MotoGP 2018. Il GP delle Americhe. Lo sapevate che...?

MotoGP 2018. Il GP delle Americhe. Lo sapevate che...?
Giovanni Zamagni
Che Iannone potrebbe lasciare il posto in Suzuki a Lorenzo? Che i piloti chiedono un ex-pilota in Safety Commission? Che per la prima volta si è parlato di "calcio" nel 2015 tra Rossi e Márquez?
23 aprile 2018

CONFRONTO 2018/2017

Ecco il confronto dopo 3 gare tra i punti realizzati da alcuni piloti nel 2018 e nella passata stagione.

Dovizioso 46/30 (+16); Márquez 45/38 (+7); Viñales 41/50 (-9); Crutchlow 38/29 (+9); Zarco 38/22 (+15); Iannone 31/9 (+22); Rossi 29/56 (-27); Petrucci 21/17 (+4); Pedrosa 18/27 (-9);Rins 16/7 (+9); P.Espargaró 8/2 (+6); A.Espargaró 6/10 (-4); Lorenzo 6/12 (-6).


CONFRONTO IN CASA

Ecco invece il confronto tra compagni di squadra o di moto: chi è arrivato davanti in gara durante la stagione (tra parentesi il confronto in prova)

Dovizioso/Lorenzo 3/0 (2/1); Márquez/Pedrosa 3/0 (2/1) Rossi/Viñales 1/2 (1/2); Petrucci/Miller 1/2 (2/1); Iannone/Rins 2/1 (1/2); A.Espargaró/Redding 2/1 (3/0); P.Espargaró/Smith 2/1 (2/1).


TEAM MARC VDS: LA DECISIONE A JEREZ

Ormai è imminente la decisione del team Marc VDS, diventata quest’anno la squadra “satellite” più ambita del motomondiale. Il motivo è semplice: tra i team privati che non hanno ancora un accordo per il 2019, la struttura VDS è quella più solida dal punto di vista finanziario. Suzuki e Yamaha hanno individuato nel team VDS l’unica scelta possibile per il rispettivo secondo team: al momento, entrambe le Case non hanno un’alternativa. Il “borsino” di Austin dice che la Suzuki sembra essere favorita, ma sono solo chiacchiere, non si hanno conferme precise.


IANNONE, QUALE FUTURO?

Rimanendo in Casa Suzuki, dato per scontato il rinnovo del contratto di Alex Rins per altri due anni (verrà annunciato ufficialmente nella settimana del GP di Spagna), è incerta la posizione di Andrea Iannone. Il pilota di Vasto professa sicurezza: «Non c’è nessun problema, ho le mie alternative, non ho fretta di decidere. La priorità è rimanere con la Suzuki per continuare il lavoro iniziato due anni fa: da entrambe le parti c’è la volontà, vedremo cosa succede» ha detto Andrea, ma la realtà è che Davide Brivio è intenzionato a cambiare.
O forse lo era fino a domenica, a causa di risultati ben al di sotto delle aspettative e secondo il team manager era evidente che Andrea faticasse ad adattarsi alle caratteristiche della Suzuki. Il risultato di Austin non può però essere dimenticato, anche se in queste settimane molti manager hanno bussato alla porta di Brivio, anche il manager di Jorge Lorenzo, giusto per sondare il terreno. In molti indicano in Lorenzo il prossimo pilota della Suzuki, ma c’è il problema dell’ingaggio: Jorge dovrebbe “accontentarsi” di circa 3 milioni di euro.


