Davide Brivio analizza per Moto.it il GP di Aragon

Davide Brivio analizza per Moto.it il GP di Aragon
Giovanni Zamagni
"Stoner ha fatto una bella gara, come peraltro lo scorso anno: ha ripreso in mano la situazione per quanto riguarda il campionato, dando un segnale importante a Lorenzo"
20 settembre 2011

Punti chiave


“Ha approfittato molto bene di una pista sulla quale Jorge non si è mai trovato e non è mai stato brillante. Considerata la situazione, Lorenzo ha fatto una bella gara, perché ad Aragon la Yamaha ha sempre faticato: nel 2010, nonostante stesse facendo molto bene, Jorge non era riuscito a salire sul podio. Quindi bravo Stoner a vincere e bravo Lorenzo a contenere i danni. Ormai il distacco in classifica generale sta diventando pesante: recuperare 44 punti a uno Stoner così sono troppi. Per quanto riguarda Pedrosa, è stato bravo ma non riesce a inserirsi nella lotta: sta facendo ottime prestazioni, con un livello molto elevato, ma non tale da impensierire i vincitori delle gare”.


Si dice che la Honda sia molto competitiva, ma la differenza non la sta facendo più Stoner della RC212V?
“Va fatta una considerazione: fino a Brno i piloti Honda erano tutti veloci,anche un po’ improvvisamente, perché nel 2010 non era così. L’anno passato i piloti Yamaha dominavano e quelli Honda si inserivano di tanto in tanto nella lotta. Nel 2011, Pedrosa e Dovizioso hanno ottenuto risultati migliori rispetto allo scorso anno, Simoncelli è maturato e Stoner va forte: il fatto che tutti e 4 fossero costantemente davanti, dimostra che la Honda è una buona moto, forse la migliore del momento. La Yamaha riesce a contrastarla alcune volte grazie a un grande Lorenzo. Jorge è molto forte, Spies un po’ meno e qualche volta sta davanti altre no. Insomma, la Honda è superiore alle altre, anche se nelle ultime 3-4 gare, Stoner e Pedrosa si sono ulteriormente staccati dai loro compagni”.


Perché?
“Le spiegazioni possibili sono due: o Stoner e Pedrosa sono più costanti, perché abituati da anni a stare davanti, quindi sono più esperti, oppure hanno avuto qualcosina in più dalla Honda. Secondo la mia esperienza, non credo però che la HRC abbia bisogno di aiutare Stoner e Pedrosa per stare davanti a Simoncelli e Dovizioso: ci starebbero comunque, ma mi sembra che ultimamente si siano ulteriormente allontanati. Magari la Honda ha fatto delle piccole evoluzioni, date solo a loro: ma, attenzione, nel caso che sia successo veramente questo, è giusto che sia così! Se hanno delle evoluzioni è normale che le diano a Stoner e Pedrosa, non c’è da scandalizzarsi”.


Passiamo a Valentino Rossi e alla Ducati: sinceramente è difficile rimanere ottimisti, anche in prospettiva futura.
“Ducati e Valentino stanno ormai pensando al futuro e non alla singola gara. Non si sta rincorrendo il risultato immediato, ma l’obiettivo è quello di cercare di far migliorare la moto e arrivare ad avere il maggior numero di dati possibili da qui alla fine dell’anno per costruire una Desmosedici migliore nel 2012. La situazione è sicuramente difficile: è chiaro che se avessimo avuto una moto già abbastanza competitiva dall’inizio dell’anno e nel fine settimana di gara fai solo la messa a punto specifica per quel tracciato, lavori molto più serenamente e tranquillamente. Adesso invece, ogni gara si parte con una moto molto differente da quella precedente, anche i dati non ti possono aiutare: insomma è molto più impegnativo procedere così. Ma si è un po’costretti a fare così, se si vuole fare un passo in avanti: fare un quinto posto invece di un settimo, non è l’obiettivo e non è nemmeno importante. Per quanto mi riguarda, preferisco fare un ottavo capendo qualcosa, piuttosto che un quinto tirato per i capelli o perché Valentino abbia preso dei grossi rischi. La situazione è difficile, particolare, nuova nella carriera di Valentino, però le circostanze impongono questo. Ad Aragon non conta la posizione di arrivo, ma piuttosto i problemi di grip, i tempi sul giro: bisogna guardare questi dati per lo sviluppo”.


Valentino è parso piuttosto indispettito e arrabbiato: qual è la tua opinione?
“Rossi sta facendo un grande sforzo mentale e psicologico per resistere a questa situazione. Pensate che Valentino per 15 anni è arrivato in circuito pensando di poter vincere quella gara specifica. Poi, naturalmente, ci sono stati dei GP con problemi di messa a punto e già prima della partenza si sapeva che quella gara particolare sarebbe stata difficile da vincere, però alla vigilia l’obiettivo era sempre salire sul gradino più alto del podio. Quest’anno non è così: è una condizione nella quale non si è mai ritrovato in tutta la sua carriera. Sta metabolizzando una situazione nuova e psicologicamente è molto difficile per un campione che ha delle aspettative personali di alto livello. Lui si aspetta di vincere delle gare, dei campionati ed è per questo che continua a correre. Se sei uno che non ha mai vinto o vinto poco, sopporti meglio questa situazione; Valentino ha passato degli anni difficili, come il 2006 o il 2007, ma mai senza successi. Lui sta facendo un grosso sforzo, ma, attenzione, lo vuole fare: sta lavorando, sta dando il massimo di sé in pista e anche mentalmente. Ma non è un robot, è un uomo e in certi momenti fa fatica".
 

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