MotoGP 2023. Joan Mir, prime parole da pilota Honda Repsol: i suoi obiettivi e come lavorare con Marc Marquez

MotoGP 2023. Joan Mir, prime parole da pilota Honda Repsol: i suoi obiettivi e come lavorare con Marc Marquez
HRC da oltre dieci anni ha solo piloti spagnoli. Accanto al 93 da adesso tocca al maiorchino che ha parlato in una lunga intervista delle sue sensazioni e di quello che si aspetta da questa esperienza
4 gennaio 2023

Ieri abbiamo parlato del bellissimo video di presentazione con cui Joan Mir è entrato ufficialmente nella famiglia Honda Repsol. Oggi la squadra giapponese ha pubblicato la prima intervista allo spagnolo.

Mir ha parlato dell'importanza di essere in Honda Repsol, spiegando che in questa squadra "solo la vittoria è un bel risultato". Riguardo al compagno di squadra ha ricordato che è "una vera sfida" dato che "lui è il miglior pilota presente sullo schieramento e quello che ha vinto più titoli".

Poi ha detto che sarà importante, per questi due galli nel pollaio "spingere insieme nella stessa direzione". 

Il numero 36 si appresta alla prima stagione come compagno di Marc Marquez: ancora due spagnoli per riportare in alto la Honda. È dal 2012 che Repsol non ha piloti non spagnoli: l'ultimo è stato Casey Stoner. Dal 2013 a oggi: il 93, Dani Pedrosa, Jorge Lorenzo, Alex Marquez, Pol Espargaro e, da adesso, Mir. 

Quali sono state le tue prime impressioni nel team Repsol Honda in occasione del debutto a Valencia?

“Davvero ottime. Quando arrivi da un team diverso devi adattarti alle persone e alla dinamica del lavoro che è completamente diversa da quella a cui ero abituato; mi piace. Nel box era presente tanta gente, abbiamo svolto un ottimo test ed è stato come tornare al primo giorno di scuola”

Come ti adatti a questa nuova sfida?

“Provo ad adattarmi a questa nuova sfida con ottimismo e la voglia di iniziare bene in un nuovo team. Personalmente mi piacciono sempre questi tipi di sfide, iniziare a conoscere delle cose nuove: com’è il team, la moto, conoscere tutte le persone del team… mi sono goduto il test e non vedo l’ora di conoscere altre persone che fanno parte del team”

Come ti stai allenando fisicamente per essere pronto per la prossima stagione?

“Fisicamente non ho cambiato l’approccio alla preparazione. Aggiungo soltanto un po’ di intensità, come ogni anno per provare a essere sempre un po’ più in forma. Soprattutto quest’anno dato che so che la Honda è una moto fisica. Mi piace allenarmi tecnicamente e fisicamente e quest’anno probabilmente sto svolgendo un lavoro più fisico che tecnico dato che penso che ne avrò bisogno. Nel complesso non ho cambiato quasi nulla”

Arrivando nel Repsol Honda Team, il team di maggior successo nella storia della MotoGP, cos’hai pensato quando hai firmato il contratto?

“Delle sensazioni incredibili. Penso che ogni pilota si sia immaginato con questi colori, quindi farne parte mi rende davvero orgoglioso. Penso di essere in un bel momento della mia carriera e proverò a ripetere quello che abbiamo fatto in passato. Vedremo cosa riusciremo a fare”

Parli dei sogni nell’indossare questi colori. Da piccolo hai mai indossato una tuta replica?

“Probabilmente sì, anche se non ricordo se in passato io abbia mai indossato questi colori. Senza dubbio era un qualcosa presente nei miei sogni, ed è un qualcosa di davvero bello”

Cosa significano questi colori? C’è della responsabilità, un po’ di pressione extra in più per continuare quella tradizione, quella storia?

“Ovviamente far parte di questo team significa avere più pressione dato che qui solo la vittoria è un bel risultato. Sappiamo che ci troviamo in un momento difficile ma l’approccio alle gare deve restare lo stesso: provare a essere il più veloci possibili per portare questi colori là dove meritano di essere”

Com’è condividere il box con Marc Marquez? Hai corso tanto contro di lui…

“Si tratta di una vera sfida dato che lui è il miglior pilota presente sullo schieramento e quello che ha vinto più titoli. Puoi condividere con lui dei dati e dall’interno puoi imparare tanto ma se non rendi nel modo in cui vuoi, dall’altra parte del box c’è sempre un pilota tosto”

Ora che entrambi guidate la stessa moto, c’è qualcosa che ti ha sorpreso o che hai imparato da come Marc sta guidando e che forse non avevi notato prima?

“Nel corso del test ho potuto percorrere dei giri con lui e anche condividere dei dati. Sa come questa moto si comporta perfettamente. Riesce a guidare in un modo che richiede la moto: andare davvero forte in curva, questa probabilmente è una moto più veloce rispetto a quelle che ho provato in passato. Inoltre il modo in cui la moto ti dà potenza è diverso rispetto a quelle che avevo provato prima. Devo abituarmici e Marc sa come farlo davvero bene”

Qual è il tuo obiettivo per il 2023?

“In primo luogo, dobbiamo essere realisti. Arriviamo in un momento difficile. La chiave starà nell’adattarsi velocemente a questa moto e poi provare a ricavare della confidenza e velocità nel corso delle prime gare. Poi, da metà stagione, l’obiettivo sarà avvicinarci al podio e a dei bei risultati”

Cosa puoi portare al Repsol Honda Team?

“Da pilota giovane e nuovo posso portare della freschezza nel team. La mia esperienza in team diversi rappresenta un qualcosa che dà sempre delle buone informazioni al team. Penso che condividiamo lo stesso obiettivo: vincere un altro titolo. Questo è ciò che posso dare al team”

Ti abbiamo visto parlare con Marc alla fine del test. Di cosa avete parlato?

“Parlare a fine test è normale. Quando un pilota nuovo arriva nel box e prova la moto vuoi sentire quali sono le sue sensazioni. In questo caso abbiamo condiviso la direzione che volevamo seguire. Spingere insieme nella stessa direzione è davvero importante, piuttosto che ogni pilota che va nella propria direzione. Vogliamo intraprendere insieme il percorso giusto, e in questo caso, abbiamo parlato di questo”

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