Ducati lenta o Rossi in difficoltà?

Ducati lenta o Rossi in difficoltà?
Giovanni Zamagni
Cosa farebbe Casey Stoner con quella Ducati? Rossi in sella a una Honda o a una Yamaha sarebbe competitivo? Cerchiamo di aggiungere qualche elemento, senza la pretesa di una verità assoluta | G. Zamagni
18 aprile 2012

Punti chiave


Le difficoltà di Valentino Rossi e le polemiche del dopo GP del Qatar stanno infiammando la discussione tra gli appassionati: cosa farebbe Casey Stoner con quella Ducati? Rossi in sella a una Honda o a una Yamaha sarebbe competitivo come lo è stato in passato? Anche se è impossibile rispondere, l’argomento è sicuramente stuzzicante, uno di quelli che fa parlare all’infinito. Cerchiamo quindi di aggiungere qualche elemento al dibattito, senza avere la pretesa – sia ben chiaro – di dare una verità assoluta.
Partiamo dalle accuse al fenomeno di Tavullia.


ROSSI NON FA PIU’ LA DIFFERENZA

Secondo molti, Valentino non sarebbe più in grado di fare la differenza e, di conseguenza, i risultati deludenti sarebbero soprattutto colpa del pilota e non di una moto inferiore alle rivali giapponesi. I detrattori di Rossi, per sostenere questa tesi, prendono come esempio la stagione 2010, quando Jorge Lorenzo riuscì a battere il compagno di squadra e quando Stoner conquistò tre GP con la Desmosedici, per arrivare alla conclusione che il problema è Valentino. Ma i numeri confermano questa tesi? Vediamo nel dettaglio.


2010: STONER vs HAYDEN

Prendiamo come riferimento le tre gare vinte da Stoner, dove, quindi, presumibilmente ha fatto la maggiore differenza rispetto al compagno di squadra Nicky Hayden.
Ad Aragon, Stoner aveva ottenuto la pole position in 1’48”942 contro il quarto tempo di Hayden, più lento di 0”564. Il miglior giro in gara di Casey era stato di 1’49”555, 0”370 più veloce di quello di Nicky, con un tempo totale di 42’16.530, 9”496 meglio del compagno di squadra. Vediamo gli altri circuiti:

Motegi (GP Giappone):
In prova: Stoner 3° in 1’47”105, Hayden 11° in 1’48”182 (+1”077);
In gara: Stoner 1’47”410, Hayden 1’48”793 (+1”383);
Tempo totale: Stoner 43’12.266, Hayden 12° +50”703

Phillip Island (GP Australia)
In prova: Stoner 1° in 1’30”107, Hayden 6° in 1’31”530 (+1”423);
In gara: Stoner 1’30”458, Hayden +0”601
Tempo totale: Stoner 41’09”128, Hayden 4° +18”035

Ricapitolando: nei tre GP presi in esame, Stoner ha rifilato in prova ad Hayden mediamente 1”021, mentre è un po’ più difficile valutare il risultato in gara, perché in Giappone Hayden al secondo giro era transitato ultimo e staccatissimo (credo per una caduta, ma non lo ricordo esattamente…) con un distacco finale elevatissimo (+50”703). Limitandoci quindi alle due gare di Aragon e Phillip Island, la differenza media tra i due è di 13”765.


COSA AVREBBE FATTO STONER?

Trasportiamo adesso questi dati al 2012, ben ricordando, che si tratta di un “giochino” e non può certo essere preso scientificamente, anche perché, come si sa, in ogni gara ci sono mille variabili (partenza, sorpassi, consumo delle gomme, consumo carburante, ecc) che incidono sulla prestazione finale. In ogni caso, in Qatar, Hayden ha chiuso le prove al quinto posto, staccato di 1”003 dalla pole; quindi, considerando il distacco medio del 2010, Stoner avrebbe conquistato la prima posizione con 18 millesimi di vantaggio sullo spagnolo, mentre in gara sarebbe arrivato quarto a 14”648 da Lorenzo.


ROSSI INEVITABILMENTE DEMOTIVATO

Un dato, quest’ultimo, che deve far pensare: il miglior Stoner del 2010 sarebbe comunque stato lontano dal podio. Confermando quello che sostiene Rossi: «Hayden si è impegnato al massimo – aveva detto domenica sera in Qatar -, ma ha comunque chiuso sesto a 28”. Io sono abituato ad altri risultati». Un campione come lui, che ha sempre lottato per il gradino più alto del podio, non riesce a trovare le motivazioni per un piazzamento di rincalzo lontanissimo dai primi, specie considerando quanto successo nel 2011. I dati, però, dicono che almeno in prova Valentino dovrebbe essere più efficace, ma va ricordato che anche quando vinceva a ripetizione, il “giro secco” non è mai stato il suo forte. Come confermano i numeri: 105 vittorie e “solo” (si fa per dire, naturalmente…) 59 pole.


MA IL VALENTINO ROSSI DEL 2004-2005…

Insomma, le giustificazioni di Valentino hanno un fondamento, ma è anche giusto aggiungere come Rossi non riesca più a fare la differenza come faceva, per esempio, all’inizio dell’avventura con la Yamaha. Come peraltro ha dichiarato lui stesso più volte.
Prendiamo due gare del 2004 e due del 2005 vinte dal nove volte iridato e facciamo il confronto tra Rossi e il suo compagno di squadra di allora.


GP SUD AFRICA 2004

In prova: Rossi 1° in 1’32”647, Checa 14° +1”237;
In gara: Rossi 1’33”269, Checa 1’34”561 (+1”292);
Tempo totale: Rossi 43’50.218, Checa 10° +39.284


GP CATALUNYA 2004

In prova: Rossi 2° in 1’42”959, Checa 12° +0”901;
In gara: Rossi 1’44”791, Checa 1’45”156 (+0”365);
Tempo totale: Rossi 44’03.255, Checa 4° +19.213


GP SPAGNA 2005

In prova: Rossi 1° in 1’39”419, Edwards 15° +1”757;
In gara: Rossi 1’40”596, Edawrds 1’41”596 (+1”000);
Tempo totale: Rossi 45’43.156, Edwards 9° +37.608


GP ITALIA 2005

In prova: Rossi 1° in 1’49”223, Edwards 12° +0”953;
In gara: Rossi 1’50”291, Edawrds 1’51”504 (+1”213);
Tempo totale: Rossi 42’42.994, Edwards 9° +25.485


Quel Rossi, quindi, faceva una differenza mostruosa. Ma aveva un’altra età e differenti motivazioni: nel 2004 (soprattutto) e nel 2005 dare il 110% significava trionfare, oggi, come abbiamo visto, vorrebbe dire fare quarto a troppi secondi dai migliori.
 

Sono un somaro!

In risposta ad alcuni commenti:
Chiedo scusa ai lettori. In effetti Hayden corre in Ducati dal 2009 e non dal 2010 come avevo scritto, ma questo è un dettaglio che non cambia la mia analisi e le conclusioni che se ne possono trarre.