SMX 2016. Pronto al via il Supermotocross

SMX 2016. Pronto al via il Supermotocross
Massimo Zanzani
Dopo mesi di preparazione questo sabato prende il via la prima edizione dell’SMX, che vuol diventare l’imperdibile appuntamento di fine stagione del motocross
7 ottobre 2016

Sei team in rappresentanza delle maggiori Case motociclistiche, una formula di gara originale, il fulcro dell’evento racchiuso in un comodo e capiente palazzetto dello sport situato nel cuore dell’Europa. Ecco l’SMX, la cui titolazione ufficiale è Monster Energy SMX Riders and Manufacturers Cup, ovvero la manifestazione di motocross che non c’era e che i boss Youthstream Giuseppe e David Luongo hanno preparato per gli appassionati di fuoristrada, ma anche per coloro che di ruote artigliate non ne hanno mai masticato.


Una manifestazione che racchiude le esperienze maturate organizzando anni di Mondiale ma anche gare che hanno scritto indimenticabili pagine di storia come i Master of Motocross, la cui formula accattivante ha convinto Honda, Kawasaki, Suzuki, Yamaha, Husqvarna e KTM ad essere presenti con i migliori piloti disponibili per confrontarsi all’interno del Veltins Arena della cittadina tedesca di Gelsenkirchen situata a solo mezz’ora dall’aeroporto di Düsseldorf.
 


Una location perfetta, che oltre ad essere baricentrica per gli spettatori è ideale per le dimensioni e soprattutto per l’estrema funzionalità visto che il palazzetto è dotato di un tetto richiudibile che garantisce lo svolgimento della manifestazione con qualsiasi condizione atmosferica.

«C’è voluto molto tempo per la preparazione - ha spiegato a Moto.it il direttore YS David Luongo - ma il conto alla rovescia è agli sgoccioli. Abbiamo investito molto tempo ed energie ma l’abbiamo fatto con entusiasmo perché le Case ci hanno supportato sin dall’inizio, ora mancano gli ultimi dettagli e poi saremo pronti per il grande spettacolo, ovvero quella che vuol essere la più grande manifestazione di motocross indoor. Il circuito avrà infatti gli stessi ostacoli che troviamo nelle piste dei GP, perché vogliamo differenziarci da quelli Supercross col quale non vogliamo essere in competizione».


Come è nata l’idea di trasferire una gara di cross all’interno di uno stadio?

«Inizialmente si era pensato di aggiungerla al calendario dei GP, ma poi abbiamo valutato che rispetto a quelli outdoor il tracciato era troppo compatto e quindi si rischiava di creare confusione per cui abbiamo preferito fare una manifestazione distinta con delle caratteristiche tutte proprie. Abbiamo poi avuto l’occasione di incontrare la gente del Veltins Arena e l’accordo è stato pressoché immediato perché la location era ideale e loro disponibilissimi nel lavorare assieme. Case e Federazione poi sono stati subito dalla nostra parte e quindi ad inizio anno siamo partiti con l’SMX».


Quanto ha influito l’esperienza dei Master of Motocross?

«Senz’altro ha aiutato a saltare alcuni passaggi organizzativi, ma i tempi sono cambiati e al posto di istituire una serie di eventi abbiamo valutato che attualmente era meglio puntare su una manifestazione unica con al via i fuoriclasse del Mondiale e del Supercross Usa in una pista che potesse essere confacente ad entrambe».


Anche la struttura dell’evento è del tutto originale.

«Si rifà un po’ al Motocross delle Nazioni che oggigiorno è la punta di diamante dei campionati di fuoristrada, la differenza è che li la gente va per tifare il proprio Paese mentre all’SMX viene per sostenere la propria marca preferita oltre che per vedere un grande spettacolo oltretutto polivalente visto le numerose iniziative collaterali previste durante la serata. Il fatto poi che ogni squadra può schierare un pilota “jolly” il cui risultato può essere scartato dovrebbe mantenere la suspense sino alla fine proprio come succede quasi sempre al Nazioni».


Gli ultimi giorni sono stati frenetici per la stesura finale del circuito.

«E’ vero, ma fortunatamente abbiamo trovato un ottimo terreno per realizzarlo al meglio. Il tracciato è di circa 700 metri, uno dei più grandi mai realizzati se parliamo di motocross indoor, e sono stati necessari più di 450 camion di materiale per un totale di 6.000 metri cubi per mettere a punto tutti gli ostacoli con un layout compatto ma che offre una notevole velocità di percorrenza. Che è quella che manca ai circuiti supercross».


Un evento simile si rivolge ad un target di non solo appassionati.

«Esatto, volevamo dare la possibilità a chi non ha familiarità col motocross di avvicinarsi al nostro sport in modo più facile e comodo, specie per le famiglie, così da creare nuovi estimatori. La vicinanza con un aeroporto ben servito come quello di Düsseldorf e la possibilità di mandare in porto la gara anche in caso di pioggia è un’ulteriore incentivo per assistere all’SMX».


Nella lista delle squadre iscritte, che schierano tre piloti più una riserva, il ruolo di favorita va alla KTM che vanta Ryan Dungey, Marvin Musquin e Jeffrey Herlings e alla Honda che schiera Gautier Pauli, Evgeny Bobryshev e Tim Gajser, mentre la Yamaha punta sul capitano Roman Febvre, la Kawasaki su Jordi Tixier e Tommy Searle, la Suzuki su Jake Weimer e Jeremy Seewer, l’Husqvarna su Max Anstie e Zach Osborne.


Oltre alle tre manche SMX, il programma prevede la disputa della Superpole da parte del “capitano” di ogni squadra che deve disputare due giri al massimo del suo potenziale, una gara riservata alle 125, una al monomarca Yamaha YZ125 Cup oltre a varie attività tra cui quelle organizzate dalla Monster durante tutte la giornata tra le quali lo spettacolare Drift show.