MotoGP 2019. Rossi: "Non parti da casa pensando che Marquez sia imbattibile"

MotoGP 2019. Rossi: "Non parti da casa pensando che Marquez sia imbattibile"
Giovanni Zamagni
Valentino carico dopo il bel secondo posto ottenuto in Argentina: “Dopo un podio così, sei più felice e rilassato. I numeri dicono che battere Marc qui è quasi impossibile, ma devi solo pensare a te stesso. Questa è una pista molto difficile e con tante buche”
11 aprile 2019

AUSTIN - Il bel podio conquistato in Argentina gli ha dato, se è possibile, ancora più carica a positività: Valentino Rossi è pronto per la difficile sfida texana su una delle piste più complicate in assoluto, dove non ha mai vinto, facendo secondo nel 2017 e terzo nel 2015, dopo una bella sfida con Dovizioso, in quel caso persa all’ultimo giro.


«Quando conquisti un podio, sei più felice e rilassato. Questo è un circuito molto particolare, forse il più difficile di tutta la stagione, con salite e discese, tantissime curve. Nel 2018 non ero andato malissimo, ma poi persi il podio contro Iannone, mentre Vinales aveva fatto una bella gara. Speriamo che la pista sia in buone condizioni».

 

Tra i tantissimi circuiti che hai visto, questo dove lo metti? Da fuori sembra bellissimo…

«E’ molto bello, anche se ci sono piste dove dà più gusto guidare e che mi piacciono di più. Sicuramente quello di Austin è un tracciato tecnico, fisico, con tanti punti dove fai fatica a frenare la moto. Per certi versi, mi ricorda un po’ Silverstone, ma con tante particolarità, come la serie iniziale di cambi di direzione. Ci sono punti dove puoi perdere parecchio. E poi è forse la pista peggiore per quanto riguarda le buche».

 

Marquez è imbattibile?

«I numeri dicono che fino adesso lo è stato, ma non parti mai da casa con l’idea che sia impossibile farlo».

 

Ma visto quanto ha fatto in Argentina e considerando la competitività della Honda, c’è il rischio che possa essere ancora più devastante che in passato?

«Direi di sì. In Argentina ci ha dato un distacco grandissimo, chissà cosa può fare qui che è la sua pista: per come stanno andando lui e la Honda può avere ancora più vantaggio. Ma anche le altre moto sono un po’ cresciute quest’anno. Dieci secondi, come quelli che ci ha rifilato in Argentina, sono tanti, la strada per batterlo è lunga, ma dobbiamo concentrarci su noi stessi. Sulla carta, questa pista per noi è meglio che Jerez, dove negli ultimi anni abbiamo sempre faticato».

 

Qual è la tua opinione sulla penalizzazione inflitta a Crutchlow in Argentina per partenza anticipata?

«E’ chiaro che Cal non ha tratto nessun vantaggio, ma la regola è chiara: se ti muovi prima del via, devi essere penalizzato. Piuttosto si poù discutere sulla penalità: si può pensare al “long lap run”.

 

Cosa pensi di Bautista?

«E’ impressionante: ero sicuro che sarebbe andato forte, ma non pensavo che il suo dominio fosse così imbarazzante. La Ducati sicuramente è competitiva, ma non ce l’ha solo lui: sta guidando molto bene».