ZARCO: “CI SONO DUE DEI NEL MOTOMONDIALE”

Durante la conferenza stampa di giovedì, nella quale, naturalmente, si è parlato quasi unicamente di quanto accaduto in Argentina, Johann Zarco ha preso una posizione netta, piuttosto chiara: «In MotoGP ci sono due dei: uno è Rossi, per tutto quello che ha fatto, e uno è Marquez per quello che sta facendo. In Malesia, nel 2015, Valentino avrebbe dovuto essere squalificato per il calcio dato a Marc (è la prima volta, perlomeno che io mi ricordi, che qualcuno parla apertamente di “calcio”, NDA), invece finì la gara sul podio, per poi essere penalizzato a Valencia. Sicuramente è difficile decidere, e non si può dimenticare il grande lavoro fatto dalla Race Direction per la sicurezza…».


LORENZO INAUGURA UN DUCATI STORE A NY

Prima di arrivare a Austin, Jorge Lorenzo ha trascorso un paio di giorni a New York, dove, insieme all’amministratore delegato Claudio Domenicali, ha inaugurato il primo Ducati Store della città statunitense.


I PILOTI VOGLIONO UN EX PILOTA

Durante la concitata Safety Commission di venerdì, i piloti hanno chiesto che uno dei tre componenti della “MotoGP Stewards Panel”, sia un ex pilota, quindi qualcuno che sappia valutare meglio ciascun episodio. Una richiesta sensata, però respinta da Carmelo Ezpeleta con questa motivazione: “Dopo quanto accaduto in Argentina ho sentito l’opinione di una decina di ex piloti, e tutti avevano idee differenti…”. E’ vero, ma un ex pilota darebbe comunque prestigio alla commissione che decide le penalizzazioni. E la tesi di Ezpeleta non regge, perché l’ex pilota all’interno della commissione deciderebbe in base alla sua idea, che sarebbe univoca, come quella di un arbitro. Poi, altri ex piloti, eventualmente, potrebbero dire a posteriori che è stata presa una decisione sbagliata, ma questo non cambierebbe l’eventuale punizione.


KTM SEMPRE PIU’ GLOBALE

La KTM è l’unica Casa impegnata – più o meno ufficialmente – in MotoGP, Moto2 e Moto3. Negli Stati Uniti, la Casa austriaca ha annunciato che nel 2019 entrerà con una sua squadra ufficiale nel campionato americano di “Flat Track”. Considerando anche la storica presenza nel cross e nell’enduro, la KTM sta veramente diventando un costruttore impegnato in quasi tutte le discipline del motociclismo sportivo.


JARVIS: “AVEVO FATTO SEGNO A MÁRQUEZ DI NON ENTRARE”

Intervistato dal Corriere dello Sport, Lin Jarvis, numero uno di Yamaha Corse, ha spiegato cosa è accaduto in Argentina quando Márquez, accompagnato dal team manager HRC Alberto Puig, è stato respinto dal box Yamaha da Alessio Salucci, ovvero Uccio, l’amico di Rossi, e non dallo stesso Jarvis o da Maio Meregalli.

«In TV non si è visto, ma quando ho notato Puig, Márquez e gli altri davanti al nostro box ho fatto cenno loro, incrociando le braccia, di non entrare. A quel punto Uccio è intervenuto. In un mondo perfetto avremmo dovuto avere una gestione migliore del box, ma è stata una situazione di tensione e non è stato possibile» sono le parole di Jarvis, come sempre bravo a non nascondersi dietro a un dito.


ROSSI: “YAMAHA HA INVESTITO POCO NELL’ELETTRONICA”

Da un po’ di tempo, da circa un anno, Valentino Rossi sottolinea come il più grande problema della Yamaha sia la gestione elettronica. Sabato, dopo le qualifiche, ha aggiunto un particolare importante: «Nel 2017, Honda e Ducati hanno investito soldi e risorse umane nell’elettronica, cosa che Yamaha, probabilmente, non ha fatto. Siamo un po’ in ritardo, ma adesso anche Yamaha si è mossa”.


IO L’AVEVO DETTO

Giovanni Zamagni: «Iannone non ha il passo per salire sul podio». Classifica GP delle Americhe: 1. Márquez 2. Viñales 3. Iannone.

 

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