati"

Come arrivò la chiamata di Ducati?

"Penso grazie all'opportunità delle tre gare che ho avuto con Honda, avevo potuto far vedere che ero ancora competitivo e riuscivo e riuscivo a adattarmi in fretta. E questo penso sia piaciuto a Ducati. Poi mi hanno detto "guarda che se vai in Avintia saremo con te, per aiutare anche il team a fare risultati""

Ricordi la prima volta che hai parlato con Dall'Igna proprio rispetto al tuo valore in Ducati?

"Ah sì, ricordo. Era dopo queste tre gare in Honda. Eravamo ancora a Valencia 2019 e ho incontrato Luigi in quel momento e abbiamo parlato e mi ha detto di fidarmi rispetto all'impegno che Ducati aveva preso con Avintia"

Sempre da quell'intervista di Red Bull ha detto "ho capito che per essere un campione è necessario una mente speciale, una mente egoista. A volte quando si diventa molto veloci, non è necessario essere così intelligenti e comprensivi di ciò che accade che accade intorno alla propria vita. È raro trovare un campione con una mente aperta". Cosa significa?

"Quando tu sei un campione sei molto focalizzato su quello che fai, senza rendersi conto che tante altre cose possono funzionare in altro modo. Sei solo nel tuo mondo, se funziona va bene e quindi non molli questo cammino. A volte quando esci da quel cammino è difficile trovarne un'altro. Per non mollare devi a volte chiudere la tua mente per stare nel cammino, è per quello che è difficile essere così focalizzato, ma essere anche aperto per prendere il tempo di capire altre cose, per quello dico è più semplice quando sei sul tuo cammino"

Veniamo a quest'anno: hai fatto un grandissimo inizio di stagione, sei stato vicino al podio, velocissimo in qualifica, ancora nettamente la prima Honda sia in classifica che in quasi tutti i turni, te l'aspettavi?

"Un primo obiettivo era rimanere il primo pilota Honda per tenere questa legittimità da loro e il loro supporto al 100%. Anche perchè la competizione mi piace, avere quel feeling, confermare questa top ten è stato buonissimo, ma vedere che c'è speranza anche di meglio questo forse non me l'aspettavo e sono contentissimo"

Ho sentito un'intervista di Albesiano che diceva che più che andare avanti, provare cose nuove, c'è stato in Honda tutta una rivalutazione dei materiali che già c'erano. È così?

"Può essere, sì, perché non si vedono grandi evoluzioni esterne sulla moto, ma è vero che abbiamo fatto tante cose, poi riuscire a sfruttare meglio i dettagli sembra che ci aiuti di più"

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Come ti trovi con Albesiano?

"Mi piace, vorrei creare un gran rapporto con lui, un po' come alcuni piloti hanno potuto fare con Gigi. Avevo anche un buon feeling con Dall'Igna e penso che sono delle persone importanti che hanno un potere di decisione tecnico che, se ci capiamo, questo può far andare avanti le cose nel modo giusto. E già che lui abbia questo potere di decisione con i giapponesi per me è una cosa che ci aiuta, non solo i piloti, ma anche i tecnici. Vediamo che quello che vorremmo lo possiamo avere più velocemente"

È un po' quel che si diceva delle Case europee rispetto a quelle giapponesi...

"I giapponesi hanno talmente rispetto delle procedure che non è che sono lenti, solo hanno talmente rispetto che hanno bisogno di tempo per fare le cose"

Perché usi il numero 5?

"Lo uso da tanto tempo. Il mio allenatore mi aveva messo quel numero, perché aveva un pilota negli anni '80, nel campionato francese, che aveva il numero 5 ed era un pilota molto fluido, molto intelligente, quindi ce l'aveva nel cuore e l'ha messo sulla mia moto e l'abbiamo tenuto"

Tornando invece al mondiale 2011 di 125, quello che ha vinto Terol. Tu potevi vincere oppure sei sempre stato lontano da lui?

"Lui ha vinto tanti GP. La cosa bella era che ero ancora in lotta per il titolo fino all'ultima gara, ma avrei dovuto vincere più gare e lui aveva un po' più di vantaggio. Ha fatto il suo campionato in modo buono. Io son contento che lì ho iniziato a essere lo Zarco combattente, come son diventato"

Venendo al primo mondiale che hai vinto in Moto2, perché poi sei rimasto in Moto2, non hai ricevuto offerte dalla MotoGP il primo anno?

"Forse avevo un'offerta già con Pramac, ma avevamo anche una possibilità di andare con Suzuki nel 2017, quindi avevamo tenuto aperto una relazione con Suzuki, con cui avevo fatto anche un test con loro durante il 2016. Ma rimettere il titolo in gioco è stato bellissimo. Un rischio grande, rischioso. Però l'aver fatto bene è stata una cosa di cui sono molto, molto contento. Avevamo una porta aperta con Suzuki in quel momento, ma alla fine hanno preso Rins e non me"

Quindi, seppur in un test, hai guidato anche la Suzuki, quindi le hai guidate tutte?

"Manca l'Aprilia"

Venendo invece a un attimo a Marquez e a Bagnaia, come valuti l'arrivo di Marquez nella Ducati ufficiale?

"Bene, è una lotta buona di due piloti incredibili. Sono anche contento che quando Marc è caduto a Austin, visto che Alex era sempre secondo, sembrava che potesse vincere, ma in quel momento Pecco è riuscito a riprendere il suo posto e non farsi battere da Alex. Questo per me è una cosa buona, che forse gli ha dato un push, come dire: se per il momento mi faccio battere da Marc, mi faccio battere solo da Marc. Hanno la moto migliore e sono i due piloti migliori. Non sono sorpreso da Marc, che sia così forte, perché ha una grinta incredibile, quindi è logico che ritorni il pilota dominante che era"

Alex sta andando fortissimo. Secondo te cos'è che lo aiuta di più: il fatto che ha una GP24 oppure il fatto che che con Marc condividono dati, sensazioni e cose?

"Hanno sempre condiviso sensazioni tra di loro e Alex ha sempre più maturità. Ogni anno ha un feeling migliore con la moto. E inizia a controllare un po' tutto, perché è uno che lavora tanto. Sicuro che in gara si vede che non si fanno cose sporche tra di loro, forse Marc ha un po' più di margine, più velocità, ma Marc non fa delle cose sporche ad Alex e questo nelle due prime gare ha permesso a tutti e due di scappare. Avere due fratelli così forti è incredibile"

Dove pensi che possa arrivare quest'anno la Honda? Podi? Vittorie?

"Bisogna sognare... la vittoria, tipo se c'è un cambio di condizione, ma non so se la vittoria sull'asciutto sia possibile, perché si vede che la Ducati tiene sempre qualcosa di più. Credo sinceramente che il podio può essere una cosa fattibile"

Nel 2021 tu sei stato come Alex Marquez in testa al mondiale, nel 2022 in un momento eri il primo pilota Ducati, quando si decideva il compagno di Bagnaia, tu dicesti "spero che prendano me". L'anno scorso sei stato il primo pilota Honda, ora sei il primo pilota Honda. Pensi ad HRC per l'anno prossimo?

"Sì, sì, ci pensiamo con il mio manager e anche con Lucio, ne parliamo veramente in modo trasparente. È bello poter condividere questo anche con Lucio e con i giapponesi, lo valutiamo"

Va bene, te lo auguro Johann...

"Grazie"

Un momento dell'intervista di giovedì 10 aprile 2025 (foto di Irene Aneas)
Un momento dell'intervista di giovedì 10 aprile 2025 (foto di Irene Aneas)