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ALCANIZ – Tanti problemi, poco grip, temperatura elevata: in sintesi, una giornata negativa, chiusa al settimo posto da Marc Marquez, con un distacco di 0”922 e di circa mezzo secondo dal compagno di squadra Jorge Lorenzo (quarto), che peraltro ha lamentato gli stessi problemi di Valentino Rossi. Come dire che, dentro al box Yamaha, c’è molto da fare.
“E’ stata una giornata difficile, specie nel pomeriggio, con tanti problemi tecnici su una moto. Nelle libere del mattino non ero andato male (quinto, NDA), ma abbiamo dovuto modificare l’assetto perché avevamo tanti problemi in frenata. Per questo abbiamo sostituito la gomma e fatto delle modifiche alla geometria, ma non è stato possibile migliorare, perdendo anche parecchio tempo: nel finale ho anche provato a girare con la seconda moto, con un assetto più standard, ma non è cambiato granché. Diciamo che, per tutti questi inconvenienti, nel giro veloce non ho dato il 100%, ma sulla distanza non mi sono risparmiato, purtroppo senza grandi risultati: la gomma, dopo pochi giri, si scalda tanto sia a destra sia a sinistra e devi rallentare un bel po’”.
Come si fa a risolvere questo problema?
“In passato, quando capitava qualcosa di simile, montavi la gomma più dura e risolvevi tutti i problemi, ma oggi è impossibile, perché funziona solo la soffice. Io non ho ancora provato la dura, ma chi l’ha fatto (tra gli altri: Bradl e Dovizioso, NDA) ha dato lo stesso commento: scivola tanto ed è meno efficace della soffice”.
Dopo aver fatto qui i test a giugno ti aspettavi di più?
“Sì, anche se rispetto allora la M1 è cambiata in alcuni parametri. Ma, soprattutto, a giugno c’erano 15 gradi in meno, l’asfalto era in condizioni pressoché perfette e si poteva girare un secondo più rapidi”.
Anche Lorenzo ha manifestato i tuoi stessi problemi; c’è quindi qualcosa che non va nella Yamaha?
“Jorge è stato più veloce di me, ma anche lui, dopo qualche giro, deve rallentare un bel po’. Il mio obiettivo è riuscire ad andare come lui, ma la Honda sembra avere un po’ di margine, come è sempre accaduto su questo tracciato, come dimostrano anche i tempi di Bautista e Bradl”.