SBK 2024. Marc Bongers BMW: “Con Toprak non avremo più alibi”

SBK 2024. Marc Bongers BMW: “Con Toprak non avremo più alibi”
Carlo Baldi
Abbiamo incontrato il BMW Motorrad Motorsport Director ed abbiamo parlato del passato ma che del futuro racing del colosso bavarese. Toprak sarà decisivo. Nel bene o nel male
28 settembre 2023

Marc Bongers non è tedesco, ma olandese ed è tutto il contrario di quello che mi aspettavo di trovare, quando mi venne prospettata la possibilità di intervistare il BMW Motorrad Motorsport Director.

Già la qualifica mette soggezione, ma per fortuna la persona che mi sono trovato davanti non è stata per niente burbera o austera. Al contrario Marc è un uomo cordiale e schietto, con il quale si può parlare molto liberamente. Accetta le critiche e la cruda realtà dei numeri, ma ha le idee molto chiare ed una chiara visione del futuro che nel racing attende lui e soprattutto la BMW. Non dimostra i suoi 52 anni ed i suoi quattro figli, che molto probabilmente lo impegnano più dei suoi quattro piloti superbike. Non parla in “politichese” ed al contrario di altri manager espone dei fatti e non solo sterili giri di parole.

Ecco quello che ci siamo detti.

Facciamo un salto nel passato, negli anni dal 2009 al 2013, quando la BMW si impegnò per la prima volta in modo ufficiale nel WorldSBK. A suo parere perché non riuscì a vincere il titolo?

In realtà ci andammo molto vicini con Marco Melandri, ma subito dopo venne presa la decisione di lasciare il mondiale delle derivate. Una decisione che venne comunicata quando eravamo secondi in classifica, una scelta drammatica, perché tutti i componenti della squadra persero le motivazioni ed iniziarono a guardarsi attorno per trovare un altro lavoro. Se ci fossimo comportati diversamente non so se avremmo vinto o no, ma saremmo stati certamente ancora in lotta per il titolo.

Invece venne presa la decisione di supportare e premiare i piloti ed i team che utilizzavano le vostre moto nei campionati e nei vari trofei nazionali. Dal punto di vista economico fu un successo perché avete venduto decine e decine di S1000RR.

Quando venne presentata, la nostra moto era un passo avanti rispetto alla concorrenza e per questo motivo abbiamo fatto man bassa di titoli nella Stock. E’ stato un vero peccato che la classe Stock 1000 sia stata cancellata. Non solo per noi, ma soprattutto per molti piloti che senza questa categoria non hanno più potuto competere a livello internazionale. La Stock 1000 era il naturale gradino di passaggio dalle categorie giovanili alla Superbike. Ancora oggi se guardiamo la griglia di partenza di una gara del WorldSBK troviamo molti piloti che sono cresciuti nella STK1000: Razgatlioglu, Rinaldi, Baz, Petrucci, Van der Mark ed altri ancora. La scomparsa delle Stock 1000 ha anche messo in crisi i campionati nazionali che ora utilizzano moto e regolamenti diversi in ogni nazione, ma la Dorna ha deciso di introdurre anche in Superbike le tre classi come in MotoGP e quindi lo dobbiamo accettare.

Tornando all’attualità, come mai avete deciso di ritornare?

Nel 2018 venne presentata una nuova versione della S1000RR ma la decisione determinante è stata quella di introdurre il marchio M anche nel settore motociclistico. A quel punto è stato naturale rientrare nelle competizioni per spingere le nuove produzioni con la sigla M, tra le quali appunto la M1000 RR.

In cinque anni avete ottenuto una sola vittoria. Avete cambiato moto e piloti, mantenendo lo stesso team. E se invece fosse proprio il team il punto debole?

