MotoGP 2017. Rossi: "Non siamo così lontani"

MotoGP 2017. Rossi: "Non siamo così lontani"
Giovanni Zamagni
Nonostante il 12esimo tempo, Valentino non è così pessimista. “Abbiamo lavorato tanto e siamo migliorati, ma non ho sfruttato nel modo corretto la gomma soffice, che può anche essere un’opzione per la gara. Vincere sarà difficile, ma non siamo messi così male: non partiamo battuti”
20 ottobre 2017

PHILLIP ISLAND – Te lo aspetti piuttosto sconfortato, invece Valentino Rossi è abbastanza positivo e fiducioso: secondo Valentino, la classifica (12esimo), non rispecchia il suo reale potenziale.


«Qui a Phillip Island non sai mai come va con il meteo: era importante stare nei dieci. Al di là di questo, però, non è andata così male: abbiamo lavorato tanto sulla moto e nelle FP2 abbiamo fatto un buon passo in avanti, avevo un buon feeling. Ci siamo però concentrati soprattutto sulla gomma media e quando ho montato la morbida ho fatto delle altre modifiche, che non mi sono piaciute: così non ho potuto sfruttare il potenziale della copertura più soffice. Un peccato, perché la soffice può anche essere una opzione per la gara, non solo per le qualifiche. Non siamo “fantastici”, ma nemmeno messi così male: non sono veloce come vorrei, non ho ancora il giusto bilanciamento, ma non siamo lontani».


Rispetto a quest’inverno come va?

«I test di febbraio furono per me i peggiori della mia carriera in Yamaha: oggi va molto meglio, ho un buon passo con la gomma media e sono convinto di poter essere più veloce con la soffice».


Vinales, però, dice che adesso la M1 è meno stabile rispetto ai test, anche se non è giusto fare paragoni perché è cambiata la gomma anteriore.

«Non so cosa dire. Mi sembra che oggi sia andato forte, anche se poi è caduto».


Sembri ottimista: hai il potenziale per vincere?

«Difficile. Ma non siamo lontani. E sicuramente non molliamo».


Valentino, scusa se mi permetto. Ho fatto questa considerazione: e se i problemi della Yamaha fossero dovuti al motore?

«Potrebbe anche essere. Però è tanto tempo che la Yamaha lavora con questa configurazione: ci sono sicuramente dei punti deboli, ma anche tanti forti. Io penso che noi siamo indietro per l’elettronica, non per il motore: in uscita dalle curve perdiamo tanto rispetto a Honda e Ducati».


Insomma, come sempre ha ragione l’ingegnere Bernardelle!