Questa non è solo una moto: è la moto di mio padre.
Immatricolata in Italia nel 1976 è un vero gioiello meccanico Honda, made in Japan anni ’70, e io vorrei raccontarvi la sua storia.
La CB500 Four K2 è secondo gli appassionati la più equilibrata tra le CB Four: ha un motore generoso ma non eccessivo in potenza, un innovativo telaio dal punto di vista progettuale che garantisce rigidità ma anche un’equa distribuzione dei pesi, ha una frenata adeguata ed esteticamente finiture in diversi colori. La mia è nero profondo e dettagli oro, elegantissima.
Honda non aveva badato a spese nel costruirla: 4 cilindri, 4 carburatori, 4 scarichi a tromboncino ad altissimo rendimento: é stata la prima moto “rombante” apparsa in Italia. Su strada è affidabile e facile da portare. La guida risulta fluida e confortevole, con avviamento sia elettrico che a pedale. Il cambio a 5 marce, le sospensioni idrauliche e l'impianto frenante — con disco all’anteriore e tamburo al posteriore — uniscono lo spirito sportivo del mezzo al comfort tipico di una gran turismo.
Mi racconta papà che negli anni ’70 molti la preferivano alla sorella maggiore da 750cc perché era più docile e leggera: era adatta a chi voleva guidare in tranquillità non rinunciando alle prestazioni. Papà l’aveva scelta per questo. E negli ultimi anni, sapendo di non poterne più godere come un tempo, ha scelto di affidarla a me ma purtroppo anch’io ho avuto un problema al cuore (due anni fa) e, con nostalgia, quest’anno ho deciso di separarmene. Non è facile lasciare andare i ricordi ma spero di trovare chi la apprezzerà quanto noi.
Tengo a dire che è in ottime condizioni, sempre tenuta in garage, batteria scollegata; sono inclusi numerosi pezzi di ricambio acquistati nel tempo da mio padre, tra cui un motore completo, ammortizzatori, serbatoio, cruscotto spie, fianchetto, parafango, supporti e molto altro (visibili in foto).
Nota: la moto é ferma da due anni quindi prima di rimetterla su strada consiglio un’occhiata di rito dal meccanico.
Se volete vederla, a disposizione: sono Dino, Anzio (Roma).