DopoGP con Nico e Zam. Il GP d'Argentina 2017

Dominio Yamaha, disfatta Honda e Ducati, Viñales e Rossi volano in classifica. I problemi di guida delle Honda, quelli di Ducati, le tante cadute, le difficoltà Michelin con l’anteriore. Tanti i temi da sviluppare con l’ing. Bernardelle
13 aprile 2017

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La M1 si conferma la moto più equilibrata, e non solo nella versione 2017: lo dicono le quattro Yamaha nei primi sei posti. Maverick ha un passo eccezionale, Valentino lavora nelle prove per preparare la gara, poi Zarco e Folger molto consistenti. Le Honda RCV213 2017 sembrano delicate da guidare, ma lo sono? Márquez e Pedrosa cadono in modo analogo, ed è Crutchlow a salvare la baracca. Come Bautista per la Ducati, del resto. Analizziamo insieme la situazione delle rosse: Dovi ha sbagliato in Q1; diversamente, forse avrebbe potuto ambire al podio, invece Lorenzo ha patito sempre e poi è caduto subito. Che tipo di adattamento sta cercando Jorge? I limiti della Desmosedici sono risolvibili? E’ vero che il suo motore è l’unico V90?


Capitolo pneumatici, la Michelin corre ai ripari: l’anteriore ha una carcassa poco gradita e anche poco sicura, l’inseguimento alle prestazioni di Bridgestone produce conseguenze. E ancora, come giudicare la prestazione opaca della Suzuki e la penalizzazione di Iannone per la mossa in partenza, e come considerare il ritardo della KTM?. Sorprende ancora Aprilia: sciagurata la sua caduta, ma Aleix Espargaró stava andando molto forte e – come sottolinea Zam - con una regolarità impressionante. La moto c’è, e potrebbe sorprendere nella terza gara ad Austin.

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