Recensioni Honda CMX 1100

Motore: ottimo. Nonostante i 15 cavalli in meno rispetto all'Africa Twin da cui deriva, l'abbassamento del regime di coppia massima e l'adozione di un volano più grosso garantiscono ai bassi e medi regimi risposte veementi e, volendo, anche brutali e "strappabraccia" a seconda del tipo di guida che si adotta (da qui la necessità del controllo dell'impennata). Leggendo le varie recensioni soprattutto estere (stante la colpevole mancanza di prove strumentali sulla stampa nazionale, complice la casa madre che non fornisce loro alcun esemplare per le prove) mi sono fatto l'impressione che ai regimi medi e bassi sia più corposa e divertente rispetto all'Africa Twin.
Il manovellismo a 270° determina un minimo da V-twin; la nota di scarico, ovattata ai bassi regimi, acquista personalità, carattere e vigore dopo i 4000 giri.
La velocità max è stranamente autolimitata a 160 Km/h, ma tenere quell'andatura in assenza di ripari aerodinamici con la postura di guida seduta diviene difficile.
L'unicità inaspettatamente appagante di questa custom è che fino alla velocità massima ha prestazioni e accelerazione da naked, alle quali tiene tranquillamente testa, fatto salvo un più limitato angolo di piega (35°, comunque buono per la categoria).
Posizione di guida comoda, ma un po' accucciata stanti le pedane alte e la sella bassa; manubrio OK per altezza, larghezza e distanza.
Abitabilità attillata, non adatta a guidatori troppo alti. Consigliata sella comfort, più alta e imbottita: quella di serie diventa presto fonte di indolenzimenti. Passeggero sacrificato con sellino piccolo e pedane alte, utile lo schienalino. Sospensioni adeguatamente sostenute alle prestazioni di cui è capace, salvo un'eccessiva secchezza degli ammortizzatori posteriori data dalla loro limitata escursione. Frenata: adeguato il monodisco anteriore da 330 mm con pinza a 4 pistoncini ad attacco radiale, mentre l'effetto del disco posteriore è solo di blando rallentamento.
Stacco della frizione da fermo un po' brusco.
Ottimo il dct, che tuttavia in mappa standard va integrato con opportune scalate manuali prima di affrontare curve strette o rallentamenti improvvisi. In mappa sport la risposta automatica in scalata è sicuramente molto più adeguata, spesso corredata di doppietta.
Consumi buoni, appena sotto i 20 km/l medi se non si esagera con il tipo di guida.
Finiture complessive di buon livello, salvo alcune antiestetiche sbavature sul telaio tra radiatore e cannotto di sterzo.
Difetto di fabbrica molto diffuso: la vernice nera attorno ai doppi dadi che serrano il lato anteriore del piede della forcella, da ambo i lati della moto ma ancorpiù sul fodero lato freno, tende a staccarsi a causa del fatto che i dadi non sono dotati di rondella, ma mordono direttamente con zigrinature la superficie metallica su cui vanno a serrarsi.
Discutibile per scomodità la posizione laterale del blocchetto di accensione, separata dalla serratura del bloccasterzo. Faro anteriore a led molto efficace, dal fascio netto. Strumentazione completa, comodo il cruise control.
La moto è tuttavia capace di andature dolci e rilassate se si vuole godere del paesaggio senza fretta. Questo, unitamente alla sella bassa, può renderla approcciabile ai neofiti e a un'utenza femminile media, con l'avvertenza che per contro diviene sconsigliata a tali categorie ove si ricerchino le massime prestazioni che la moto è in grado di erogare. Estetica a mio modo di vedere estremamente accattivante, bassa, muscolosa e minimalista, sapiente mix di tradizione e modernità, la livrea scura dona moltissimo, dandole le sembianze di una pantera acquattata. È ancora più bella dal vero che in foto.

Godibile, comoda, facile da guidare, maneggevole, super comoda, superaccessoriata, adatta anche per un pubblico femminile, allegra anche nei tornanti in montagna.