Il bilancio dei primi 6 mesi di Ecopass a Milano. Un modello da estendere ad altre città italiane o

Il bilancio dei primi 6 mesi di Ecopass a Milano. Un modello da estendere ad altre città italiane o il solito balzello?
24 giugno 2008


Bilancio su blocchi del traffico ed Ecopass. Una lettura "ragionata" dei dati ARPA

Riportiamo di seguito le valutazioni di Motocivismo.it relative ai primi 6 mesi dall'entrata in vigore di Ecopass a Milano. Per la completezza dell'informazione, aggiungiamo ai dati relativi all'inquinamento - che non gioverebbero di significativi miglioramenti - quelli inerenti il flusso di veicoli in ingresso.
Il Comune di Milano dichiara, nel mese di maggio 2008, un calo del 16,6% (che sale al 21,4% non considerando i veicoli autorizzati): si tratta di un valore importante, utile a decongestionare il traffico cittadino, e a migliorare di riflesso la qualità della vita.

Da Motocivismo.it:
Siamo quasi alla fine del primo semestre di Ecopass e vogliamo qui di seguito fornirvi alcuni spunti di riflessione sui provvedimenti che i nostri politici chiamano "anti-inquinamento" ma che altro non sono che un ulteriore balzello di facile applicazione e poca efficacia.

1. Dati ARPA
La lettura dei dati ARPA troppo spesso viene effettuata dalle Istituzioni in modo strumentale: ciò non fornisce una corretta informazione al cittadino (che spesso non puo' effettuare verifiche sulla loro attendibilità, perché non ha gli strumenti o il tempo).
Vorremmo che le Istituzioni fornissero delle argomentazioni sostenute da un esame "ragionato" dei dati, alla luce anche dei fenomeni che hanno luogo sul territorio quali: pioggia, vento, neve, scioperi, vacanze, accensione/spegnimento riscaldamenti, ecc.
Inoltre verifichiamo che a volte anche i media non si soffermano abbastanza sulle
concause che possono generare determinati risultati.
Confronto giornaliero.
Dall'autunno scorso Motocivismo raccoglie giornalmente i dati distribuiti dall'Arpa, relativi alle concentrazioni di PM10 di 2 centraline a Milano (ora 3) e di 4 centraline dell'hinterland. Alleghiamo i relativi grafici giornalieri da cui si puo' evincere come siano i fenomeni metereologici (e non l'ecoTass) ad influire sulle concentrazioni di polveri sottili.
Considerazione confermata dal fatto che i dati delle centraline di Milano-Centro non mostrano particolari differenze rispetto a quelli delle centraline dell'Hinterland.
In evidenza anche la riduzione delle polveri dopo lo spegnimento dei riscaldamenti.
Confronto annuale.
Sempre con i dati ARPA abbiamo prodotto un grafico che confronta le medie annuali: si vede benissimo come, negli anni, non ci siano cambiamenti sostanziali con e senza blocchi (in vigore dal 2003) o ecoTass (curve identiche prima e dopo), ma la variazione dipenda solo dal periodo estate-inverno (riscaldamenti accesi o no).

2. Filtro antiparticolato
Il nostro invito è quello a riflettere sul fatto che si istituiscono tasse e restrizioni al traffico per una certa categoria di veicoli mentre si permette ad altri di introdurre nell'aria polveri ancora più pericolose del PM10 perché ancora più microscopiche: questa è la grande menzogna sul filtro antiparticolato, che trita le particelle portandole da PM10 a PM 2.5, che in questo momento non sono considerate dalle normative antipolveri.

3. Incassi ecoTass, trasporto pubblico e sicurezza sulle strade
I costi supportati dal Comune di Milano per il progetto Ecopass ammontano a circa 24 milioni, ma più della metà si riferiscono all'acquisto e all'avvio degli impianti.
Dai rapporti dell'Agenzia Milanese Mobilità Ambiente apprendiamo che, nei primi 5 mesi del 2008, gli incassi derivati dalla vendita dei biglietti (comprese vendite via web, bancomat e Rid) ammontano a 23.554.279 euro. Da questa cifra sono escluse le multe.
Tale cifra supera, quindi, le proiezioni elaborate nei primi mesi di collaudo secondo le quali gli incassi per il primo anno avrebbero dovuto "soltanto" pareggiare le spese, mentre le stime di guadagno netto per il 2009 si aggiravano attorno ai 10 milioni di euro.
Ora ci auguriamo che tali incassi siano reinvestiti, come più volte preannunciato, nel potenziamento serio dei trasporti pubblici (ci fa sorridere l'enfasi con cui è stato annunciato che la MM prolunga di un'ora il servizio notturno del sabato) e nell'introduzione di mezzi ecologici.
Atm, nel corso del convegno "Mobilità a prova d'ambiente" svoltosi a Milano lo scorso 9 giugno, ha annunciato il proprio impegno nella lotta all'inquinamento: rinnovo della flotta di superficie (450 Ecobus con motorizzazioni EEV che riducono del 90% le emissioni di particolato, 60 filobus e 35 nuovi tram, per incrementare la rete elettrica a energia pulita) e, in metropolitana, monitoraggio dei livelli delle polveri sottili e
uno speciale treno "aspirapolvere" per aspirare il Pm10 e lavare i tunnel, manutenzione dei condotti dell'aria e sostituzione ogni 15 giorni dei filtri dell'aria.
Speriamo che questi non rimangano solo buoni propositi.
Ma c'è un altro punto, per noi motociclisti di importanza "VITALE", che dovrebbe essere finanziato con questi introiti: il miglioramento della manutenzione di strade, segnaletica ed infrastrutture legate alla viabilità (guardrail assassini, ecc.).
Nel 2003 Milano spendeva 5.000 euro per km per la manutenzione ordinaria, contro i quasi 18.000 euro di Bologna (dati diffusi dall'Associazione Luigi Guccione).
Un dato che non ha bisogno di commenti.

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