Lorenzo, è stata una grande impresa

Lorenzo, è stata una grande impresa
Giovanni Zamagni
Lo spagnolo chiude terzo al debutto con la Ducati: un risultato clamoroso e totalmente inaspettato? La risposta è no, considerando quanto Jorge va forte su questa pista e quanto è stata competitiva la DesmosediciGP domenica
15 novembre 2016

CHESTE – Jorge Lorenzo terzo in 1’31”052 a 0”122 da Viñales: grande impresa o risultato pronosticabile? Personalmente propendo per la seconda. Aspettarsi qualcosa di meno, significherebbe mettere in dubbio le grandissime qualità di Lorenzo e la competitività della DesmosediciGP. D’accordo, nella sua carriera in MotoGP Jorge aveva sempre e solo guidato una Yamaha, ritenuta all’unanimità come la moto più “facile” tra quelle in pista: qualche dubbio di adattamento era legittimo. Però solo qualche dubbio, niente di più. Lorenzo su questa pista va fortissimo (lo ha sempre fatto in tutta la sua carriera, è stato fenomenale anche nella sua ultima gara con la Yamaha), non ci sono grossi problemi di grip – la cui mancanza è il limite più grande sia per Jorge che per la Ducati -, le gomme utilizzate sono piaciute a Lorenzo fin da venerdì scorso. E domenica Andrea Iannone, con la stessa moto, ha disputato una grande gara: perché Lorenzo non avrebbe dovuto essere competitivo?

E’ UN’ALTRA DUCATI

Credo che il precedente del debutto di Valentino Rossi a fine 2010 abbia creato i timori maggiori. Ricordate? Domenica, Casey Stoner chiuse la sua carriera in Ducati con un terzo posto, il martedì successivo Rossi iniziò la sua avventura con la Rossa staccato di 1”8 (se non ricordo male, comunque tantissimo). Ma quella era un’altra storia: Valentino a Valencia non è mai andato fortissimo (nemmeno con la Yamaha, nemmeno domenica scorsa) e, soprattutto, quella di allora era una Ducati completamente differente, velocissima sì, ma solo con Stoner. Per tutti gli altri piloti – Rossi compreso – era inguidabile. La Desmosedici GP, al contrario, è una moto che quest’anno (ma già nel 2015 con la GP15) si è dimostrata mediamente competitiva, specie nel singolo giro, come confermano le tre pole position (2 di Dovizioso, 1 di Iannone) e le sette prime file complessivamente conquistate.


«Lorenzo è andato forte, la moto gli è subito piaciuta. Stupito? Sì e no. Lui è un campione, uno che ha vinto più di un mondiale. No, non sono stupito: è vero che si è subito adattato alla moto, ma la DesmosediciGP ha una buonissima base, non ha limiti particolari come in passato» è l’analisi, totalmente condivisibile, di Andrea Dovizioso.


Ecco, quindi, che il suo terzo tempo, a mio modo di vedere, era assolutamente preventivabile. Tra l’altro, Jorge è stato uno di quelli che ha montato le gomme nuove: ma questo, naturalmente, non cambia il giudizio positivo del debutto.