Corse e ricorsi. Il GP di Catalunya

Corse e ricorsi. Il GP di Catalunya
Giovanni Zamagni
Una gara alla quale tutti vanno stra-volentieri, perché la pista è bellissima, gli spettatori possono vedere molti tratti di circuito, il tempo è quasi sempre fantastico. Un appuntamento imperdibile, che in passato ha regalato emozioni incredibili | G. Zamagni
12 giugno 2014

 GP della Catalunya: ecco una gara alla quale tutti vanno stra-volentieri, perché la pista è bellissima, gli spettatori possono vedere molti tratti di circuito, il tempo è quasi sempre fantastico e Barcellona, una delle città più affascinanti del mondo, è lì a due passi, a una ventina di chilometri d’autostrada. Insomma, un appuntamento imperdibile, che in passato ha regalato emozioni incredibili.


2009: IL SORPASSO!

La più grande in assoluto è, secondo me, quella del 2009, in una sfida da brividi tra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. La cronaca – chiedo scusa per le eventuali imprecisioni – è grosso modo questa: Rossi e Lorenzo fanno tutta la gara attaccati con Valentino che inizia al comando l’ultimo giro, ma Jorge attacca alla prima curva e passa, nonostante la super staccata di Rossi, che alla quarta curva si riporta al comando, ma allarga la traiettoria e viene nuovamente infilato dal compagno di squadra. In quattro curve, quindi, tre sorpassi: basterebbe già questo per esaltarsi, ma il bello deve ancora venire. Jorge pensa a chiudere tutte le traiettorie e lo fa alla grande: la vittoria dello spagnolo sembra ormai scontata, ma Valentino si inventa un sorpasso “impossibile” all’ultima curva, una destra velocissima da 3-4 marcia con traiettoria praticamente obbligata, per un successo che ha davvero dell’incredibile. Tecnicamente, è uno dei sorpassi più difficili mai realizzati con una MotoGP: tutti -ovviamente e per mille motivi - ricordano quello del 2008 al “Cavatappi” di Laguna Seca di Rossi su Stoner, ma questo fatto su Lorenzo è addirittura superiore, anche se meno spettacolare.

Un sorpasso, tra l’altro, molto significativo, perché in quel periodo la rivalità tra i due era altissima, con Jorge che iniziava a insidiare sempre di più il compagno di squadra.

 

1994: IL PRIMO MONDIALE DI BIAGGI E APRILIA 250

Indimenticabile anche il primo mondiale conquistato da Max Biaggi e dall’Aprilia in 250: a Max sarebbe bastato arrivare davanti a Tadayuki Okada (Honda), ma vinse alla grande davanti a Loris Capirossi e al povero Doriano Romboni, con Okada solo quarto. Un’impresa da libro dei primati, l’inizio del dominio di Biaggi in 250 durato fino alla fine del 1997, quando poi Max decise di passare in 500: nella quarto di litro, Max è stato uno dei piloti più forti della storia, con 29 successi, 15 secondi posti, 9 terzi posti, per un totale di quattro titoli mondiali, tre con l’Aprilia e uno con la Honda.


IL POLLO OSVALDO, LA RISSA CON BIAGGI, LA PRIMA VITTORIA DUCATI…

Altri ricordi del Montmelò, così come mi vengono a caso: c’è tanto Rossi nella storia di questo GP.

1998: Valentino Rossi, al primo anno in 250, vince davanti a Tetsuya Harada e Loris Capirossi. Per Valentino è il secondo successo consecutivo, in un serie di quattro che si concluderà in Argentina con l’ultima gara: per celebrare il trionfo, Rossi porta sul sellino posteriore il “Pollo Osvaldo”, un amico (“Il Gabbia”) travestito da pollo che diventerà famoso in tutto il mondo.

2001: Rossi e Biaggi sono i principali candidati al titolo della 500 e la tensione tra i due è altissima. Valentino vince davanti a Max e a Capirossi, ma prima di salire sul podio i due grandi rivali arrivano quasi alle mani, prima di essere separati a fatica.

2003: Rossi è al comando, fa un errore, finisce nella sabbia e Loris Capirossi ne approfitta regalando alla Ducati la prima, storica vittoria in MotoGP.

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