MotoGP 2019. I commenti dei piloti dopo le FP 2 in Qatar

MotoGP 2019. I commenti dei piloti dopo le FP 2 in Qatar
Giovanni Zamagni
Le dichiarazioni di Marquez, Lorenzo, Petrucci, Bagnaia, Vinales e Rins dopo la prima giornata di prove a Losail
8 marzo 2019

Marc Marquez

«Sono molto soddisfatto del mio tempo, credo che mi permetta di essere già in Q2. Un buon vantaggio, perché nelle FP3 posso lavorare sulla gara. Oggi è andata molto bene, ma questo tempo non dà punti e c’è ancora da lavorare per migliorare alcuni aspetti. Abbiamo però fatto un passo in avanti rispetto ai test e questo mi ha permesso di essere veloce, sfruttando anche il riferimento di Vinales davanti a me. Fisicamente sto bene, non ho problemi a guidare come mi piace. Dalla mia testa sono spariti un po’ di punti di domanda e anche questo è importante. Sono stato sorpreso da Lorenzo: nelle FP1 è stato subito velocissimo, significa che ha già in mano la moto. A livello di guida io e Lorenzo siamo come il giorno e la notte: io sono aggressivo, lui è dolce; io sono veloce in alcune curve, lui in altre. E con il suo assetto io non potrei essere così aggressivo e, viceversa, lui con il mio non potrebbe pilotare così dolce. E’ curioso come con la stessa moto si possa pilotare in modo tanto differente. La Honda era ossessionata dalla velocità della Ducati: hanno lavorato bene durante l’inverno, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, siamo in linea con loro. La maggior parte dei piloti avrebbe preferito correre alle 19, ma non è possibile: oggi le condizioni erano perfette, domenica chissà».

 

Jorge Lorenzo

«Tempo a parte, sono molto contento di oggi: mi sono subito sentito a mio agio con la moto, con una grande confidenza. Il potenziale è grande, ma c’è ancora margine di miglioramento: dobbiamo trovare l’assetto per essere competitivi in tutte le situazioni. Oggi lo sono stato nelle FP1 e meno nelle FP2, ma stiamo migliorando molti aspetti della moto ed essere stato subito così veloce nelle FP1 è certamente un ottimo segnale. Purtroppo sono fuori dai dieci, ma non sono troppo preoccupato, il distacco reale è più piccolo di quello che dice la classifica». 

 

Maverick Vinales

«Sono molto soddisfatto, è stata una giornata positiva. L’unico problema è la velocità massima: la mia è la peggiore (335,5 km/h la media delle cinque migliori, contro 348,6 km/h di Marquez, NDA). E’ un problema, perché uscendo dall’ultima curva, le Ducati mi passano prima di arrivare al traguardo. Credo che il problema sia l’anti-impennamento: è troppo invasivo, interviene troppo presto e questo ci fa perdere velocità. Per il resto, mi sento molto bene con la moto, sono competitivo».  

 

Pecco Bagnaia 

«Abbiamo fatto la nostra strada, migliorando nelle FP2 rispetto alle FP1. C’è ancora margine, ma oggi abbiamo fatto un buon salto in avanti. Il passo è buono e questo è quello che conta di più. Purtroppo, come mi era già capitato nei test, sono un po’ “sfortunato”, non trovo mai nessuno da seguire: non ho riferimenti, non ho termini di paragone con gli altri».

 

Danilo Petrucci:

«Marquez è andato fortissimo, è difficile confrontarsi con lui, anche se nel “time attack” avrei potuto fare un po’ meglio, se non avessi sbagliato il primo tentativo. Non so se nelle FP3 si potranno migliorare i tempi di oggi, anche perché per domani è previsto più vento, che con le MotoGP dà un sacco di fastidio, anche nelle curve veloci. Oggi si sono avvicinati parecchi piloti: non mi aspettavo quel tempo da Marquez, specie considerando che qui ha sempre fatto più fatica che in altri circuiti. E considerando che anche Lorenzo, che non conosce la moto, è già lì, significa che la Honda ha fatto un grande passo in avanti. Per quanto riguarda la Safety Commission, stando alle previsioni, domenica non ci dovrebbero essere troppe differenze tra le 19 e le 20. Io nei test avevo fatto la simulazione alle 20 ed ero andato bene, ma è anche vero che a quell’ora erano caduti in tanti».

 

Alex Rins

«Non mi sentivo affatto bene sulla moto, non mi sentivo a mio agio come mi ero sentito per tutti i test. Tutti ci aspettavamo di più».