Davide Tardozzi: "Ducati può gestire otto Desmosedici". E sul Team VR46 Aramco: "Nessuna firma"

Davide Tardozzi: "Ducati può gestire otto Desmosedici". E sul Team VR46 Aramco: "Nessuna firma"
A Borgo Panigale si sta parlando sia con la struttura di Valentino Rossi, sia con la Gresini Racing. Per le otto moto c'è l'ok anche di Carmelo Ezpeleta, ma Tardozzi è chiaro: "Non c'è ancora niente di definito"
21 maggio 2021

Otto moto in griglia per Ducati non sarebbero un problema. A Borgo Panigale, è cosa nota, l’hanno sempre pensata in maniera diversa rispetto agli altri marchi - che invece preferiscono concentrarsi su un massimo di quattro - e, soprattutto, hanno dimostrato già di saper gestire una mole di lavoro doppia. L’ipotesi che anche la Gresini Racing, oltre al Team VR46 Aramco, possa scegliere due Desmosedici per il prossimo anno non è infondata e gli stessi vertici di Ducati lo hanno confermato, con tanto di “nullaosta” da parte di Dorna e del patron Carmelo Ezpeleta.

Da qui a sostenere, però, che nel 2022 Ducati avrà certamente otto moto in pista c’è di mezzo il mare. Lo ha esplicitamente ribadito anche Davide Tardozzi, ospite del podcast della Gazzetta. “Stiamo parlando sia con la VR46 che con la Gresini Racing – ha spiegato – Ma non siamo gli unici a farlo. I dettagli da definire sono tanti e non ci sono firme messe nero su bianco”.

Trattative apertissime, dunque, e piena disponibilità da parte di Ducati ad essere il marchio più rappresentato in pista, ma niente di formalizzato, con Tardozzi che ha voluto fare un distinguo anche sull’ipotesi delle otto moto. Difficilmente – ha spiegato – saranno tutte ufficiali. Anche perché non avrebbe senso, visto che i debuttanti non hanno bisogno di una moto factory. La moto factory serve per limare qualche decimo quando si ha piena padronanza del mezzo e della categoria. Non avere la moto ufficiale, comunque, non significa non avere il pieno supporto della casa e dei suoi tecnici”.

Nessun cenno, invece, a quelli che potrebbero essere gli scogli che si stanno presentando nell’accordo con Valentino Rossi per il Team VR46 Aramco. Secondo le solite voci indiscrete del paddock, il più grosso potrebbe essere rappresentato dalla scelta dei piloti, con Ducati che, come è noto, ha sempre voluto gestire direttamente gli uomini in sella alla Desmosedici, avendo, quindi, piena libertà di scelta e chiedendo carta bianca su questo aspetto.