San Marino e targhe straniere: a rischio il GP di Misano

San Marino e targhe straniere: a rischio il GP di Misano
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La norma contenuta nel decreto sicurezza metterebbe a rischio fornitori e personale della Riviera romagnola. In forse il GP di Misano a settembre
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27 giugno 2019

Attività sulla riviera romagnola in pericolo a causa della norma contenuta nel decreto sicurezza pensata per limitare le furberie di chi circola con targhe straniere in Italia. Nello specifico, l’articolo 93 del CdS è stato modificato dal Decreto Legge 113/2018, introducendo il divieto per i residenti in Italia da più di 60 giorni di guidare veicoli con targa estera, con sanzioni molto consistenti: da 712 a 2.848 euro.

 

A rischio i frontalieri, salta la MotoGP?

Il problema, nello specifico del GP di San Marino e della Riviera di Rimini, sta nell’elevata quantità di frontalieri - italiani residenti in Riviera che lavorano per attività sammarinesi - che si occupano di consegne e di attività lavorative, e guidano quindi veicoli targati San Marino.

 

Già nei giorni scorsi, diversi episodi hanno fatto alzare le antenne ai residenti: una signora riminese è stata multata perché trovata alla guida dell’auto del marito (sammarinese) e la vettura confiscata. Stesso iter per un paio di pullman appartenenti ad attività sammarinesi bloccati, passeggeri a bordo, sul territorio della Riviera.

 

La normativa

L’idea che sta alla base della norma è evidentemente andare a scovare i furbi che eludono bollo, multe e assicurazioni nascondendosi dietro targhe straniere - non solo quelle dell’Est Europa, che hanno recentemente invaso le strade italiane, ma anche quelle “RSM”, dove da sempre si è chiuso un occhio nei confronti di irregolarità verso stati terzi.

 

Il problema è che questa normativa, che naturalmente penalizza anche tutti i cittadini onesti nelle zone di confine, rischia di paralizzare proprio nel periodo più caldo le attività della Riviera romagnola. Con potenziali - pesantissime - ripercussioni anche sul GP che si corre a settembre a Misano, da sempre uno dei meglio organizzati e gestiti grazie all’efficienza della ricettività romagnola.

 

Tutti gli occhi sono quindi puntati verso Roma, dove un emendamento specifico è stato promesso e a quanto pare confermato dall’esecutivo.

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