Storie di MotoGP. Rigamonti e il GP di Aragon

Giovanni Zamagni
Marco Rigamonti, ingegnere di pista di Andrea Iannone, ci racconta i retroscena del box Ducati e ci svela i segreti del circuito di Aragon
22 settembre 2016

Marco Rigamonti, ingegnere di pista di Andrea Iannone, ci racconta i retroscena del box Ducati e ci svela i segreti del circuito di Aragon. Iniziamo dalle condizioni fisiche di Andrea Iannone: «Ci si aspettava un miglioramento maggiore per quanto riguarda il dolore». Passando all'analisi del circuito: «Il circuito di Aragon è una pista adatta alla Ducati e nelle ultime due stagioni Iannone è andato forte. Ci sono poche curve a tornare (con un raggio maggiore di 90°) che sono quelle nelle quali facciamo più fatica. Aragon è particolare, perché alterna curvoni molto veloci a varianti a bassa velocità. Quindi bisogna trovare un compromesso tra grip, stabilità e maneggevolezza. Inoltre ci sono anche saliscendi importanti dove la moto impenna molto, e anche in quelle situazioni la stabilità è importantissima».