Capelli (Ancma): Bocciate senza motivo le tutele per i motociclisti

Capelli (Ancma): Bocciate senza motivo le tutele per i motociclisti
Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
Il disegno di legge sul nuovo Codice della Strada in discussione al Senato ha bocciato alcune proposte utili alla sicurezza dei motociclisti. Senza motivo secondo il presidente Ancma Corrado Capelli
  • Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
17 marzo 2015

Il ddl approvato alla Camera è passato all'esame del Senato e, come spesso accade, sono state introdotte modifiche e operati tagli dopo il vaglio della commissione bilancio del Senato. Come avevamo scritto giorni fa, alcune nuove norme atte a tutelare gli utenti deboli della strada, quali i motociclisti, sono state stralciate perché non ci sarebbe l'adeguata copertura finanziaria. L'introduzione di nuovi guard-rail meno pericolosi per i motociclisti, ad esempio, nel ddl è infatti abbinata alla richiesta di linee guida per la progettazione di strade più sicure. La commissione bilancio del Senato, nella seduta del 26 febbraio scorso, aveva perciò espresso parere contrario su diverse misure contenute nel disegno di legge di riforma del Codice della Strada, già approvato nel passaggio alla Camera lo scorso autunno.
Il presidente di Confindustria-Ancma, Corrado Capelli, ha sollevato molte perplessità su questa decisione che cancella i suggerimenti proposti dall'associazione italiana dei costruttori.

 

Corrado Capelli
Corrado Capelli

«Nonostante le numerose verifiche e approfondimenti effettuati nel corso delle ultime due settimane – afferma Cappelli - ancora non siamo riusciti a capire il motivo per il quale alcune di queste misure, incluse quelle proposte da Confindustria ANCMA in materia di sicurezza e mobilità su due ruote, comporterebbero maggiori oneri per le finanze pubbliche».

 

Le proposte di modifica al CDS suggerite da Confindustria Ancma prevedevano l’accesso di biciclette, ciclomotori e motocicli nelle corsie urbane riservate ai mezzi pubblici; l’accesso dei 125 cc in autostrada; la limitazione della presenza ai bordi della carreggiata di ostacoli fissi e guardrail; l’emanazione da parte del ministero dei trasporti di linee guida sulla progettazione di strade sicure per le due ruote.

«La ragione della bocciatura sarebbe da ricercarsi nella mancata copertura finanziaria delle misure contenute nel provvedimento, che è invece prevista dall’art. 81 della Costituzione. Ma queste e altre disposizioni non comportano un solo euro di aggravio per il bilancio dello Stato e, pertanto, non si comprende il motivo di una bocciatura indiscriminata e generalizzata».

«Il parere della commissione bilancio – conclude il presidente Capelli - può concretamente vanificare l’approvazione di misure che contribuirebbero a migliorare sensibilmente gli standard di sicurezza degli utilizzatori di veicoli a due ruote, obiettivo più volte descritto come prioritario dalle istituzioni comunitarie e nazionali e per noi di assoluto rilievo e primaria importanza. Ma i fatti sembrano andare in un’altra direzione».