ABS obbligatorio su tutte le moto

ABS obbligatorio su tutte le moto
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La Commissione Europea ha proposto d'istituire l'obbligo dell'ABS sulle moto di cilindrata superiore a 125 cc a partire dal 2017. L'Associazione Costruttori Europei si dichiara perplessa su costi e tempistica
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8 ottobre 2010

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Rispetto dell'ambiente e sicurezza. Sono questi i fronti su cui la mobilità, anche quella a due ruote, si sta confrontando. Proprio nell'ottica dell'innalzamento dei livelli di sicurezza per i motociclisti nasce la proposta della Commissione Europea d'istituire l'obbligo dell'ABS sulle moto di cilindrata superiore a 125 cc a partire dal 2017.
Il dispositivo che nelle quattro ruote già da tempo è una realtà, nel comparto moto fatica invece a trovare la spinta finale per affermarsi. In diverse occasioni noi abbiamo tessuto le lodi di questo sistema che anche e soprattutto nelle moto aumenta la sicurezza in frenata specialmente in condizioni di asfalto scivoloso.


L'Associazione Europea Costruttori Motocicli solleva dubbi. Ok l'ABS, ma non entro il 2017.
«Per il momento abbiamo parecchie perplessità. Siamo d'accordo sul principio di dover ridurre le emissioni e di contribuire alla sicurezza con l'adozione di sistemi di frenata avanzata obbligatori. Tuttavia rileviamo che gli obiettivi del legislatore lasciano poco tempo all'industria per adattare la produzione in un momento in cui tutto il settore sta accusando gli effetti della crisi economica. L'obbligatorietà di Abs su motocicli superiori ai 125cc non sembra realistica per quanto riguarda la data (2017). Ma l'obiezione non è relativa al principio di migliorare la sicurezza».


Più tecnologia si traduce in maggiori costi di produzione che vorrebbero dire, sempre secondo l'Associazione Europea Costruttori Motocicli, maggiori costi da riversare sui consumatori in un momento in cui il mercato è già in difficoltà.
«Le risorse a disposizione sono considerevolmente inferiori e il mercato rischia di non assorbire prodotti che aumenteranno inevitabilmente di prezzo. I motocicli di domani, secondo la Commissione Europea saranno dunque meno inquinanti, più tecnologici ma anche più cari. E addio al vecchio Ciao a 2 tempi, che verrà rimpiazzato da quello elettrico. E più caro. Pensiamo che data la crisi la competitività, accanto a sicurezza e ambiente, avrebbe dovuto rappresentare parte integrante della regolamentazione. Invece la Commissione sembra non essersene eccessivamente preoccupata nonostante i ripetuti gridi di allarme dell'industria».

Trovare un equilibrio tra le varie necessità senza che a rimetterci sia il consumatore è e sarà un'impresa difficile. Sulla questione si tornerà a discutere all'Eicma, il prossimo 2 novembre alle 14,30 quando l'Associazione dei Costruttori Europei esporrà la propria posizione in merito alle nuove regolamentazioni EU.