BMW ha una grande influenza sulla squadra. Gli ingegneri sono nostri e siamo noi che prendiamo le decisioni strategiche. Hai ragione, i numeri parlano chiaramente e noi abbiamo ottenuto solo una vittoria e qualche podio. Però quando siamo rientrati non avevamo una moto sufficientemente competitiva. La nostra prima S1000RR era stata progettata per la strada e non per la pista, e quindi abbiamo dovuto lavorare molto e proporre nuovi modelli sempre più vicini al “racing”. Inoltre non dimentichiamoci che il 2020 è stato l’anno del Covid ed è stato un anno perso per noi. Ma non ci nascondiamo dietro a un dito: abbiamo raccolto una sola vittoria. Proprio per questo motivo alla fine della passata stagione abbiamo capito che il nostro impegno in Superbike non era stato sufficiente per colmare il gap che ci separa dai primi. Abbiamo deciso di investire di più non solo economicamente, ma anche tecnologicamente. Il nostro staff di ingegneri verrà potenziato anche perché il know how del racing si riflette poi sulla produzione di serie. Oltre che con il team ufficiale continueremo con Bonovo che da quest’anno dispone dii moto uguali a quelle ufficiali. Un team che verrà a sua volta potenziato dai nostri ingegneri. Già quest’anno stanno raccogliendo dei buoni risultati con Garrett Gerloff che più di una volta ha salvato il nostro ….. onore (ride). Non vogliamo avere una squadra ufficiale ed una privata, ma quattro piloti ufficiali divisi in due squadre. Tutti gli aggiornamenti o i nuovi componenti verranno messi a disposizione di tutti e quattro i nostri piloti.

Il prossimo anno potrete contare sul grande talento di Toprak Razgatlioglu. Con lui però non avrete più alibi. Siete pronti ad aiutarlo a vincere?

Hai ragione. Toprak è un grande pilota, ma anche Van der Mark, Redding o lo stesso Gerloff lo sono. Al momento i nostri risultati sono molto legati alle piste. Su alcune, dove il grip è buono, le nostre moto riescono ad ottenere dei buoni risultati, mentre su altre andiamo in crisi. E’ questo che dobbiamo superare. Le altre case, quelle più competitive, vanno forte sempre, su qualsiasi pista ed in qualsiasi condizione. In ogni round la davanti ci sono sempre loro Bautista, Toprak e Rea. Dobbiamo lavorare affinché sia la stessa cosa anche il prossimo anno. Da parte nostra esiste la volontà, la capacità ed i mezzi per mettere il talento turco nelle condizioni di esprimersi al massimo. Non sappiamo ancora cosa ci chiederà, ma siamo pronti a lavorare per lui. Di certo la nostra moto non è da buttare. Noi dovremo adattarla al suo stile di guida e lui si dovrà adattare alla nostra moto. L’obiettivo è quello di essere costantemente in lotta per la vittoria, e possibilmente per il titolo.

Cosa c’è di vero nei rumors che parlano di una vostra collaborazione con il Team Puccetti?

Nel corso dell’anno abbiamo ricevuto varie proposte di collaborazione e questa è una cosa che ci fa piacere, perché significa che ci apprezzano. Abbiamo parlato a lungo con il team Puccetti ma purtroppo non siamo arrivati ad un accordo, anche se da entrambi le parti c’era la volontà di fare qualcosa insieme.

Peccato. Non ci sarebbe stato male un team italiano con BMW

Lo sappiamo bene. In passato abbiamo vinto tanto con il Team Feel Racing con Serafino Foti e Daniele Casolari. Purtroppo non abbiamo trovato il modo di lavorare con Manuel e la sua squadra.

Avrete un test team?

Si. Lo comunicheremo ufficialmente più avanti. Sarà una squadra che non avrà nulla a che vedere con la Superbike. Poi magari potremo fare qualche wild card per dare soddisfazione al pilota, ma il compito di questo test team sarà quello di lavorare sugli aggiornamenti e sulle novità, senza aver nulla a che fare con questo paddock.

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