Crisi KTM: nuovo stop alla produzione fino a luglio 2025. Mancano i componenti

Crisi KTM: nuovo stop alla produzione fino a luglio 2025. Mancano i componenti
A Mattighofen le linee di produzione saranno di nuovo fermate per 3 mesi perché mancano componenti: la crisi non è ancora alle spalle
29 aprile 2025

A sole quattro settimane dalla ripartenza, le linee di assemblaggio a Mattighofen si devono fermare nuovamente, stavolta dal 1 maggio fino al 31 luglio 2025. Lo stop è stato annunciato ai dipendenti con un videomessaggio del nuovo CEO Gottfried Neumeister, subentrato a Stefan Pierer nel gennaio 2025 e il motivo ufficiale è la mancanza di componenti essenziali da parte dei fornitori, molti dei quali hanno interrotto le consegne a seguito dell'insolvenza dichiarata a fine novembre 2024.

Una mancanza prevedibile

L'interruzione produttiva risulta particolarmente preoccupante considerando che le linee di assemblaggio di Mattighofen erano tornate operative solo il 17 marzo scorso, dopo un precedente fermo di tre mesi. Nonostante l'iniezione di liquidità di 150 milioni di euro da parte del partner indiano Bajaj, la casa austriaca non è riuscita a garantire una fornitura costante di componenti. Una situazione che Neumeister stesso ha definito "non sorprendente", dichiarando: "Non possiamo biasimare i fornitori per non essersi impegnati a ordinare materiali aggiuntivi durante questo periodo di insolvenza. Ora non ci resta che aspettare di ricevere il prossimo lotto di materiali."

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L'impatto sui dipendenti e la ristrutturazione

Gli effetti dello stop produttivo ricadranno in primo luogo sui circa 3.000 dipendenti rimasti nell'organico KTM. Secondo l'accordo aziendale, dal 1° maggio gli impiegati passeranno a una settimana lavorativa di 4 giorni, mentre gli operai saranno messi in cassa integrazione con una riduzione salariale del 20% e un orario teorico di 30 ore settimanali. In una dichiarazione ufficiale rilasciata alla rivista tedesca Motorrad, Neumeister ha sottolineato come "il senso di responsabilità sia la massima priorità in questo periodo, nei confronti dell'azienda, ma soprattutto nei confronti dei nostri dipendenti", aggiungendo che "per superare questa sfida, è necessario adeguare le normative sull'orario di lavoro per questo periodo." Il CEO ha inoltre evidenziato le circostanze straordinarie: "A causa dell'improvvisa insolvenza avvenuta alla fine dell'anno scorso, le uniche risorse rimaste disponibili erano le azioni. Durante il processo di ristrutturazione non è stato possibile assumere nuovi impegni per 90 giorni." Ha comunque espresso ottimismo sulla possibilità di "riprendere la produzione a pieno regime su quattro linee ad agosto."

Il termine ultimo per porre fine all'insolvenza scadrà il 23 maggio 2025, data entro la quale KTM dovrà rimborsare circa 600 milioni di euro ai creditori tramite il curatore fallimentare. Tuttavia, la provenienza di questi fondi al momento non è chiara. Particolarmente emblematico è stato il recente rinvio dell'aumento di capitale previsto nell'assemblea generale straordinaria di Pierer Mobility del 25 aprile 2025, rimosso dall'ordine del giorno con brevissimo preavviso. Mentre la ricerca di nuovi investitori prosegue dietro le quinte, il futuro del colosso austriaco purtroppo vede ancora parecchie nubi all'orizzonte.

In breve:

Dopo la crisi dello scorso inverno, la produzione di motociclette presso lo stabilimento KTM di Mattighofen è ripresa solo a metà marzo 2025 ma già alla fine di aprile le linee erano di nuovo ferme per mancanza di componenti. Inoltre mancano all'appello anche capitali per centinaia di milioni di euro e quindi i fornitori comprensibilmente aspettano. Di conseguenza i dipendenti saranno in cassa integrazione fino alla fine di luglio 2025. Nel frattempo, la ricerca di investitori continua dietro le quinte e la crisi non è ancora, purtroppo, alle spalle.

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