Marquez: "Vincere è sempre bello, ma lo è ancora di più riuscirci in MotoGP"

Marquez: "Vincere è sempre bello, ma lo è ancora di più riuscirci in MotoGP"
Giovanni Zamagni
"Sono in testa al campionato - ha confessato Marquez -, ma non penso certo al titolo: il mio obiettivo è pensare a divertirmi e continuare a imparare” | G. Zamagni, Austin
22 aprile 2013

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 AUSTIN – Era il grande favorito e Marc Marquez non ha sbagliato: detto così, sembra banale. Ma non lo è, perché se a 20 anni e 63 giorni – più giovane pilota della storia del motociclismo a salire sul gradino più alto del podio della 500/MotoGP – riesci a gestire come se nulla fosse una simile tensione, sei davvero un fuoriclasse.

«E’ stata un fine settimana incredibile, “completo”: sono stato velocissimo in prova, sono caduto duramente, ho conquistato la pole e la vittoria. Ancora mi sembra incredibile: devo ringraziare il team, che mi ha messo nelle condizioni di riuscirci. Già il terzo posto del Qatar mi sembrava incredibile, figurarsi questo successo. Credo che la chiave sia stata la scelta della gomma dura posteriore: alla fine mi ha dato un piccolo vantaggio, anche se in gara sono emersi dei problemi che non avevo riscontrato in prova. In Moto2 ho anche imparato a seguire l’avversario, a studiarlo: così ho fatto con Dani e alla fine ne avevo un po’ di più. Per il momento abbiamo iniziato il campionato meglio di ogni previsione, ma d’ora in avanti sarà più difficile, perché Pedrosa, Lorenzo, Rossi hanno più esperienza di me e già da Jerez sarà abbastanza impegnativo. Sapevo che potevo battere il primato di Spencer: è stata un’ulteriore motivazione, ma non è poi così importante essere il più giovane vincitore di un GP. Vincere è sempre bello, ma lo è ancora di più riuscirci in MotoGP, perché qui ci sono i più forti piloti del mondo. Sono in testa al campionato, ma non penso certo al titolo: il mio obiettivo è pensare a divertirmi e continuare a imparare».

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